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Lazio, riparte la crescita: export e farmaceutica trainano la ripresa


Nel 2024 il Lazio ha fatto meglio della media nazionale sul piano della crescita economica, segnando un aumento del Pil dello 0,9% contro lo 0,7% registrato a livello italiano. È quanto emerge dal report annuale della Banca d’Italia sull’economia regionale, presentato ieri nella sede romana dell’Istituto dalla direttrice Antonella Magliocco, insieme agli economisti Marco Gallo e Massimiliano Bolis. La performance positiva è dovuta principalmente all’export, alla tenuta dell’industria farmaceutica, al turismo e alla spinta pubblica legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e agli investimenti per il Giubileo 2025, che hanno compensato il rallentamento delle costruzioni causato dalla fine degli incentivi del Superbonus.

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I numeri di Bankitalia
La fotografia di Bankitalia evidenzia una ripresa non omogenea. Il Pil regionale, infatti, non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi: resta inferiore del 2,4% rispetto al 2007, mentre l’Italia nel complesso è tornata a quei livelli già dal 2022. L’indice trimestrale dell’economia (Iter) mostra una dinamica più vivace nella seconda metà dell’anno, trainata dalla domanda estera e dalla spesa pubblica.

L’industria, dopo la flessione del 2023, ha dato segnali di risalita, soprattutto grazie all’export di prodotti farmaceutici, mentre le costruzioni hanno tenuto nonostante il ridimensionamento del Superbonus. Il turismo, pur con ritmi più contenuti rispetto al boom post-pandemia, continua a crescere e a superare i valori pre-Covid. Nei primi mesi del 2025, il flusso turistico ha mostrato un ulteriore aumento, sebbene inferiore alle aspettative legate al Giubileo.

Il settore dei servizi, che rappresenta oltre l’80% del valore aggiunto del Lazio, continua a espandersi ma non abbastanza da imprimere un’accelerazione decisa alla produttività, che risulta in calo, soprattutto per effetto di un peggioramento nell’utilizzo combinato di capitale e lavoro. Sul fronte occupazionale, la crescita è pari all’1,7% e interessa soprattutto i lavoratori autonomi e gli over 50. Cala la disoccupazione, scesa al 6,3% (-1%), ma a preoccupare è la riduzione dell’occupazione giovanile (15-34 anni). La componente di lavoro dipendente è aumentata soprattutto attraverso assunzioni a tempo indeterminato. Il potere d’acquisto delle famiglie è in ripresa (+1,4%) grazie al calo dell’inflazione e all’aumento del reddito disponibile.

Anche i finanziamenti ai consumatori e i mutui per la casa sono cresciuti, spinti dalla discesa dei tassi di interesse. Restano tuttavia alcune ombre. Il credito al settore produttivo è in calo e la qualità dei prestiti alle imprese, in particolare nell’edilizia e nell’indotto dell’automotive, mostra segni di deterioramento. La propensione al risparmio resta alta: tornano a crescere i depositi bancari e si rafforza l’interesse per i titoli di Stato e i fondi comuni.

Il Lazio è tra le regioni più esposte all’automazione e all’intelligenza artificiale: secondo Bankitalia, il mercato del lavoro regionale presenta sia mansioni a rischio sostituzione, sia attività che potrebbero beneficiare dell’innovazione. In questo contesto, l’azione pubblica ha un ruolo decisivo: nel 2024 la spesa primaria degli enti territoriali è aumentata, spinta dagli investimenti in opere pubbliche, più che raddoppiati rispetto alla media delle altre Regioni a statuto ordinario.A oggi sono stati assegnati 13,3 miliardi di euro di fondi Pnrr al Lazio, con oltre 5 miliardi già oggetto di gara, anche se solo metà dei cantieri risulta effettivamente avviata. Una criticità che potrebbe rallentare i benefici attesi sul lungo periodo.

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Esportazioni da record
Sull’export, la Regione si conferma in controtendenza. A fronte delle preoccupazioni legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti, il Lazio ha visto una forte crescita nei primi mesi del 2025: +16,9% nel primo trimestre, con un incremento significativo delle esportazioni farmaceutiche, chimico-medicinali e botaniche.

Il presidente Rocca: crescita costante
Un risultato che il presidente della Regione Francesco Rocca ha commentato con entusiasmo: «Il Lazio cresce sempre di più. Dietro questo boom ci sono imprese coraggiose, lavoratori instancabili e una Regione che ha scelto di sostenere il sistema produttivo. Continueremo a lavorare per attrarre investimenti e valorizzare il Made in Lazio».

Angelilli: «Altri strumenti in campo».
Anche la vicepresidente Roberta Angelilli ha sottolineato i prossimi passi della Regione sul fronte dell’internazionalizzazione: «Con il nuovo Voucher Internazionalizzazione e il bando da 20 milioni che presenteremo a Bruxelles, vogliamo consolidare la presenza delle nostre imprese sui mercati esteri».. «Lo scenario è confortante e premia l’impegno che la Regione Lazio sta profondendo in termini di incentivi e investimenti sul territorio Il Lazio è il secondo Pil italiano, vi operano 600mila imprese e 1800 start up e piccole e imprese innovative. Sono numeri significativi. Per il 2025 saranno stanziati oltre 550 milioni di euro di risorse europee del programma regionale FESR 2021-2027 per sostenere il piano industriale del Lazio, 274 milioni destinati alle sovvenzioni per le imprese, 149 per l’accesso al credito, oltre al finanziamento di credito agevolato della Banca europea degli investimenti di circa 120 milioni di euro. Inoltre, la Regione punta a rendere il Lazio un territorio massimamente attrattivo per le start-up e PMI innovative, la nuova strategia per il Venture Capital con una dotazione complessiva di oltre 100 milioni di euro», ha spiegato la vicepresidente Roberta Angelilli.

Righini: bene anche l’agricoltura
«L’agricoltura del Lazio torna a crescere. I dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia confermano un segnale importante: nel 2024 il valore aggiunto dell’agricoltura laziale è aumentato del 2,5 per cento. È un segno di ripartenza concreta per un comparto che rappresenta identità, radici, lavoro e futuro. In particolare, sono le coltivazioni arboree, come uva e olive, e la frutticoltura a trainare questa ripresa. Come Regione Lazio continueremo a sostenere con determinazione il nostro settore primario, puntando su qualità, e innovazione. La nostra agricoltura è una risorsa strategica, fondamentale per il benessere della nostra Regione», ha commentato l’assessore Giancarlo Righini.



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