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Produzione industriale italiana in recupero: per quali settori


Secondo le recenti rilevazioni Istat, la produzione industriale italiana ottiene una nuova spinta, segnando un +1,0% ad aprile 2025 rispetto al mese precedente. Buone notizie per questo comparto, dopo un calo drastico che ha segnato ben 26 mesi in rosso in ottica tendenziale.

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L’incremento non riguarda tutti i comparti, per cui i miglioramenti maggiori si riscontrano nel settore industriale del legno, della carta e della stampa, dell’energia elettrica e del gas. Il Codacons segnala comunque un andamento in negativo se confrontato ai dati dello stesso periodo del 2024.

Migliora la produzione industriale ad aprile 2025

Le rilevazioni più ottimistiche fanno riferimento al mese di aprile 2025, in contrapposizione con il mese precedente. Secondo i dati diffusi periodicamente dall’Istat, l’Italia si è trovata davanti ad un crollo considerevole della produzione per ben 26 mesi di fila, un dato che ha visto il paese sprofondare nel pessimismo per ciò che riguarda l’industria.

Incertezza economica, sul piano nazionale e internazionale, carenza di materie prime e costo della manodopera influiscono sull’andamento delle imprese del comparto industria. Ma sembra che si intraveda un leggero miglioramento, un +1,0% da un mese a quello successivo che fa ben sperare.

La produzione industriale italiana è stata ai minimi storici per molto tempo e ancora oggi si fa fatica a vedere una ripresa che riporti la situazione ai dati 2021-2022. Ma il miglioramento di aprile, seppur contenuto, potrebbe essere un punto di svolta.

Produzione industriale: i settori migliori

I settori che hanno conseguito i migliori risultati ad aprile 2025 sono:

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  • industria del legno, della carta e della stampa, con un +4,7%;
  • fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria, con un +4,3%;
  • produzione di computer e prodotti elettronici, con un +3,3%.

Queste industrie trainano il miglioramento, ma ci sono anche comparti che hanno fatto peggio, rispetto al mese precedente. Tra questi, i prodotti farmaceutici, con un -11,0%, la fabbricazione di mezzi di trasporto, con un -9,5%, la fabbricazione di coke e prodotti a base di petrolio raffinati, con un -5,0%.

L’andamento quindi non è uguale per tutta l’industria italiana, per cui alcuni settori sono ancora in forte calo. La crescita su base trimestrale è moderata secondo l’Istat, segnando un +0,4%. Ma il fattore rilevante è proprio l’interruzione di un andamento negativo che ha caratterizzato l’Italia per mesi.

Andamento che non ha coinvolto solamente il bel paese, ma tutta l’Europa: la produzione totale nell’Eurozona è scesa del 6,7% nel 2024 rispetto all’anno precedente, segno che questa crisi non riguarda solo l’Italia.

Produzione industriale in crescita: il parere del Codacons

Il Codacons parla di un timido miglioramento rispetto ai dati pessimi riscontrati negli ultimi due anni, commentando le ultime rilevazioni Istat. A salire sono anche i beni di consumo, coinvolti da una discesa precedente da non sottovalutare.

Che questo sia un segnale di un miglioramento progressivo, è ancora presto per saperlo, anche perché rispetto al 2024 i dati generali rilevano un andamento comunque al ribasso. Un ulteriore colpo potrebbe arrivare dai dazi americani, spiega l’associazione di consumatori:

“Numeri che, alla luce dell’attuale situazione economica globale e della grande incertezza legata alle misure protezionistiche degli Usa, rischiano di peggiorare nei prossimi mesi. Se saranno introdotti dazi, e se ci sarà una guerra commerciale tra Stati Uniti e Ue, le performance dell’industria italiana subiranno purtroppo un nuovo scossone, con conseguenze per l’economia italiana.”



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