Prestito condominio

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Accesso ai fondi del Piano Mattei


La dotazione finanziaria

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il 7 maggio 2025, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha annunciato la costituzione di una nuova riserva di 500 milioni di euro sul Fondo 394/81, destinata a una nuova linea di finanza agevolata per le imprese italiane con interessi economici e commerciali nell’area Asia-Pacifico. Il Vice Presidente del Consiglio On. Tajani ha dichiarato che sul piano dei finanziamenti alle imprese il Comitato ha approvato 247 prestiti agevolati per progetti di internazionalizzazione di PMI, per un valore di 109 milioni di euro a favore di 228 imprese. Approvati anche prestiti partecipativi per sostenere l’espansione di aziende italiane negli Stati Uniti e in Marocco (il Marocco è incluso nel Piano Mattei).

Contestualmente, 200 milioni sono stati destinati alle imprese italiane operative in Africa, per sostenerne investimenti digitali, ecologici, produttivi e commerciali.

Nel più ampio quadro normativo delineato dalla L. 2/2024, Cassa Depositi e Prestiti è stata altresì autorizzata a erogare fino a 500 milioni di euro nel 2024 in forma di finanziamenti, inclusi strumenti di debito subordinato, anche in sinergia con banche e istituzioni finanziarie, a favore di imprese italiane stabili in Africa. I settori strategici includono infrastrutture, ambiente, energia, salute, agricoltura e sicurezza alimentare.

SIMEST S.p.A., partecipata da CDP, ha versato 50 milioni di euro al fondo rotativo di venture capital per acquisire partecipazioni in start up innovative con l’obiettivo di rafforzare la presenza italiana in contesti emergenti.

I soggetti beneficiari

Microcredito

per le aziende

 

Possono presentare proposte enti pubblici italiani e africani, imprese italiane (anche in consorzio), ONG, enti della cooperazione allo sviluppo e del terzo settore.

Le imprese devono, secondo l’art. 3 DL 89/24, essere costituite in Italia, non in stato di liquidazione, in regola con gli obblighi fiscali e contributivi e dimostrare capacità tecnico-finanziaria adeguata. È richiesto un fatturato estero minimo o una presenza stabile in Africa, con soglie differenziate:

  • microimpresa fino a 500 mila euro;
  • PMI/start up innovative fino a 2,5 milioni;
  • altre imprese: fino a 5 milioni.

Il finanziamento massimo è pari al minore tra il 35% della media dei ricavi degli ultimi due bilanci o le soglie indicate. È previsto un cofinanziamento a fondo perduto fino al 20% e a:

  • 200.000 euro per imprese del Mezzogiorno;
  • 100.000 euro per imprese di altre regioni.

Possono accedere le imprese che, alternativamente: a) hanno realizzato un fatturato estero non inferiore alla quota minima stabilita con la deliberazione del Comitato Agevolazioni e che siano stabilmente presenti sul mercato africano; oppure abbiano realizzato esportazioni verso i mercati africani o importazioni dai mercati africani in misura non inferiore a soglie stabilite con deliberazione del medesimo organo.

Sono ammesse anche imprese parte di filiere export/import con requisiti di fatturato stabiliti dal Comitato Agevolazioni.

La procedura d’accesso

L’accesso avviene tramite bandi tematici pubblicati sul sito MAECI e sulla piattaforma del Piano Mattei. Le fasi previste sono: a) pubblicazione del bando: definizione priorità, criteri e risorse disponibili; b) presentazione della proposta: con piano finanziario, cronoprogramma, analisi d’impatto e documentazione tecnica; c) valutazione tecnica: da una Commissione interministeriale sulla base di coerenza, impatto e capacità attuativa; d) stipula della convenzione: in caso di approvazione; e) monitoraggio e rendicontazione: con obbligo di report periodici.

Accedendo al sito del MAECI e analizzando il piano d’azione per l’export italiano (export@esteri.it) si accede facilmente agli interventi del governo a favore delle aziende italiane: sono previste fiere, missioni settoriali, attività formative e la creazione di centri tecnologici. È prevista l’apertura di uffici CDP a Nairobi e Abidjan, un Plafond Africa da 500 milioni di euro, collaborazioni con istituzioni africane, business matching e programmi come l’Africa Champion Program.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

La Banca del Mezzogiorno e fondo 394

Un ruolo chiave è svolto dalla Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale, che gestisce il Fondo 394/81 per il sostegno alle imprese nei mercati extra UE. L’art. 2 della suddetta normativa istituisce un fondo finalizzato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici, con specifico riferimento ai programmi di penetrazione commerciale in Paesi in via di sviluppo. La normativa prevede un criterio preferenziale per l’accesso ai benefici del fondo, riservato prioritariamente alle piccole e medie imprese, comprese quelle agricole, e imprese turistiche nonché ai consorzi e ai raggruppamenti tra esse costituiti.

Le domande vanno presentate al MAECI, corredate da piano d’investimento e documentazione comprovante sostenibilità economica e impatto sociale.

Le imprese del Sud Italia e i contributi a fondo perduto

Il Piano Mattei rappresenta un’occasione strategica per il rilancio economico del Mezzogiorno, con particolare attenzione alle imprese attive nei settori dell’innovazione, della ricerca e dell’alta tecnologia, contribuendo con competenze e know-how allo sviluppo nei Paesi africani partner (Algeria, Egitto, Kenya, Marocco). Le imprese di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia godono di priorità nei bandi e maggiorazioni nei cofinanziamenti.

Per accedere ai fondi, le imprese devono dimostrare propensione all’internazionalizzazione e capacità organizzativa. L’obiettivo è promuovere l’internazionalizzazione del tessuto produttivo meridionale e ridurre i divari territoriali attraverso la cooperazione economica con l’Africa.

Comitato Agevolazioni

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Procedura celere

 

Il Comitato Agevolazioni è l’organo responsabile della gestione del Fondo 394/81 e del Fondo 295/73, coordinando strumenti di finanza agevolata, contributi a fondo perduto, interventi in equity e supporto all’export.

Ne fanno parte rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (di cui uno è presidente), del MEF, del MAECI e della Conferenza delle Regioni. Il funzionamento è regolato da decreto ministeriale e non comporta costi aggiuntivi per lo Stato.

La funzione strategica del Comitato è garantire una governance unitaria e una gestione efficace e trasparente dei fondi per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in particolare nel contesto delle nuove priorità del Piano Mattei.

Il successo del Piano Mattei, dunque, passa non solo dall’adeguatezza delle risorse finanziarie ma anche dalle infrastrutture istituzionali poste a presidiarlo.

Conclusione

Il successo del Piano Mattei dipende dalla solidità normativa, dalla trasparenza nella selezione dei progetti e da efficaci sistemi di monitoraggio. È fondamentale armonizzare il quadro giuridico italiano con quello dei Paesi partner africani per assicurare sicurezza degli investimenti e certezza del diritto. La stipula di accordi bilaterali con clausole di salvaguardia può rafforzare la cooperazione economica e creare condizioni favorevoli allo sviluppo degli scambi.

Opportunità unica

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