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la rivoluzione digitale per uscire dal debito – StartUp Magazine


In un contesto economico sempre più complesso, milioni di persone faticano a gestire situazioni di sovraindebitamento. In questa intervista, Elena Curti, CEO di Dedaloo, ci racconta come è nata la sua idea, quali sfide ha affrontato e in che modo la tecnologia può diventare un alleato potente per ridare stabilità finanziaria a famiglie e imprese. Una conversazione che parla di innovazione, impatto sociale e futuro.

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Alessandra D’Amato: Benvenuta Elena, grazie di essere qui! Da dove nasce l’idea di Dedaloo? C’è un’esperienza personale o professionale che ha acceso questa scintilla?

Elena Curti: Grazie a voi per l’invito!
L’idea di Dedaloo nasce da un’esperienza diretta, maturata in oltre dieci anni di lavoro nel settore della gestione del debito, tra pratiche di sovraindebitamento, saldo e stralcio e attività collegate. Prima ancora, un’esperienza nel mercato del credito, il che mi ha permesso di conoscere a fondo entrambe le prospettive: quella di chi offre soluzioni e quella di chi cerca aiuto.

In tutti questi anni ho visto quanto queste procedure siano spesso lunghe, complesse e costose non solo per chi vi accede, ma anche per i professionisti che le gestiscono. Mi sono chiesta se fosse possibile semplificare e automatizzarequesti processi, rendendoli più accessibili, trasparenti ed efficienti.

È da questa riflessione che è nato Dedaloo: un progetto pensato per innovare un settore ancora troppo legato a logiche burocratiche, con l’obiettivo di portare chiarezza e semplicità a chi affronta momenti finanziariamente delicati.

Alessandra D’Amato: Qual’ era la principale lacuna del mercato che avete voluto colmare?

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Elena Curti: La principale lacuna che abbiamo individuato è la mancanza di chiarezza e accessibilità. Le procedure per uscire da situazioni di sovraindebitamento sono spesso complesse, poco conosciute e raccontate in modo soggettivo: ogni professionista tende a spiegarle a suo modo, con approcci e linguaggi diversi, generando ulteriore confusione.

Questa frammentazione, unita alla carenza di informazioni affidabili, ha dato vita a un mercato disomogeneo, dove è difficile orientarsi e trovare soluzioni concrete. Con Dedaloo abbiamo voluto colmare proprio questo vuoto: rendere le possibilità di risanamento del debito più comprensibili, e accessibili a tutti inserendo la digitalizzazione di tutti i processi dall’inizio alla fine.

Alessandra D’Amato: Qual è la visione di lungo termine di Dedaloo? Dove volete essere tra 5 anni?

Elena Curti: La nostra visione di lungo termine è ambiziosa ma molto chiara: vogliamo diventare il punto di riferimento in Italia per chi affronta situazioni di sovraindebitamento. L’obiettivo è costruire una piattaforma capace non solo di semplificare la valutazione del problema, ma anche di digitalizzate tutti i processi successivi, e restituire alle persone una prospettiva concreta di ripartenza.

Tra cinque anni ci immaginiamo con una rete solida di partner sul territorio, una community informata e attiva, e strumenti digitali sempre più evoluti che permettano a chiunque, in pochi passaggi, di capire la propria situazione e decidere autonomamente di  avviare un percorso di risanamento con il supporto di professionisti selezionati.

Vogliamo contribuire a cambiare la narrazione del debito, trasformandolo da stigma a possibilità di rinascita.

Alessandra D’Amato: In che modo il sovraindebitamento è cambiato negli ultimi anni, anche in seguito alla pandemia?

Elena Curti: Negli ultimi anni il fenomeno del sovraindebitamento si è evoluto profondamente, diventando sempre più diffuso e trasversale. La pandemia ha avuto un impatto decisivo: molte famiglie e piccole imprese che fino ad allora riuscivano a mantenere un equilibrio economico si sono trovate improvvisamente in difficoltà.

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A questa crisi si è sommata i continui conflitti, un’inflazione crescente, un aumento generalizzato del costo della vita. Il risultato è che oggi il sovraindebitamento colpisce fasce sempre più ampie della popolazione: non solo chi ha alle spalle un lungo percorso lavorativo e si trova a gestire un passato di impegni economici pesanti, ma anche persone molto giovani.

Alessandra D’Amato: In che modo la digitalizzazione può essere la chiave per risolvere questo problema sociale ed economico?

