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Il quadro tracciato da Banca d’Italia sullo stato dell’economia regionale, nel mentre evidenzia un rallentamento nei processi di sviluppo economico, chiarisce che esso deriva da fattori non dipendenti dalle politiche economiche regionali. Infatti, i principali fattori di crisi riguardano l’industria automobilistica, i cui processi di ristrutturazione hanno dimensioni internazionali, e la riduzione della produzione di gas naturale, su cui influisce la minore quotazione sul mercato internazionale. Tra gli altri settori che registrano un ridimensionamento vi è quello delle costruzioni che riflette la fine del ciclo degli incentivi fiscali nazionali per l’efficientamento energetico. Una situazione in parte mitigata. E lo sarà ancor di più nell’anno corrente dalle opere già finanziate grazie a fondi PNRR e ai fondi strutturali.

In un contesto nazionale e internazionale di grande incertezza, occorre dare anche il giusto peso ai segnali positivi individuati nel Rapporto: il reddito delle famiglie ha continuato a crescere anche nel 2024, sostenuto da un rallentamento dell’inflazione con evidenti benefici sul potere di acquisto, risultato anche delle politiche regionali tese ad abbattere il costo della vita delle famiglie lucane intervenendo con politiche mirate sulle principali voci della bolletta familiare, acqua, gas, ticket sanitari e con altre iniziative di politiche sociali per specifiche categorie.

Merita attenzione anche il dinamismo registrato dalla crescita delle start up lucane, in particolare quelle ad alta intensità tecnologica che operano in settori ad alto valore aggiunto. Il terziario mostra una certa solidità e una ulteriore capacità di espansione. E’ il commercio, invece, a risentire maggiormente di una certa contrazione dei consumi: le famiglie preferiscono, infatti, risparmiare, in condizioni di incertezza, come dimostrano i dati di crescita dei depositi bancari e dei titoli detenuti in deposito dalle banche. Altro tema cruciale è l’accesso al credito da parte delle PMI, probabilmente – ci permettiamo di osservare – per un costo del denaro ancora elevato, nonostante la lieve riduzione.

Si tratta, dunque, di indicazioni utili per affinare le politiche in atto ed il Piano strategico regionale in corso di redazione. Sotto il profilo occupazionale, la Basilicata, negli ultimi dieci anni, segnalano i dati, ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto ad altre aree del Mezzogiorno, contenendo il tasso di disoccupazione.

Non manca, infine, un elemento di forte preoccupazione: la crisi idrica. Il drastico calo delle precipitazioni, effetto diretto dei cambiamenti climatici, sta mettendo in difficoltà, tra l’altro, l’intero comparto agricolo. Si tratta di un’emergenza che non riguarda solo la Basilicata, ma tutto il Mezzogiorno. La Regione, come noto, ha già pianificato ingenti investimenti infrastrutturali in ambito idrico, consapevole che i risultati si manifesteranno nel medio periodo (tra i tre e i cinque anni), interventi indispensabili per garantire la sostenibilità di uno dei settori più identitari e strategici del territorio.

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In questa cornice è importante sottolineare l’iniziativa del governo regionale con programmi di breve e medio periodo, attivando misure di mitigazione della crisi industriale al fine di sostenere l’occupazione e a preservare il tessuto produttivo e di rilancio dell’’economia con interventi in fase di realizzazione sia di tipo  infrastrutturale nei settori strategici sia finalizzati a rafforzare la dotazione di beni e servizi nei diversi centri della regione, attivando tutte le risorse finanziarie disponibili.

