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Acciai Speciali Terni: firmato l’Accordo di programma


Dopo tre anni di lunga attesa, rinvii e difficoltà, mercoledì pomeriggio è arrivata l’agognata firma per l’Accordo di programma per Acciai Speciali Terni. Al ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma, istituzioni e azienda hanno siglato l’intesa, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. «Obiettivo raggiunto – ha detto Urso -. Oltre due anni di lavoro intenso senza mai mollare, superando ogni difficoltà. Un grande lavoro di squadra che ha visto insieme al Governo, sindacati, Regione, Comune e anche tanti parlamentari che hanno condiviso il lavoro del nostro tavolo».

TUTTO SU AST – UMBRIAON

L’Accordo definisce gli interventi di parte pubblica e privata finalizzati all’attuazione del Progetto integrato di decarbonizzazione, sviluppo economico sostenibile e risanamento ambientale dell’area industriale in cui si trova lo stabilimento produttivo, con l’obiettivo del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e, se ce ne saranno le condizioni, del loro futuro incremento. Il piano economico-finanziario prevede un investimento iniziale da parte di Ast di 557 milioni di euro nel periodo 2022-2028, destinati all’efficientamento e miglioramento delle prestazioni energetiche e ambientali degli impianti produttivi, a cui seguirà in una seconda fase un investimento di 573 milioni di euro, dunque rinviato rispetto all’iniziale programmazione. Al termine del primo tavolo istituzionale, coinvolte anche le organizzazioni sindacali territoriali – confederali e di categoria – che non partecipano alla firma, ma alle quali sono stati illustrati i contenuti dell’Accordo.


ACCORDO DI PROGRAMMA FIRMATO AL MIMIT – LE IMMAGINI


IL COMMENO DELL’AD ARVEDI-AST DIMITRI MENECALI – VIDEO


IL MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY ADOLFO URSO

All’incontro – riferisce il ministero delle Imprese e del Made in Italy in una nota – hanno preso parte i rappresentanti di Mimit, Mase, Gruppo Arvedi, il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni Sergio Cardinali. I termini dell’Accordo sono stati poi illustrati in un incontro successivo alle organizzazioni sindacali. «L’Accordo di Terni – afferma il ministro Adolfo Urso – si aggiunge a quelli già raggiunti su Piombino, e speriamo di poter annoverare anche il rilancio del sito di Taranto, se gli enti locali lo condivideranno. La siderurgia italiana si rafforza sulla strada della tecnologia green, primi in Europa. Questa è politica industriale»

L’Accordo di programma – prosegue la nota ministeriale – «è un passaggio cruciale nel percorso condiviso di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale del polo siderurgico umbro. L’intesa è basata sul piano industriale illustrato da Arvedi ai sindacati lo scorso 2 maggio che prevede un investimento complessivo di 557 milioni da realizzarsi entro 2028 e una seconda fase successiva di interventi da valutare, in base al mercato, con ulteriori investimenti per 573 milioni di euro».

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy «contribuirà alla realizzazione del piano industriale supportando l’investimento attraverso il Contratto di sviluppo per tutela ambientale, già richiesto dal Gruppo Arvedi e attualmente all’attenzione del soggetto gestore Invitalia. L’ammontare di agevolazioni richieste dall’azienda sulla base delle risultanze istruttorie è di 96,5 milioni».

L’Accordo prevede, inoltre, «impegni concreti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e la messa in sicurezza della discarica e del sito in collaborazione con il Comune di Terni nonché per il contenimento dei costi energetici, con l’impegno della Regione Umbria a favorire l’approvvigionamento da fonti rinnovabili tramite il sistema delle grandi derivazioni idroelettriche, coinvolgendo direttamente i grandi consumatori energivori, con vantaggi in termini di riduzione delle emissioni e sicurezza dell’approvvigionamento».

«Il Piano ambientale verrà realizzato inoltre con azioni di bonifica e con l’intervento di landfill mining finalizzate alla messa in sicurezza permanente della discarica rsu. Sul fronte occupazionale, l’azienda si impegna al mantenimento degli attuali organici, con la possibilità di future implementazioni e la stabilizzazione dei lavoratori somministrati. Il piano di rilancio introdurrà tecnologie all’avanguardia che richiederanno l’attivazione di percorsi di formazione e riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni competenti. Infine, per garantire un’attuazione efficace e coordinata dell’Accordo, sarà istituito presso il Mimit un comitato esecutivo – conclude il ministero – con il compito di monitorare e verificare l’avanzamento delle misure previste, assicurando il rispetto degli impegni assunti da tutte le parti coinvolte».


