Decreto Legge del Governo in arrivo in materia fiscale: conterrà diverse misure su proroga scadenze delle imposte, concordato preventivo biennale, IMU, regime impatriati e sugar tax
Il Governo ha convocato un CDM straordinario per il pomeriggio di oggi, l’ordine del giorno è ampio e riguarda anche i principali temi fiscali oggetto di discussione in queste ore.
Nello specifico, il CDM esaminerà il seguente ordine del giorno:
- SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia fiscale (PRESIDENZA – ECONOMIA E FINANZE);
- SCHEMA DI DECRETO-LEGGE: Misure urgenti di sostegno a comparti produttivi (PRESIDENZA – IMPRESE E MADE IN ITALY – LAVORO E POLITICHE SOCIALI);
- SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE: Modifiche allo Statuto speciale per il Trentino – Alto Adige/Südtirol – ESAME DEFINITIVO (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE);
- SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Proroga del termine per l’esercizio delle deleghe previste dall’articolo 2 della legge 15 luglio 2022, n. 106 (CULTURA);
- SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 2 marzo 2023, n. 19 recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/2121 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, che modifica la Direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere” – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI, PNRR E POLITICHE DI COESIONE – GIUSTIZIA);
- SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, di attuazione della direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano – ESAME DEFINITIVO (AFFARI EUROPEI, PNRR E POLITICHE DI COESIONE – SALUTE);
- LEGGI REGIONALI;
- VARIE ED EVENTUALI.
Noi qui ci soffermiamo soprattutto e ovviamente sulla materia fiscale.
Quali norme saranno introdotte dal Governo che hanno i caratteri di necessità ed urgenza?
Le ipotesi al momento sono diverse:
- proroga delle imposte in scadenza il prossimo 30 giugno;
- proroga della sugar tax;
- proroga del termine concesso ai Comuni per approvare le delibere Imu 2025 con il nuovo prospetto standard;
- modifica al regime degli impatriati.
La proroga delle imposte in scadenza il prossimo 30 giugno
Nel calendario degli adempimenti legati alla dichiarazione dei redditi 2025, è il 30 giugno il primo tax day.
Entro questa data, partite IVA così come lavoratori dipendenti e pensionati sono chiamati alla cassa per pagare il saldo e il primo acconto delle imposte dovute, quali ad esempio l’IRPEF, la cedolare secca e la flat tax per i forfettari.
Un appuntamento che negli anni è stato più volte oggetto di proroga, e il decreto fiscale in arrivo potrebbe confermare una tendenza ormai consolidata.
Continue novità normative, aggiunte a difficoltà procedurali, sono i motivi alla base della rivisitazione delle scadenze. Arrivati ormai a poco più di un mese dall’appuntamento di fine giugno, è nell’aria una riscrittura al calendario.
Come già anticipato, è ancora una volta il patto con il Fisco – il famoso concordato preventivo biennale per le partite IVA – a scombinare le carte in tavola.
Il concordato torna in scena per le modifiche ai software dichiarativi annunciate il 21 maggio dall’Associazione Italiana dei Produttori di Software, AssoSoftware.
Nel lavoro di confronto con l’Agenzia delle Entrate, sono stati concordati diversi interventi per i calcoli delle imposte e per la gestione dei modelli di dichiarazione 2025, novità che al momento non sono state ancora recepite nelle istruzioni e nelle specifiche tecniche disponibili online.
Come evidenziato nel comunicato stampa di Assosofware, si tratta di casistiche significative, quali la determinazione del Reddito Effettivo (rigo RN1 col.1 di Redditi PF2025) il cui algoritmo non è esplicitato nel modello ma solo nelle specifiche tecniche e, ancor più, il calcolo dell’acconto IRPEF/IRES per il 2025 con il metodo storico, in presenza di adesione al concordato, da calcolarsi sull’imposta 2024.
L’ipotesi di una proroga del termine di pagamento di saldo e primo acconto 2025, alla luce dei fatti sopra esposti, diventa più concreta se si guarda a quanto previsto dallo Statuto del contribuente.
L’articolo 3 della legge n. 212/2000 prevede infatti, al comma 3, che:
“le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.”
Una norma quindi che non lascia adito a dubbi e che sul fronte delle modifiche software da ufficializzare, unitamente al caos concordato, potrebbe determinare nei fatti una proroga “automatica” delle imposte per le partite IVA.
Proroga della sugar tax
Il prossimo 1° luglio dovrebbe entrare in vigore la tanto contestata imposta sulle bevande zuccherate, la sugar tax.
Il decreto fiscale in approvazione oggi dovrebbe contenere una proroga di sei mesi sull’entrata in vigore, l’ennesima di una lunga serie. Si tratterebbe, in particolare, dell’ottava proroga in 5 anni.
La cosiddetta Sugar Tax è un’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate introdotta dai commi 661-676 della Legge di Bilancio del 2020 e mai entrata in vigore.
Lo scopo è quello di limitare, attraverso la “penalizzazione” fiscale, il consumo di bibite che hanno un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte, ovvero le bibite dal sapore dolce.
Infatti, la ratio alla base dell’imposta è quella di disincentivare il consumo di zucchero, diminuendo le malattie legate ad un suo levato consumo, come il diabete e promuovendo un consumo di alimenti più salutari.
La Sugar Tax ammonta a 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
Proroga del termine concesso ai Comuni per approvare le delibere Imu 2025 con il nuovo prospetto standard
Nel decreto fiscale 2025 dovrebbe esserci anche una proroga al prossimo 15 settembre del termine concesso ai Comuni per l’approvazione delle delibere IMU 2025 con il nuovo prospetto standard.
L’obiettivo è evitare l’applicazione delle aliquote base per il saldo che potrebbero influire negativamente sulle entrate degli enti che non sono riusciti a provvedere entro lo scorso 28 febbraio.
Modifica al regime degli impatriati
Un altro elemento fiscale rilevante che sarà trattato dal Decreto Fiscale è relativo ai regimi agevolati per chi rientra in Italia.
Potrebbero essere oggetto di eliminazione e modifica, infatti:
- le possibilità di cumulo, si pensi alla detassazione al 50% che può salire in alcuni casi al 60% per attrarre talenti e cervelli dall’estero, peraltro arrivata con uno dei decreti attuativi della delega fiscale (Dlgs 209/2023). Ciò eviterebbe le ipotesi di aumentare a dismisura il vantaggio fiscale sommando l’accesso al regime impatriati base e ai rientri con quello dei docenti e ricercatori;
- la possibilità di cumulo tra il regime degli impatriati e quello dei cosiddetti “Paperoni”, che prevede una tassazione a imposta sostitutiva (attualmente pari a 200.000,00 euro l’anno) solo, però, in questo caso per i redditi prodotti all’estero. Con una preclusione destinata a scattare già dal periodo d’imposta 2024.
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