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Eni e Balloon Tech sperimentano a Roma palloni aerostatici per il controllo delle infrastrutture


La rete Rome Advanced District (Road) ha annunciato la firma di un accordo con la startup statunitense Balloon Tech Co. per il monitoraggio delle infrastrutture critiche attraverso l’uso di palloni aerostatici a emissioni zero, dotati di sensori di ultima generazione. La sperimentazione, prima nel suo genere in Italia, prevede l’impiego di dispositivi in grado di operare senza pilota (unmanned) fino a ventimila metri di altitudine, con una capacità di carico fino a quindici chilogrammi. Ogni pallone può ospitare una combinazione personalizzabile di sensori, producendo immagini ad alta risoluzione e dati quasi in tempo reale, su un’area di copertura vasta e con maggiore efficienza rispetto a tecnologie tradizionali come droni e satelliti.

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L’accordo rientra nelle attività di Road, il polo per l’innovazione sostenibile nato nel 2023 dalla collaborazione tra Eni, Gruppo FS, Autostrade per l’Italia, Acea, Bridgestone, Cisco e Nextchem (Maire), con l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche di filiera nei settori smart cities e smart mobility. A essere monitorati saranno in particolare gasdotti, ferrovie, ponti e reti idriche di interesse per Eni e Gruppo FS, in un progetto che punta a testare l’efficacia e la sostenibilità economica di queste soluzioni ad alta quota.

«La sperimentazione ha lo scopo di valutare la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica di soluzioni alternative ai droni e ai satelliti» ha dichiarato Daniele Pes, Responsabile Partnership & IP Valorization del Gruppo FS. «La collaborazione con Road ci dà nuove possibilità di maturare esperienze concrete con l’avanguardia delle tecnologie di interesse per il Gruppo».

Road è una rete che aggrega imprese, università, startup, centri di ricerca e istituzioni, con l’obiettivo di creare un polo di innovazione sostenibile a Roma. Il progetto si fonda sull’idea della cross-fertilization: far incontrare mondi diversi per generare soluzioni nuove. Un playground in cui scienziati, ingegneri, designer e artisti lavorano insieme per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche del presente. Uno spazio aperto e inclusivo dove il sapere tecnico-scientifico dialoga con la creatività e la visione culturale.

Questa nuova collaborazione Balloon Tech Co. rappresenta per Road il secondo output tecnologico concreto dalla sua costituzione. «Come già avvenuto per il monitoraggio della qualità dell’aria» spiega Mattia Voltaggio, Program Manager Officer di Road, «anche l’ispezione di infrastrutture critiche – gasdotti, acquedotti, ponti, autostrade – si è rivelata un’area di ricerca condivisa dalle aziende della rete. Questo conferma la validità del nostro modello collaborativo, che accelera lo scouting e riduce i costi applicativi».

L’iniziativa rafforza la vocazione di Ostiense come distretto sperimentale. Una zona che, a partire dalla bonifica del Gazometro avviata da Eni nel 2017, ha progressivamente assunto il ruolo di hub multidisciplinare dove imprese, università e startup collaborano su progetti legati alla transizione energetica, alla digitalizzazione e alla sostenibilità urbana. Balloon Tech Co., già attiva negli Stati Uniti in partnership con enti scientifici come il Lawrence Berkeley National Laboratory, ha scelto Roma come prima sede operativa europea grazie alla capacità di Road di offrire un’infrastruttura di test, supporto tecnologico e accesso a casi d’uso concreti.

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In un contesto dove la smart mobility e la gestione delle grandi reti urbane richiedono strumenti sempre più precisi, affidabili e sostenibili, la sperimentazione dei palloni aerostatici potrebbe definire un nuovo standard per la manutenzione predittiva e il monitoraggio ambientale. Se validata, la tecnologia sarà scalata a livello nazionale e integrata in altri progetti già attivi nel distretto romano.

Road punta a diventare punto di riferimento nazionale e internazionale per l’innovazione integrata. Un luogo in cui testare tecnologie, modelli organizzativi e percorsi formativi orientati alla sostenibilità. In particolare, variando il modello di business dell’ex opificio del Gazometro, nel quale si estraeva gas dalla lavorazione del carbone nei primi del Novecento – senza abdicare ad una vocazione industriale – Road punta allo sviluppo di tecnologie in filiera per le nuove energie seguendo tre direttrici principali: attivare collaborazioni di filiera tra dipartimenti di ricerca e sviluppo di soggetti privati e pubblici per generare nuova proprietà intellettuale trasversale; diventare un luogo in cui mostrare facilmente al normatore/regolatore pubblico la ricerca sulle nuove energie così da facilitare i policymakers nell’attività di abilitazione della transizione; promuovere la formazione dei nuovi mestieri legati alla transizione rispetto ai quali si registra un crescente gap di competenze e figure idonee sul mercato.

Le progettualità nate in Road si sono alimentate anche con lo studio e il confronto con alcuni importanti Distretti di innovazione: dal Kilometro Rosso di Bergamo con la sua scommessa di realizzare un parco scientifico e tecnologico nel cuore della manifattura italiana. Mind, il distretto milanese nell’ex area Expo di Rho Fiera, il Complesso di San Giovanni a Teduccio a Napoli, trasformato dalla Federico II in un polo multidisciplinare e Ams, il modello collaborativo tra soggetti privati e pubblica amministrazione di Amsterdam che ancora oggi è uno dei principali motori di soluzioni tecnologiche a supporto delle sfide delle nuove città.



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