LA REGIONE UMBRIA

«Gli impegni sottoscritti – afferma la Regione Umbria – hanno l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico sostenibile, il risanamento ambientale e la decarbonizzazione del sito produttivo Ast, situato nel sito d’interesse nazionale di Terni-Papigno e nell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni».

Finalità dell’Accordo

L’Accordo, stipulato ai sensi dell’articolo 252-bis del D.Lgs. 152/2006, mira a:

  • coordinare gli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione produttiva del sito della Acciai Speciali Terni;
  • garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e, ove possibile, il loro incremento futuro;
  • promuovere la formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori Ast;
  • sostenere la neutralità climatica e la riduzione delle emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi europei e nazionali.

Il Piano ambientale integrato

Il Piano ambientale integrato prevede interventi di:

  • decarbonizzazione: introduzione di tecnologie avanzate per l’utilizzo di idrogeno verde e combustibili alternativi;
  • efficientamento energetico: riqualificazione degli impianti produttivi e aumento della resa produttiva;
  • economia circolare: recupero e trattamento degli scarti produttivi;
  • produzione di acciaio green: risposta alle richieste di mercato per prodotti a basso impatto ambientale e che impieghino fonti e vettori energetici alternativi;
  • bonifica ambientale: messa in sicurezza operativa e permanente del sito, con particolare attenzione al suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ogni ampliamento sarà coniugato al raggiungimento degli obiettivi di recupero di volta in volta raggiunti;
  • qualità dell’aria e delle acque: riduzione degli inquinanti tipici del processo siderurgico.

Investimenti

Il Piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 1.132 milioni di euro, suddiviso in due fasi:

  • prima fase (2022-2028): investimenti per 557 milioni di euro, destinati a interventi di efficientamento energetico, sicurezza ambientale e riqualificazione degli impianti;
  • seconda fase: investimenti per 573 milioni di euro, con focus sulla produzione di acciaio elettrico e magnetico a bassa impronta di carbonio.

Costi energetici

Uno dei temi cruciali dell’Accordo è regolato dall’articolo 7 che stabilisce come ‘al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico’, Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche. Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato. Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali.

Impegni Occupazionali

Ast si impegna a:

  • mantenere gli attuali livelli occupazionali (2.229 dipendenti diretti e 181 nelle società controllate);
  • stabilizzare i lavoratori somministrati;
  • avviare percorsi formativi per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni.

La Regione Umbria supporterà interventi di politica attiva del lavoro attraverso il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.

Qualità dell’Aria

Il Governo e la Regione Umbria, con il supporto di ISPRA e ARPA Umbria, condurranno studi specifici per:

  • individuare le sorgenti emissive di nichel;
  • monitorare la qualità dell’aria nella Conca ternana;
  • aggiornare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di Ast con prescrizioni mirate.

Si tratta di un Accordo che rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del sito produttivo Ast e per la tutela ambientale del territorio di Terni. Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, si punta a creare un modello di sviluppo sostenibile, competitivo e rispettoso dell’ambiente».


LA PRESIDENTE DELLA REGIONE STEFANIA PROIETTI E L’ASSESSORE FRANCESCO DE REBOTTI

«L’Accordo di programma con Acciai Speciali Terni rappresenta un momento storico – afferma la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti -. Credo che sia fondamentale continuare a costruire questa storia anche nel futuro. È motivo di grande orgoglio e colgo l’occasione per ringraziare Il ministro Adolfo Urso e i tecnici del ministero delle Imprese e del Made in Italy e la squadra di Ast che ha seguito la stesura dell’Accordo. Ringrazio poi gli assessori Francesco De Rebotti e Thomas De Luca e tutti coloro che ho ritrovato lungo questo percorso, avendo avuto modo di collaborare con loro anche in contesti altrettanto complessi, anche se di dimensioni più ridotte, durante il mio mandato come sindaca in Umbria».

