Importanti quadri strategici e nuove iniziative sono stati adottati la scorsa settimana da parte della Commissione europea: dal pacchetto di primavera per il coordinamento macro-economico degli Stati membri agli orientamenti per rispettare la scadenza del 2026 delle misure del Next Generation Eu inclusi i Pnrr, dalla strategia europea per la resilienza idrica al Patto sugli oceani, alla strategia digitale internazionale dell’Unione.
Pacchetto di primavera del semestre europeo
Il 4 giugno la Commissione europea ha presentato il suo pacchetto di primavera del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio nei ventisette Stati membri dell’Unione europea. I principali atti del pacchetto sono rappresentati dalla Comunicazione generale che illustra le raccomandazioni per tutti gli Stati membri, le raccomandazioni annuali specifiche per Paese (vedi quelle per l’Italia) che dovranno essere successivamente approvate dal Consiglio, accompagnate da un analisi per Paese (vedi l’analisi dell’Italia). Come integrato a partire dal 2020, l’analisi annuale per Paese riporta anche il monitoraggio sui progressi rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile sulla base del rapporto che Eurostat ha pubblicato in parallelo. Il pacchetto include anche la proposta di decisione del Consiglio recante le linee guida per le politiche occupazionali negli Stati membri. Il “pacchetto di primavera” nel ciclo del nuovo mandato della Commissione europea integra per la prima le valutazioni sui nuovi piani strutturali di bilancio a medio termine degli Stati membri nel quadro delle nuove regole del Patto di stabilità e crescita, e la governance del nuovo quadro strategico europeo della Bussola per competitività adottata dalla Commissione a fine gennaio 2025, con l’intento di tradurre in azioni politiche le proposte dei rapporti di Mario Draghi sul futuro della competitività europea e di Enrico Letta sul mercato unico “Molto di più di un mercato”.
Come espressamente riportato nella Comunicazione quadro, la Bussola per la competitività di cui il semestre europeo diviene quadro di governance, dovrebbe aumentare il potenziale di crescita dell’Ue in tutti gli Stati membri e in tutte le regioni, sostenendo al contempo i progressi dell’Ue verso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Le stesse raccomandazioni generali per tutti gli Stati membri seguono i diversi punti della Bussola per la competitività, e precisamente: aumento della capacità d’innovazione, tabella di marcia per decarbonizzazione-competitività-sicurezza, semplificazione del quadro normativo, rafforzamento del mercato unico, finanziamento della competitività, promozione di competenze e lavoro di qualità assicurando l’equità.
Nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto, la Commissaria europea ai diritti sociali, competenze, preparazione (nonché vice-presidente) Roxana Mintazu ha messo in evidenza come le raccomandazioni adottate dalla Commissione contribuiscono al quadro della convergenza sociale nell’Ue affrontando aspetti quali l’inclusione sociale, l’educazione e le competenze, considerati come fattori cruciali per la stabilità, la coesione sociale, l’equità.
Il Commissario all’economia e alla produttività Valdis Dombrovsky evidenzia come le parole chiave del pacchetto adottato dalla Commissione “competitività” e “sicurezza” siano correlate ai concetti alla base del progetto europeo “pace e prosperità”. Riflettendo sull’instabilità del contesto economico globale e sulle necessarie risposte, conclude: in questo incerto contesto geopolitico, se si cerca un baluardo di stabilità, un luogo in cui venga rispettato l’ordine basato sulle regole, quel posto è l’Europa.
Raccomandazioni per l’Italia
Le raccomandazioni annuali specifiche per l’Italia, riportano la valutazione positiva che sulla base delle previsioni economiche di primavera 2025, la crescita prevista della spesa netta dell’Italia nel 2025 sarà inferiore al tasso di crescita massimo raccomandato dalle regole europee, sia su base annua che considerando complessivamente il 2024 e il 2025. Pertanto, la Commissione dichiara “sospesa” la procedura per disavanzo eccessivo per l’Italia.
