Il taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef, rendendo il sistema più progressivo e dunque più esposto al drenaggio fiscale soprattutto per i lavoratori dipendenti, rischiano di “erodere in maniera significativa” i benefici ricevuti. L’Ufficio parlamentare di bilancio avverte sulle due misure con cui il governo nell’ultima manovra ha stabilizzato gli aiuti ai redditi medio-bassi. E si inserisce nel dibattito caldo sul tema fisco, che vede la stessa maggioranza tutt’altro che compatta sulle prossime misure da adottare in manovra. All’indomani della promessa della premier di concentrare gli sforzi sul taglio delle tasse al ceto medio, sposando così la proposta di Forza Italia, la Lega non molla sulla pace fiscale, che figura in cima all’ordine del giorno del consiglio federale. Il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, dopo un’iniziale cautela (questi annunci “io li condivido tutti, però a me sta il compito di creare le condizioni affinché si possano verificare”) lancia un’apertura: i tempi per farla in manovra “ci sono. Adesso bisogna lavorare con i dati alla proposta e poi c’è l’iter parlamentare”. E rassicura anche sull’andamento dell’economia italiana: “La stima di crescita per l’intero 2025 fissata nel Dfp allo 0,6% è pienamente realizzabile e auspicabilmente superabile”. A preoccupare è semmai la situazione internazionale, a partire dal tema dei dazi. L’auspicio è che “si arrivi a un accordo sui dazi zero per zero, ma in ogni caso – aggiunge – un accordo di compromesso appare di gran lunga preferibile a questa situazione di annunci”. Con i dazi che acuiscono l’incertezza in uno scenario internazionale “già fragile”, l’Italia galleggia. Le previsioni dell’Upb, che ha presentato il Rapporto annuale sulla politica di bilancio, delineano una fase di “moderata espansione” quest’anno e “lievemente superiore” negli anni seguenti, ma il quadro – avverte l’Autorità dei conti pubblici – resta esposto a “diversi rischi, prevalentemente al ribasso”. Che arrivano anche dall’interno, a partire dal Pnrr: “il rischio di non realizzare interamente la spesa entro il 2026 – scandisce l’Upb – è significativo”. E posticipare di 10 miliardi di spesa al 2027 “dimezzerebbe la crescita per il prossimo anno”. Le stime del Documento di finanza pubblica, tuttavia, sebbene “nettamente ridimensionate” proprio a causa del protezionismo, appaiono oggi “coerenti” con le attese di altre istituzioni e analisti privati, afferma l’Upb. Che guardando alla prossima manovra osserva: gli spazi disponibili sono già stati “quasi integralmente” usati, e “a meno di miglioramenti della dinamica della spesa netta”, eventuali nuovi interventi dovranno quindi essere coperti con “aumenti di entrate o riduzioni di spese strutturali”. E se sugli incentivi alle imprese l’invito è a far tesoro dell’esperienza, evitandone un uso improduttivo, sulla nuova struttura dell’Irpef introdotta con la scorsa manovra, l’Upb rileva qualche criticità. Rispetto al sistema del 2022 c’è un maggiore fiscal drag di 370 milioni per 2 punti percentuali di inflazione, osserva l’Upb: a rimetterci sono soprattutto i dipendenti, in particolare operai e impiegati. “L’assetto definitivo dell’Irpef dovrà riflettere una maggiore equità orizzontale”, indica la presidente Lilia Cavallari, che riconosce all’esecutivo il merito di proseguire sulla linea di “prudenza e responsabilità” della politica di bilancio, ma manda anche un messaggio in vista della piena attuazione della riforma fiscale, che proprio oggi ha incassato una proroga di un anno all’agosto 2026: “La tenuta dei conti pubblici e la sostenibilità sociale del prelievo – segnala Cavallari – richiedono un’azione decisa per la riduzione dell’evasione fiscale”. (ANSA).