«Questa firma – prosegue Proietti – rappresenta un appuntamento importante, ma è solo l’inizio. Adesso ci aspetta un presidio costante e autorevole sugli impegni presi, perché le aspettative delle nostre comunità regionali e dei lavoratori sono elevate, e non possiamo permetterci di deluderle. L’Accordo segna solo il termine del primo tempo di una partita più ampia: ora ci aspetta il secondo tempo, necessario per portare a casa il risultato finale. Grazie a tutti e buon lavoro per i prossimi passi»

«L’Accordo di programma firmato oggi – dichiara l’assessore regionale allo sviluppo economico, Francesco De Rebotti – rappresenta un elemento fondamentale per creare una sinergia tra azienda e istituzioni per rafforzare il piano industriale di Acciai Speciali Terni, per il quale rappresenta un sostegno concreto, con particolare attenzione ai temi dell’energia e dei costi energetici, sia nella fase attuale che nel futuro post-2029. Questo Accordo apre una fase innovativa e promettente per Acciai Speciali Terni, che riguarda tanto i livelli e la qualità produttiva quanto le tematiche ambientali e energetiche. Tuttavia, occorre procedere con serietà e responsabilità, evitando entusiasmi eccessivi, per garantire una realizzazione concreta degli obiettivi stabiliti. Sarà importante – conclude De Rebotti – mantenere un presidio continuo su questi impegni, garantendo il rispetto degli accordi da parte di tutte le parti coinvolte. Sarà fondamentale per supportare il confronto attualmente in corso tra sindacati, lavoratori e azienda, offrendo fiducia e opportunità per una condivisione completa degli obiettivi».

«Quella di oggi – osserva l’assessore Regionale all’Ambiente e all’Energia Thomas De Luca – rappresenta una rivoluzione copernicana per la Conca ternana e la Regione Umbria. Sul fronte ambientale, l’obiettivo principale è il raggiungimento degli standard europei 2030 per la qualità dell’aria, con particolare attenzione ai metalli pesanti. Questo richiede investimenti mirati nei prossimi anni da parte di enti pubblici e privati. Parallelamente, il principio di recupero delle scorie industriali viene rafforzato: ogni ampliamento delle discariche sarà vincolato a un recupero progressivo delle scorie stesse, trasformandole in materie prime seconde utilizzabili per grandi opere nazionali. Per quanto riguarda l’energia – prosegue De Luca – l’Accordo introduce un sistema innovativo per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche in Umbria. Questa gestione prevede una collaborazione tra pubblico e privato, con una quota del 30% dell’energia destinata agli energivori umbri a prezzi competitivi e con energia al 100% green, favorendo la decarbonizzazione dei processi produttivi. In sintesi, questo Accordo non solo pone le basi per una trasformazione industriale e ambientale della regione, ma crea anche opportunità concrete per la competitività aziendale e lo sviluppo sostenibile».


L’ASSESSORE COMUNALE SERGIO CARDINALI

«Si tratta di un progetto integrato per il primo polo siderurgico europeo innovativo – afferma l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali -fondato su produzione sostenibile e decarbonizzazione. Un piano industriale che vede la messa a terra di 557 milioni di euro con interventi articolati: dalla realizzazione di nuove linee per l’acciaio inox all’efficientamento energetico degli impianti. Base dell’Accordo è stata l’intesa tra Comune di Terni e Ast per la riconversione ambientale del sito: attraverso un progetto di landfill mining sulla discarica rsu di Vocabolo Valle, che consente la continuità produttiva dello stabilimento senza utilizzo di nuove aree, ma solo attraverso un aumento volumetrico delle stesse, una azione fortemente voluta dal sindaco Stefano Bandecchi. Un progetto fortemente innovativo, che vede la messa in opera di misure doppie di isolamento della discarica rispetto agli attuali parametri di legge previsti; la costruzione di nuove infrastrutture di contenimento ambientale (rampa scorie per il contenimento delle polveri di Prisciano), mentre verranno potenziati il monitoraggio delle acque di falda, la qualità dell’aria e la gestione dei residui industriali, quest’ultima attraverso nuove progettualità per il recupero delle scorie, come materia prima seconda, per nuove filiere produttive, con l’obiettivo di minimizzare l’abbancamento di residui in discarica».

