Il cancelliere scrive al consiglio di fabbrica della banca: «Prendiamo molto sul serio i timori da voi espressi. Il ministro delle Finanze monitora»
Il nuovo esecutivo tedesco prende ufficialmente posizione nei confronti della scalata di Unicredit a Commerzbank e non è una buona notizia per il Ceo della banca italiana, Andrea Orcel. Il cancelliere tedesco, Friedrich
Merz, irrigidisce la posizione del suo predecessore Olaf Scholz e afferma che «il governo tedesco è impegnato per una Commerzbank forte e indipendente». Una frase messa nero su bianco in una lettera al presidente del consiglio di fabbrica di Commerzbank, Sascha Uebel, e alla sua vice, Nina Olderdissen.
Nella missiva, che Uebel ha pubblicato martedì 10 giugno su LinkedIn, il cancelliere affronta anche le preoccupazioni dell’organo di rappresentanza dei lavoratori sui possibili tagli occupazionali come quelli di Hypovereinsbank (Hvb). Il sindacato aveva ricordato che la banca con sede a Monaco di Baviera era stata assorbita da Unicredit nel 2005 e da allora aveva tagliato più del 60% delle sue posizioni a tempo pieno.
«Il governo tedesco e io personalmente prendiamo molto sul serio i timori»
«Posso assicurarvi che il governo tedesco e io personalmente prendiamo molto sul serio i timori da voi espressi, sia per quanto riguarda l’indipendenza di Commerzbank sia per il futuro della Germania come centro economico e finanziario – ha spiegato Merz – Questo è particolarmente vero quando si tratta di una banca di importanza sistemica come Commerzbank», ha rimarcato Merz, secondo cui la presa di Unicredit sarebbe devastante per la Germania, con «un impatto significativo» sulle medie imprese e sul finanziamento delle esportazioni, che dipendono fortemente dai prestiti bancari.
Posizione condivisa
La lettera risale al 26 maggio ma è stata pubblicata solo martedì 10 giugno sul social dai destinatari. Merz scrive anche: «condivido l’opinione del Ministro federale delle Finanze che un approccio non coordinato e non amichevole come quello del gruppo UniCredit è inaccettabile». Merz, uno che ha lavorato in passato in istituzioni finanziarie come Axa, Hsbc e Deutsche Borse, dà ora l’imprimatur alla posizione di Berlino dopo che ai primi di maggio il suo ministro Lars Klingbeil aveva alzato il muro all’incursione oltreconfine di Unicredit. «Il ministro federale competente sta monitorando attentamente gli ulteriori sviluppi e mi terrà informato su eventuali cambiamenti significativi».
L’operazione di Unicredit su Commerzbank
Piazza Gae Aulenti ha costruito una posizione del 28% (al 9,49% in azioni) nell’istituto di Francoforte mentre lo stato tedesco detiene una partecipazione del 12,1%. Da quando la banca guidata da Andrea Orcel ha ufficializzato il suo investimento – a cui la Bce ha dato l’ok a salire oltre la soglia d’Opa del 29,9% – il top management di Commerz ha alzato un muro fatto di buyback fino al 10% del capitale, un raddoppio del dividendo e potenziali acquisizioni, ma anche di esuberi, come i 3.900 programmati entro il 2028 per mantenere il perimetro occupazionale stabile a 36.700 persone.
«Le autorizzazioni le abbiamo quasi tutte ottenute e siamo pazienti, possiamo anche aspettare fino al 2027», aveva spiegato Orcel all’ultima trimestrale, assicurando che c’era tempo per costruire un rapporto meno teso con Berlino. Ma anche il retroscena che voleva un incontro tra lui e la ceo Bettina Orlopp riportava di non aver dato i frutti sperati.
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