Nelle valutazioni generali è comunque messo in chiara evidenza che per l’Italia permangono le vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività. L’attuazione del piano strutturale di bilancio a medio termine dovrà dunque integrare le raccomandazioni che la Commissione ha predisposto per l’approvazione da parte del Consiglio, che qui riportiamo per estratto:
- Potenziare la spesa complessiva e la prontezza in materia di difesa […] rendere il sistema fiscale più propizio alla crescita contrastando ulteriormente l’evasione fiscale, riducendo il cuneo fiscale sul lavoro e le restanti spese fiscali, comprese quelle collegate all’imposta sul valore aggiunto e alle sovvenzioni dannose per l’ambiente, e aggiornando i valori catastali nell’ambito di una più ampia revisione delle politiche abitative, garantendo nel contempo l’equità. […] Attutire gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita potenziale e sulla sostenibilità di bilancio, tra l’altro limitando il ricorso a regimi di prepensionamento e facendo fronte alle sfide demografiche, anche attirando e trattenendo una forza lavoro qualitativamente valida.
- […] accelerare l’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, compreso il capitolo dedicato al piano RePowerEu. Accelerare l’attuazione dei programmi della politica di coesione […]. Usare in modo ottimale gli strumenti dell’Ue per migliorare la competitività, sfruttando anche le possibilità offerte da InvestEe e dalla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa.
- Sostenere l’innovazione rafforzando ulteriormente i collegamenti tra imprese e università, gli appalti per l’innovazione, il capitale di rischio aziendale e le opportunità per i talenti. Potenziare il ruolo delle università nell’innovazione consentendo una maggiore apertura alla commercializzazione dei risultati della ricerca e migliorando il percorso professionale dei ricercatori. Promuovere la crescita e l’aggregazione delle Pmi e delle start-up. Attuare una strategia industriale, anche per ridurre le disparità territoriali, razionalizzando le misure politiche vigenti […].
- Migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello locale. Ridurre ulteriormente l’arretrato e i tempi di esaurimento nel sistema giudiziario. Superare le rimanenti restrizioni alla concorrenza […]
- Accelerare l’elettrificazione e intensificare le iniziative per la diffusione delle energie rinnovabili, anche riducendo la frammentazione della normativa sulle autorizzazioni e investendo nella rete elettrica. Affrontare il problema dei rischi legati al clima e attutirne l’impatto economico grazie a un maggiore coordinamento istituzionale, a soluzioni basate sulla natura e alla copertura assicurativa contro i rischi climatici. Parare le restanti inefficienze nella gestione delle risorse idriche e dei rifiuti colmando le lacune nell’infrastruttura.
- Promuovere la qualità del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, anche per sostenere salari adeguati, e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare dei gruppi sottorappresentati, anche rafforzando ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e migliorando l’accesso a prezzi abbordabili a un’assistenza di qualità all’infanzia e a lungo termine, tenendo conto delle disparità regionali. Mantenere alto l’impegno per contrastare il lavoro non dichiarato, in particolare nei settori interessati maggiormente dal fenomeno. Continuare a promuovere […] la formazione sul lavoro […]. Migliorare i risultati nell’istruzione, con particolare attenzione agli studenti svantaggiati, anche rafforzando le competenze di base.