«Mancano ancora all’appuntamento – prosegue Cardinali – alcuni investimenti significativi, che avrebbero portato il totale degli investimenti a circa 1,1 miliardi di euro, come la linea di trattamento a freddo e il capannone per complessivi 162 milioni di euro, nonché le nuove linee di lavorazione APL, S6HIGH e ACL per acciaio elettrico NGO, per un importo complessivo di circa 411 milioni di euro, sono pianificati per un periodo successivo al 2028 e risultano condizionati a una serie di fattori esplicitamente elencati nello schema di Accordo di programma. La realizzazione di questi impianti è subordinata: all’approvazione delle proposte di contratti di sviluppo presentate a Invitalia (tra cui ARVES Arvedi Electrical Steel e InnovAST), al conseguimento dei benefici fiscali previsti (es. credito d’imposta per utilizzo di rottami inox), alla riduzione strutturale del costo dell’energia, nonché al rispetto del cronoprogramma e all’assenza di contenziosi amministrativi oltre ciò, la produzione di acciaio elettrico NGO (acciao magnetico), utilizzato nel settore elettrico, è in attesa di vedere crescere il mercato europeo di questa filiera oggi in ritardo rispetto ai massicci investimenti di Cina e USA; un elemento da monitorare e sviluppare che sarebbe foriero di di circa 557 milioni di nuovi investimenti e una crescita occupazionale, al momento posticipato al 2028».

«In termini occupazionali – aggiunge l’assessore comunale allo sviluppo economico – l’Accordo prevede la garanzia del mantenimento degli attuali livelli di forza lavoro (2.229 addetti solo in AST) e la loro riqualificazione professionale, con il sostegno del Fondo Sociale Europeo e delle politiche attive regionali, in attesa degli ulteriori investimenti del magnetico. Nel dettaglio, il piano prevede l’incremento della capacità produttiva fino a 800.000 tonnellate annue di prodotti a freddo (linea LAF), grazie alla messa in servizio di nuove linee di laminazione – tra cui ZMILL10 e ZMILL11, impianti di ultima generazione per l’acciaio inox – e alla riqualificazione di quelle esistenti. Particolare rilievo assume la realizzazione della nuova linea LAF8, dotata di sistemi di riscaldo a induzione e combustione predisposta per l’utilizzo di idrogeno, destinata a migliorare l’efficienza energetica e la qualità superficiale dei prodotti finiti».

«Il piano punta inoltre alla diversificazione del mix produttivo verso segmenti ad alto valore aggiunto, con un potenziamento del centro di finitura e l’implementazione di un impianto di codacciatura coils in grado di recuperare oltre 10 mila tonnellate annue di sfridi. A sostegno degli obiettivi di efficienza e qualità, sono previste azioni sistemiche di digitalizzazione, controllo automatizzato dei processi, uso di algoritmi di intelligenza artificiale per la gestione della qualità e rafforzamento dell’assistenza tecnica alla clientela, in particolare nei settori automotive, elettrodomestico ed energia».

«Il cronoprogramma dell’Accordo di programma per il rilancio del sito industriale di Ast a Terni – aggiunge ancora Cardinali – traccia una roadmap dettagliata degli interventi previsti tra il 2025 e il 2028. Il piano si articola in tre assi strategici: rilancio produttivo, riqualificazione impiantistica e sostenibilità ambientale. La prima fase, nel biennio 2025-2026, è centrata sugli iter autorizzativi: dalla sottoscrizione dell’Accordo alla presentazione dei progetti di bonifica, fino all’emissione dei decreti interministeriali e all’approvazione dei piani per la gestione delle ex discariche. Parallelamente, già dal secondo semestre del 2025, prenderanno avvio i cantieri per la costruzione del nuovo ZMILL10, destinato a innovare la fase di laminazione a freddo. Il cronoprogramma prevede inoltre, nel 2026, la realizzazione del nuovo impianto Walking Beam per la movimentazione dei prodotti siderurgici caldi, seguito dall’avvio della produzione nel 2027».

«Il rilancio produttivo si consoliderà ulteriormente con l’avvio della costruzione di ZMILL11, un impianto avanzato per la laminazione, e con il nuovo forno LAF8, entrambi operativi entro il 2027. Questi investimenti sono pensati per aumentare l’efficienza energetica, migliorare la qualità dei prodotti e ampliare la gamma dell’offerta in settori ad alto valore aggiunto. A questi si affianca un ampio piano di riqualificazione di impianti esistenti: acciaieria, laminatoio a caldo, centro di finitura, tubificio, impianti di decapaggio e linee di processo a freddo verranno ammodernati in parallelo, con interventi distribuiti su tutto l’arco del quadriennio. Significativi – conclude l’assessore comunale – anche i progetti per la digitalizzazione degli impianti, l’integrazione di elettrolizzatori e l’automazione delle linee produttive, che delineano un nuovo modello di fabbrica green e interconnessa».