Elena Curti: La digitalizzazione, se usata bene, è uno strumento potente per rendere finalmente accessibili percorsi che oggi sembrano complicati, lenti e costosi. Il mondo del sovraindebitamento è ancora legato a processi burocratici pesanti.

Con la tecnologia possiamo semplificare e standardizzare passaggi fondamentali: dalla raccolta dei dati all’analisi della situazione debitoria, fino alla proposta di soluzioni personalizzate. Questo significa risparmiare tempo e costi, ma anche dare alle persone uno strumento chiaro per capire dove si trovano e cosa possono fare.

In sintesi, la digitalizzazione può trasformare un problema spesso vissuto con vergogna e solitudine in un percorso consapevole, guidato e sostenibile.

Alessandra D’Amato: Ci puoi spiegare in parole semplici come funziona l’algoritmo brevettato di Dedaloo?

Elena Curti: L’algoritmo che abbiamo sviluppato è in grado di analizzare in modo automatico la situazione finanziaria della persona: valuta i debiti, il reddito, il patrimonio e altri elementi fondamentali. A partire da questi dati, elabora una risposta chiara su quale percorso intraprendere per uscire dalla situazione di difficoltà.

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In pratica, classifica ogni caso in base alle sue caratteristiche e indica in modo preciso quale azione concretamente percorribile: può trattarsi di una procedura di Sovraindebitamento, un accordo con i creditori, una liquidazione controllata o un saldo e stralcio.

Alessandra D’Amato: In che modo l’intelligenza artificiale contribuisce alla personalizzazione delle soluzioni per ogni utente?

Elena Curti: L’intelligenza artificiale ci permette di fare quello che fino a poco tempo fa richiedeva giorni di lavoro umano: analizzare grandi quantità di dati personali, finanziari e patrimoniali in pochi secondi, e farlo con un livello di precisione molto alto.

Grazie all’AI, riusciamo a individuare non solo la situazione oggettiva di ogni utente, ma anche le sue reali possibilità di uscita dal debito, costruendo un percorso su misura.

Alessandra D’Amato: Quanto è importante la sicurezza dei dati e come affrontate il tema della privacy?

Elena Curti: Per noi la sicurezza dei dati è una priorità assoluta. Ci rendiamo perfettamente conto che chi si affida a Dedaloo condivide informazioni estremamente sensibili, che riguardano la propria situazione economica, familiare e personale. Per questo abbiamo scelto fin dall’inizio di investire in modo significativo sulla sicurezza informatica e sulla protezione della privacy.

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Alessandra D’Amato: Prevedete l’integrazione di tecnologie come la blockchain anche per i rapporti con gli istituti di credito?

Elena Curti: Assolutamente sì. La blockchain rappresenta per noi una tecnologia chiave, soprattutto nei rapporti con gli istituti bancari e finanziari. Grazie alla sua struttura decentralizzata e immutabile, ci permette di gestire alcune attività in totale sicurezza e con la massima trasparenza.

È una direzione in cui crediamo molto e che stiamo già esplorando attivamente nello sviluppo della piattaforma

Alessandra D’Amato: Quali sono state le sfide più grandi affrontate finora nello sviluppo della piattaforma?

Elena Curti: La sfida più grande è stata senza dubbio trovare il partner tecnologico giusto, con le competenze perfette per sviluppare una piattaforma come Dedaloo. Non cercavamo semplicemente una software house, ma una realtà che conoscesse a fondo il mercato del credito, che avesse già sviluppato soluzioni per banche e istituti finanziari, e che sapesse gestire l’integrazione di sistemi complessi. È stata una sfida iniziale fondamentale

Alessandra D’Amato: Come state approcciando il mercato italiano e come pensate di espandervi in Europa?

Elena Curti: In Italia stiamo partendo con un approccio molto concreto e focalizzato: vogliamo prima di tutto creare consapevolezza e fiducia, facendo conoscere Dedaloo come uno strumento utile, accessibile e sicuro per affrontare situazioni di debito.

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Per quanto riguarda l’espansione in Europa, il nostro modello è già pensato in ottica scalabile. Molti paesi europei affrontano dinamiche simili. Una volta consolidata la nostra presenza in Italia, puntiamo ad adattare la piattaforma ai diversi contesti normativi, partendo dai paesi in cui la digitalizzazione del settore è ancora indietro, ma dove la domanda è forte.