 

L’andamento “stagnante” dell’economia lucana così come delineato dal Rapporto annuale “L’economia della Basilicata” ad opera della Filiale di Potenza della Banca d’Italia si riflette innanzitutto sui consumi e gli acquisti dei lucani. E’ questo l’elemento che preoccupa maggiormente Confcommercio. Così Angelo Lovallo, presidente Confcommercio Potenza, da Roma dove partecipa insieme al presidente regionale Angelo Tortorelli e  alla delegazione lucana all’Assemblea Generale Confcommercio 2025 che celebra gli 80 anni della Confederazione. Il filo conduttore scelto per questi 80 anni – ha sottolineato il Presidente nazionale Carlo Sangalli – uno slogan tanto evocativo quanto impegnativo: “ricordare il futuro”. E si declina in tre parole-chiave: “continuità, equilibrio, cambiamento”. “Mai come oggi le risorse per il Sud vanno spese presto e bene”, dice il presidente, e il PNRR è un’occasione “irripetibile”. La crescita del Mezzogiorno, insieme alla legalità, è “un vantaggio per tutto il Paese”. Serve anche “un’agenda urbana nazionale per contrastare la desertificazione commerciale e dare nuove regole a settori come ambulanti e balneari: “senza investimenti, anche le imprese più piccole non reggono”.

Per tornare aI  Rapporto Bankitalia, fa riferimento,  per l’anno in corso, alle stime regionali di Confcommercio che prefigurano una dinamica dei consumi “moderatamente espansiva in termini reali”, in linea con il Paese. Nel 2023 – come rileva la Banca d’Italia – l’andamento dei consumi è tornato a indebolirsi, facendo registrare un aumento dello 0,2 per cento rispetto all’anno precedente: l’espansione del reddito ha continuato a sostenere gli acquisti delle famiglie, ma è stata quasi totalmente compensata dall’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi. Nel 2023 la spesa media tra le famiglie residenti in Basilicata era di poco superiore a 2.200 euro mensili (1.800 al netto dei fitti imputati), inferiore in termini equivalenti a quella italiana di quasi un quinto. Nel sottolineare il positivo rapporto di collaborazione tra Confcommercio e il direttore della filiale di Potenza della Banca d’Italia Gennaro Sansone, in particolare per la campagna di educazione finanziaria, Lovallo sottolinea che nel 2024 il credito bancario a famiglie e imprese (settore privato non finanziario) residenti in regione ha registrato una contrazione, che si è intensificata rispetto all’anno precedente (-2,3 per cento, dal -1,0 alla fine del 2023).Il calo, proseguito anche nei primi mesi del 2025, è riconducibile a quello dei finanziamenti alle imprese, a cui si è contrapposta l’espansione del credito bancario alle famiglie. Secondo le indicazioni fornite dalle banche operanti in Basilicata che partecipano all’indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey, RBLS), nel corso del 2024 la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è rimasta debole: alle minori esigenze legate agli investimenti si è aggiunto, nella seconda parte dell’anno, il calo delle richieste di ristrutturazioni delle posizioni pregresse, che avevano sostenuto la domanda nel primo semestre.

Le condizioni di offerta di credito alle imprese si sono gradualmente stabilizzate nel corso del 2024: alla riduzione dei costi accessori e al calo degli spread medi si è contrapposto un lieve incremento delle garanzie richieste avvenuto soprattutto nella prima metà dell’anno. Sempre in tema di credito Lovallo ha annunciato che il 19 giugno prossimo a Potenza sarà firmato il protocollo con Banca Intesa Sanpaolo che mette a disposizione delle imprese associate  nuovo credito per finanziamenti a favore della competitività e delle transazioni innovative in linea con gli obiettivi collegati al Pnrr. Sono previste per l’intero 2025 commissioni  agevolate sui pagamenti Pos e commissioni azzerate sui micropagamenti Pos, una misura di grande attenzione verso gli esercenti che la Banca aveva già attivato nel 2022 e che oggi conferma per l’intero 2025 rispondendo così a una esigenza manifestata a più riprese soprattutto dalle realtà commerciali più piccole, con l’obiettivo di favorire la diffusione dei pagamenti digitali. Il presidente Sangalli ha chiuso il suo intervento sottolineando che “ci sentiamo parte del bene comune, costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese”. “Siamo una grande organizzazione storica. Storica perché, con le nostre battaglie, le nostre idee, le nostre persone abbiamo incrociato la storia economica e sociale del Paese. Storica perché siamo fatti di storie che, insieme, fanno la storia.  Storica perché vogliamo lasciare un segno nella storia del Paese”.



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