L’EUROPARLAMENTARE CAMILLA LAURETI

«L’Accordo di programma per Arvedi Ast firmato oggi – afferma Camilla Laureti, europarlamentare umbria del Pd – è il frutto della grande determinazione di lavoratori e sindacati che hanno difeso, in questo lungo periodo, un polo di produzione come quello di Terni, riferimento strategico a livello nazionale per il settore della siderurgia. Grazie all’amministrazione regionale, alla presidente Proietti e all’assessore De Rebotti che, fin dall’inizio del mandato, hanno lavorato per questo primo importante risultato. Livelli occupazionali e sostenibilità sono alla base di questa intesa che serve all’economia locale ma non solo e che, nei prossimi mesi, dovremo monitorare perché si traduca in pratica in tutti i suoi punti, compresa la gravosa questione del costo energetico che colpisce il Paese oltre la media europea e su cui chiediamo seri interventi da parte del Governo».


LA VICE PRESIDENTE DELLA CAMERA ANNA ASCANI

«La notizia che aspettavamo – afferma Anna Ascani, parlamentare Pd e vice presidente della Camera – è arrivata: la firma dell’Accordo di programma per Arvedi Ast apre una nuova stagione di crescita per Terni, l’Umbria e il settore siderurgico italiano. Un ringraziamento alla presidente Stefania Proietti, all’assessore Francesco De Rebotti e alla giunta regionale che sin dall’insediamento hanno lavorato per raggiungere questo risultato, una soddisfazione grande per tutti noi che negli scorsi mesi, d’accordo con il territorio, abbiamo incalzato il governo per sbloccare la firma attesa da anni, senza la quale si rischiava di consegnare il tessuto produttivo alla stagnazione. Adesso si apre un nuovo capitolo di sviluppo, occupazione e sostenibilità. Di rilancio positivo per l’economia umbra e italiana. Continueremo a monitorare attentamente il percorso industriale, energetico e ambientale delineato nell’Accordo e a sollecitare l’esecutivo perché agisca sul fronte dei costi dell’energia affinché l’orizzonte di crescita che si apre oggi prosegua senza ostacoli».


IL CONSIGLIERE COMUNALE GUIDO VERDECCHIA

«Oggi a Roma – afferma Guido Verdecchia, capogruppo di Alternativa Popolare al consiglio comunale di Terni – è stata scritta una pagina fondamentale per il futuro della nostra città e di Acciai Speciali Terni. Con la firma dell’Accordo di programma tra Governo, Regione, Comune e Gruppo Arvedi, si dà il via a un progetto che proietta Terni al centro del primo polo siderurgico europeo innovativo, basato su sostenibilità e decarbonizzazione. Questo straordinario risultato è il frutto di un eccezionale lavoro di squadra, guidato dalla visione e dalla determinazione del nostro sindaco, Stefano Bandecchi. È stato lui a imprimere una linea politica chiara e coraggiosa, in cui il Comune di Terni non è stato spettatore, ma protagonista assoluto del proprio destino, esigendo e ottenendo un piano di rilancio ambizioso e concreto. La sua ferma volontà di trovare una soluzione per la discarica, attraverso un progetto innovativo di landfill mining, è stata la chiave di volta che ha permesso di sbloccare l’intero Accordo, garantendo la continuità produttiva e la tutela ambientale. Un ringraziamento speciale va all’assessore allo sviluppo economico, Sergio Cardinali, che ha siglato l’Accordo su delega del sindaco. L’assessore ha saputo interpretare e presentare al meglio queste idee e questa visione in ogni contesto istituzionale. Nel confronto con il Governo e le altre parti, ha dimostrato non solo grande preparazione, ma anche capacità, competenza e ottime doti di mediazione, traducendo l’indirizzo politico in un risultato tangibile per tutta la comunità. Con 557 milioni di euro di investimenti iniziali, la garanzia dei livelli occupazionali e un piano di sviluppo che guarda all’innovazione e all’efficienza, gettiamo le basi per una Terni più forte, competitiva e sostenibile. Questo – conclude Verdecchia – è il modo di fare politica che vogliamo: una squadra unita che lavora per il bene della città, con una leadership forte e una capacità amministrativa all’altezza delle sfide».



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