Alessandra D’Amato: Avete già stretto partnership con istituti di credito o altri attori del settore?

Elena Curti: Fino a quando lo sviluppo della piattaforma non sarà completamente ultimato, non è nostra intenzione formalizzare accordi con istituti bancari. Vogliamo presentarci con uno strumento solido, testato e pronto ad affrontare anche le esigenze più complesse, prima di avviare collaborazioni così strategiche.

Detto questo, abbiamo già avviato partnership operative con studi legali e avvocati  che utilizzano il nostro servizio per l’analisi e la lavorazione delle pratiche.

Alessandra D’Amato: Qual è il vostro modello di business e come funziona l’abbonamento freemium/premium?

Elena Curti: abbiamo adottato un modello di abbonamento diversificato, strutturato su due livelli. Il freemium consente agli utenti di accedere gratuitamente a una versione base della piattaforma, utile per comprendere il servizio, esplorare le funzionalità principali e ricevere una prima valutazione della propria situazione.

Il modello premium, invece, è pensato per offrire un’esperienza più completa e avanzata. Prevede un abbonamento a pagamento che dà accesso a servizi personalizzati, strumenti professionali e contenuti esclusivi.

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Alessandra D’Amato: Hai un background molto operativo e strategico. Come hai trasferito questa esperienza nella creazione di Dedaloo?

Elena Curti: dopo aver lasciato l’azienda in cui lavoravo, mi sono presa del tempo per riflettere sul mio percorso. Avevo passato anni sul campo, a stretto contatto con le persone, affrontando ogni giorno casi complessi di debito e situazioni spesso molto delicate.

Ma c’era una cosa che continuava a tornarmi in mente, quasi come un’ossessione: non riuscivo a capacitarmi del fatto che un’attività così importante, che può davvero cambiare la vita delle persone, fosse ancora così poco digitalizzata. Nessuna piattaforma realmente accessibile, nessun processo chiaro e automatizzato, tutto affidato a mille interpretazioni diverse, con tempi lunghi e costi spesso insostenibili.

Da lì è nato tutto. Ho deciso di mettere insieme l’esperienza strategica accumulata negli anni con quella più operativa e concreta, e di costruire uno strumento che potesse semplificare, rendere trasparente e finalmente accessibile un mondo che fino a quel momento era riservato a pochi o vissuto con grande frustrazione. Dedaloo è la sintesi di tutto questo: una visione maturata sul campo, trasformata in tecnologia utile.

Alessandra D’Amato: Com’è strutturato oggi il team e quali competenze sono state più critiche per il successo del progetto?

Elena Curti: Oggi il team di Dedaloo è composto da quattro figure chiave, ognuna con un ruolo ben definito e complementare. C’è chi si occupa della parte legale e normativa, chi segue lo sviluppo tecnologico, chi gestisce la comunicazione e il posizionamento sul mercato, e infine io, che coordino la visione strategica e il modello operativo.

Non è facile dire quale competenza sia stata più critica, perché il progetto si regge proprio sull’equilibrio tra questi elementi. Se però devo indicare ciò che ha fatto davvero la differenza, direi la capacità di tenere insieme mondi molto diversi

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Alessandra D’Amato: Come si affronta, da CEO, la responsabilità sociale di aiutare le persone in crisi economica?

Elena Curti: È una responsabilità che senti ogni giorno. Non è solo un ruolo da CEO, è una scelta personale. Aiutare persone in crisi economica significa entrare in contatto con storie vere, spesso dolorose. Ti obbliga a restare lucida, ma anche profondamente umana, e dentro di te sai che potresti migliorare realmente la loro vita.

Alessandra D’Amato: Cosa diresti oggi a una persona che si sente sopraffatta dai debiti e non sa da dove cominciare?Elena Curti: La cosa migliore che posso dirti è: affidati a Dedaloo. Abbiamo creato questa realtà proprio per accogliere chi si sente smarrito, senza giudizio e con strumenti concreti.

Alessandra D’Amato: Elena, grazie di cuore per aver condiviso con noi la tua visione. Siamo entusiasti di averti nel nostro Startup Program di Accelera e siamo certi che presto parleremo dei nuovi traguardi raggiunti da Dedaloo. Ad Maiora!

Elena Curti: Grazie a voi per l’ascolto e per lo spazio che mi avete dedicato. Entrare a far parte del vostro Startup Program è un’opportunità preziosa, che ci dà ancora più forza per portare avanti la visione di Dedaloo.

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