Durante l’evento è emersa con forza l’urgenza di un modello europeo per l’innovazione che abbia come motore anche l’Italia
Dal Tecnopolo di Bologna un messaggio di speranza per il mondo dell’innovazione: il nostro Paese può avere un ruolo da protagonista nell’economia dell’Intelligenza Artificiale in stretta sinergia con l’Europa, è il momento di cominciare a “fare”.
L’evento “AI e Innovazione: l’Europa cambia gioco, da taker a maker”, promosso da Fondazione IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development e Obloo Ventures, in collaborazione con ART-ER e ICSC- Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, ha voluto segnare questa prospettiva di cambio di passo.
Erano presenti diversi protagonisti dello scenario dell’innovazione italiana tra i quali Alberto Acito, Direttore Innovit (hub italiano di innovazione a San Francisco) e membro ISB Fondazione IFAB, Paola Bonomo, Consigliere indipendente, advisor e membro ISB Fondazione IFAB Salvatore Majorana, Direttore Kilometro Rosso, Andrea Santagata, Amministratore Delegato Mondadori Media SpA e Vincenzo Colla, Vicepresidente con delega a Sviluppo economico e green economy, Energia, Formazione professionale, Università e ricerca Regione Emilia-Romagna.
“Se la vostra strategia per l’AI non parte dai dati, siete sicuri di avere una strategia?”, ha provocato Enrico Signoretti, VP Product & Partnerships di Cubbit. Una riflessione che ha sintetizzato il cuore dell’evento: la sovranità tecnologica passa dalla sovranità dei dati, e senza una visione europea su dove, come e da chi sono gestiti, l’AI rischia di diventare un’ulteriore forma di dipendenza.
Nel corso della mattinata si è affermata una visione indipendente, competitiva e sovrana della tecnologia che sta ridisegnando le nostre società. Alla componente tecnologica, che si è molto rafforzata nel nostro Paese negli ultimi anni, vanno sempre più affiancate scelte geopolitiche, modelli culturali e strategie industriali. L’Italia deve stare sempre più connessa allo sforzo di innovazione che l’Europa sta portando avanti e promuovere un’alleanza tra start-up, grandi imprese, investitori e istituzioni per giocare la partita da protagonista.
Durante l’evento è emersa con forza l’urgenza di un modello europeo per l’innovazione, capace di: valorizzare la ricerca e i talenti locali; rendere le start-up protagoniste di filiere industriali più aperte; costruire infrastrutture tecnologiche resilienti e distribuite, e soprattutto, sviluppare un’AI trasparente, etica e interoperabile.
“L’Italia ha tutte le potenzialità per diventare protagonista nell’innovazione e nell’intelligenza artificiale, come molti attori del nostro ecosistema stanno già dimostrando. L’Europa sta cambiando le regole del gioco per abilitare i veri makers dell’AI: per avere un ruolo centrale è fondamentale procedere in sinergia e mettere a sistema le nostre eccellenze. Come IFAB, vogliamo contribuire a questa sfida unendo visione strategica, ricerca scientifica e impatto industriale. Ora è il momento di agire, mettendo al centro le persone e i dati di qualità, e valorizzando il ruolo di Bologna e dell’Italia in questo scenario” sostiene Marco Becca, Direttore Generale di Fondazione IFAB.
L’evento si è chiuso con un invito concreto: costruire alleanze tra pubblico e privato, tra tecnologia e industria culturale, tra capitale e visione, perché l’AI diventi effettivamente una grande opportunità per il nostro Paese in termini economici, occupazionali e sociali.
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