M5s, fiscal drag si mangia quello Meloni ha fatto e detto
“Orami e’ chiaro che tra smentite dei colleghi di Governo, e totale incapacita’ gestionale, gli annunci fiscali della Meloni all’assemblea dei commercialisti sono carta straccia. Non solo non c’e’ una riduzione dell’Irpef sul ceto medio perche’ e’ clamorosamente fallito il concordato fiscale, ovvero lo strumento che avrebbe dovuto garantire il gettito necessario a finanziare il suddetto taglio; ma non ci sara’ nemmeno nei prossimi due anni, visto l’impatto devastante del fiscal drag certificato dall’Upb, Ufficio parlamentare di bilancio”. Lo comunicano in una nota i parlamentari M5S delle Commissioni bilancio e finanze di Camera e Senato. “Il fiscal drag e’ quel meccanismo perverso che, anche di fronte ad adeguamenti salariali all’inflazione, fa piombare i contribuenti negli scaglioni Irpef piu’ alti, facendo loro perdere in termini di maggiori tasse da pagare cio’ che avevano recuperato in termini di adeguamento salariale. Ebbene, stanti gli attuali livelli di inflazione, dalle proiezioni dell’Upb emerge che il fiscale drag si mangerebbe anche la proposta base di abbassamento delle tasse sul ceto medio valutata attualmente dal Governo, ovvero il taglio dell’aliquota Irpef intermedia dal 35% al 33% entro i 50mila euro di reddito lordo annuo; ma il fiscal drag piu’ che dimezzerebbe anche l’altra ipotesi, ovvero il taglio della stessa aliquota Irpef intermedia alzando lo scaglione a 60mila euro di reddito lordo annuo. Tutto questo si aggiunge sull’impatto gia’ prodotto dal fiscal drag sul combinato disposto taglio del cuneo-fiscale e Irpef a tre aliquote, confermato con l’ultima Legge di bilancio, con un gran fetta di contribuenti che ci ha rimesso soldi. Con Meloni le tasse si alzano e si alzeranno, altro che abbassamento”, aggiungono i Cinque Stelle. (AGI)
Magi (+Eu), su taglio tasse fantasia Meloni si scontra con realtà Upb
“Il giorno dopo aver promesso attenzione al ceto medio nella riforma fiscale la narrazione di Giorgia Meloni fa i conti con la realtà dei numeri dell’ufficio parlamentare di bilancio. I già modesti incrementi negoziati dai rinnovi dei Ccnl sono serviti a finanziare la riforma dell’irpef che nei fatti li ha puniti. Infatti, nell’istituire 3 aliquote, le detrazioni fiscali modificate si sono ritorte contro milioni di lavoratori. Questo è l’effetto del famigerato fiscal drag che grazie a Meloni e Giorgetti sottrarrà fra gli 80 e 140 euro ai lavoratori dipendenti. Il tutto mentre Salvini promette nuove sanatorie fiscali che saranno finanziate con tagli alla sanità per i contribuenti onesti”. Lo dichiara il segretario di Più Europa, Riccardo Magi.
Cgil, Upb conferma quanto denunciamo da tempo
“L’Ufficio Parlamentare di Bilancio conferma quanto denunciamo da tempo: il prelievo fiscale su lavoratrici e lavoratori dipendenti, anziché diminuire, cresce notevolmente”. È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari. Per il dirigente sindacale: “Chi vive di reddito fisso, quindi, non solo non ha recuperato la perdita del potere d’acquisto causata dall’alta inflazione cumulata negli ultimi anni, ma paga di più al fisco”. “Questo dipende – spiega Ferrari – sia dal meccanismo scelto dal Governo per fiscalizzare il cuneo contributivo, che ha ridotto il netto in busta paga di gran parte dei lavoratori, sia dalla mancata restituzione del drenaggio fiscale, che era una precisa richiesta della Cgil rivolta all’Esecutivo”.
Secondo Ferrari, “i numeri del 2024, come rilevato da diverse stime, parlano chiaro: i lavoratori dipendenti hanno subito un drenaggio fiscale di circa 18 miliardi, a cui vanno aggiunti gli oltre 7 miliardi pagati da pensionate e pensionati. Per gli altri, invece: flat tax, condoni, concordati preventivi e ogni strumento possibile e immaginabile per consentirgli di continuare a evadere, indisturbati, le imposte”. “Nel 2025 – aggiunge il segretario confederale – i recenti aumenti contrattuali stanno già subendo una decurtazione significativa a causa del combinato disposto della fiscalizzazione del cuneo e dell’accorpamento delle aliquote Irpef”. “Senza il rilancio della domanda interna, a partire dal rinnovo di tutti i contratti nazionali, dalla detassazione dei relativi incrementi e dall’indicizzazione all’inflazione delle detrazioni da lavoro e da pensione, l’intera economia nazionale – conclude Ferrari – non potrà mai crescere in maniera stabile e strutturale”.
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