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Il blocco diesel Euro 5 non si farà? Pronto un emendamento per fermarlo


Dal 1° ottobre 2025 scatterà in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna il blocco della circolazione per le auto diesel Euro 5 nei centri urbani più popolosi. La sua attuazione sta già provocando un acceso dibattito, soprattutto sul piano economico e politico. La Lega di Matteo Salvini si oppone con fermezza, impegnandosi su tutti i fronti per scongiurare il blocco dei diesel Euro 5.

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Il provvedimento avrà inizialmente validità stagionale (fino al 15 aprile 2026) e le limitazioni verranno riproposte ogni anno durante la stagione autunno-invernale (indicativamente dal 15 settembre al 15 aprile). Sono previste anche sanzioni per i trasgressori, con multe da 168 a 679 euro e possibile sospensione della patente (dai 15 ai 30 giorni) in caso di recidiva.

Un emendamento della Lega per bloccare il divieto

La questione del blocco agli Euro 5 si è rapidamente trasformata in un caso politico nazionale. La Lega, forza di governo a trazione nordista, ha preso una posizione duramente critica verso il provvedimento.

Matteo Salvini ha definito il blocco una follia europea, accusando il Green Deal di danneggiare l’economia italiana. Il partito ha annunciato un emendamento al Decreto Infrastrutture per sospendere il blocco previsto a ottobre, chiedendo una revisione del calendario con Bruxelles.

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Le amministrazioni regionali del Nord, in larga parte guidate dal centrodestra, hanno fatto eco a questa linea. Nei primi giorni di giugno il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione per chiedere al Governo di annullare il blocco.

Circolazione vietata ai diesel Euro 5: milioni di auto a rischio

La stretta in arrivo sui veicoli inquinanti nasce dall’esigenza di combattere lo smog cronico nella Pianura Padana, area che da anni registra livelli di polveri sottili tra i più alti d’Europa.

Per questo, già nel 2022 l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Ue per il superamento sistematico dei limiti di biossido d’azoto in queste regioni.

In seguito a quella sentenza, il Governo ha varato il Decreto Legge n.121/2023 obbligando le regioni padane ad aggiornare i Piani regionali della qualità dell’aria.

L’Unione Europea ha comunque concesso una proroga di 10 anni per il raggiungimento degli obiettivi ambientali, ma nel breve termine è stato deciso di procedere con misure urgenti come il blocco degli Euro 5.

Le nuove regole, a cui Salvini si oppone, riguardano le autovetture diesel Euro 5, cioè i modelli immatricolati approssimativamente tra il 2011 e il 2015.

In Italia circolano oltre 3,7 milioni di auto diesel Euro 5, e di queste una quota importante è concentrata al Nord. Lo stop del 2025 coinvolgerebbe oltre un milione di veicoli nei territori del bacino padano.

Deroghe e sanzioni: le regole sullo stop ai diesel Euro 5 nei centri urbani

In determinate regioni l’attuazione sarà graduale: la Lombardia, ad esempio, farà scattare il divieto per le auto private (categoria M1) nell’ottobre 2025, estendendolo poi ai veicoli commerciali leggeri (categorie N1, N2) dal 2026 e ai mezzi pesanti dal 2027.

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I divieti colpiranno principalmente le aree urbane più inquinate, con alcune esenzioni per attenuare l’impatto sociale.

Tra le deroghe previste figurano i lavoratori con turni negli orari vietati, i proprietari di veicoli con Isee familiare sotto 14.000 euro, oltre a mezzi speciali come ambulanze e veicoli per disabili.

In parallelo è attivo il sistema Move-In, che consente ai proprietari di auto soggette a divieti di circolare comunque per un limitato numero di chilometri annui tramite un dispositivo GPS.

Diesel Euro 5 e famiglie italiane: l’impatto economico del blocco

Lo stop ai diesel Euro 5 avrà conseguenze economiche, ovviamente, per famiglie e aziende. Il divieto colpisce infatti veicoli relativamente recenti che molti cittadini utilizzano quotidianamente, e la prospettiva di dover sostituire l’auto con scarso preavviso comporta esborsi notevoli.

Come ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, Giorgio Maione:

È impensabile che 500 mila persone cambino auto da qui al 1° ottobre.

Matteo Salvini ha detto anche una cosa abbastanza palese, cioè ha sottolineato come molti italiani non possano permettersi un’auto nuova.

Secondo i dati citati dalla Lega, sarebbero circa 1,5 milioni i proprietari di vetture diesel Euro 5 nella sola Lombardia potenzialmente colpiti dal divieto. Salvini ha parlato addirittura di 7 milioni di veicoli a livello nazionale, includendo anche i mezzi commerciali.

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Incentivi auto 2025: bonus e bandi regionali per sostituire i diesel Euro 5

Per ovviare a questo problema, le amministrazioni pubbliche stanno valutando misure di supporto economico per accompagnare questa transizione.

La Regione Lombardia ha varato il bando Rinnova Parco Veicolare 2025, mettendo a disposizione oltre 20 milioni di euro in incentivi per chi rottama un veicolo inquinante acquistandone uno a basso impatto ambientale.





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