Strategia europea per la resilienza idrica
Rispettando il programma degli orientamenti politici della presidenza von der Leyen, il 4 giugno è stata presentata la strategia europea per la resilienza idrica articola su tre punti:
- ripristinare e proteggere il ciclo dell’acqua, dalla sorgente al mare, attraverso l’attuazione efficace del quadro normativo Ue già esistente per le acque dolci, a partire dalla Direttiva quadro sulle Acque e dalla Direttiva sulla Gestione delle Alluvioni, considerando sia gli aspetti quantitativi che qualitativi dell’acqua. Inoltre, sarà necessario intensificare gli sforzi per migliorare la capacità di ritenzione idrica sulla terraferma con il ripristino delle funzioni ecosistemi che e la protezione del suolo, prevenire efficacemente l’inquinamento idrico e contrastare i fenomeni d’inquinamento dell’acqua;
- costruire un’economia idrica intelligente per aumentare la competitività, attrarre investimenti e promuovere il settore idrico dell’Ue. Il conseguimento di questo obiettivo, viene dettagliato con una serie di misure incluse in una Raccomandazione sull’efficienza idrica contestualmente pubblicata da parte della Commissione. La Raccomandazione fissa l’obiettivo di migliorare l’efficienza idrica nell’Ue di almeno il 10% entro il 2030 e raccomanda agli Stati membri di definire i propri obiettivi di efficienza idrica, in base alle proprie circostanze territoriali e nazionali, includendo misure per ridurre le perdite di rete;
- garantire acqua pulita e servizi igienico-sanitari accessibili a tutti nel rispetto del pilastro europeo dei diritti sociali. La Commissione riporta il dato che il 4% della popolazione nell’Ue non ha ancora accesso ad acqua potabile sicura. La strategia sottolinea ancora il ruolo essenziale dei consumatori e delle imprese nel risparmio idrico a casa o al lavoro, promuovendo lo scambio di buone pratiche per aumentare la consapevolezza del pubblico e dei singoli settori, intervenendo sui costi dell’acqua per promuovere l’efficienza nell’uso e sull’impronta idrica dei beni di mercato.
La strategia identifica cinque aree tematiche per abilitare la resilienza idrica dell’Ue, definendo relative misure d’intervento: a) governance per attuare il cambiamento, b) investimenti, c) accelerazione della digitalizzazione e utilizzo di sistemi di Ai, d) stimolare la ricerca e l’innovazione, e) sicurezza e preparazione.
Quale supporto scientifico complementare della strategia, l’Agenzia europea per l’ambiente ha publicato contestualmente un rapporto sulle potenziali misure di risparmio idrico e le relative misure.
Il Patto europeo sugli oceani
In vista delle conferenza Onu sugli oceani del 9-13 giugno 2025 e nel programma degli orientamenti politici della presidenza von der Leyen, la Commissione europea ha adottato il 5 giugno un Patto europeo sugli oceani. L’obiettivo del Patto è di riportare le diverse iniziative dell’Ue sui mari in unico quadro di riferimento, valutando l’introduzione di nuove misure a livello d’Unione per il perseguimento delle sei priorità identificate:
- proteggere e ripristinare la salute degli oceani;
- stimolare la competitività dell’economia blu sostenibile nell’Ue;
- sostenere le comunità costiere, nelle isole e nelle regioni remote;
- progredire nella ricerca, conoscenza, competenze e innovazione sugli oceani;
- rafforzare la sicurezza marittima e la difesa;
- rafforzare la diplomazia dell’Ue sugli oceani e la governance internazionale
La Commissione identifica degli specifici obiettivi, programmando nel 2027 l’adozione di una legge europea sugli oceani per supportarne il perseguimento.
Strategia digitale internazionale dell’Ue
Il 5 giugno, la Commissione congiuntamente all’Alta rappresentante per l’Unione nella politica estera Kaja Kallas hanno adottato anche la Strategia digitale internazionale dell’Ue. La strategia ribadisce l’impegno dell’Unione a costruire un ordine digitale globale basato su regole, richiamando gli impegni assunti con il Patto digitale globale allegato al Patto sul futuro sottoscritto in sede Onu dagli Stati membri a settembre 2024.
La strategia espressamente intende perseguire i seguenti obiettivi:
- ampliare i partenariati internazionali, approfondendo i partenariati e i dialoghi digitali esistenti, istituendone di nuovi e promuovendo la collaborazione attraverso una nuova rete di partenariati digitali, con lo scopo di rafforzerà la competitività tecnologica e la sicurezza dell’Ue e dei suoi partner.
- realizzare un’offerta commerciale dell’Ue, combinando gli investimenti del settore pubblico e privato dell’Ue per sostenere la transizione digitale dei paesi partner, integrando componenti quali le fabbriche di Ai, gli investimenti nella connettività sicura e affidabile, l’infrastruttura pubblica digitale, cibersicurezza.
- rafforzare la governance digitale globale, promuovendo un ordine digitale globale basato su regole, in linea con i valori fondamentali dell’Ue.
di Luigi Di Marco
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Copertina: Luigi Di Marco
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