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Difesa: la Bei scende in campo per sostenere gli investimenti


Anche la Banca europea per gli investimenti contribuirà a sostenere i piani di spesa per la difesa dell’Unione europea. Il braccio creditizio dell’Ue ha raggiunto un accordo con Deutsche Bank per fornire 500 milioni di euro di liquidità alle piccole e medie imprese operanti nel settore, nell’ambito di un finanziamento complessivo che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. Lo ha dichiarato il presidente della Bei, Nadia Calvino, al vertice europeo su difesa e sicurezza a Bruxelles, aggiungendo che un altro accordo è previsto con l’istituto di credito francese Bpce la prossima settimana. “Stiamo firmando accordi che faranno la differenza nel rafforzare la capacità di difesa europea”, ha detto Calvino. “È chiaro che dobbiamo prendere in mano la sicurezza dell’Europa”.

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Difesa: cambio di strategia delle banche?

La Bei è la più grande banca multilaterale del mondo, ma finora si è mostrata molto riluttante a finanziare gli investimenti sulla difesa. Rispetto a un bilancio totale di circa 600 miliardi di euro, le risorse dell’istituto destinate ad armi e munizioni rappresentano una minuscola parte (appena 2 miliardi di euro). Il motivo è che per anni la Bei ha evitato il settore per rispettare le regole ESG (Enviromental, Social and Government). Stesso discorso è valso per le banche europee che hanno dovuto rispettare principi molto severi anche su pressione degli investitori. Tra l’altro, fino a poco tempo fa, le aziende di credito consideravano poco attraente il settore della difesa. Secondo quanto ha riferito Bloomberg, alcuni grossi istituti come Deutsche Bank, Bnp Paribas, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ing Groep e Rabobank hanno creato una task force per esplorare i modi per affrontare gli ostacoli di carattere normativo.

Il quadro geopolitico mondiale è mutato profondamente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’Unione europea sta aumentando le sue capacità militari sulle preoccupazioni che una pericolosa escalation possa coinvolgerla in un conflitto con Mosca. Ancor più che gli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump sembrano defilarsi dal garantire la sicurezza del Vecchio continente. La Commissione europea ha progettato un gigantesco piano di investimenti sulla difesa, da 800 miliardi di dollari, annunciato quest’anno dalla sua presidente Ursula von der Leyen. Anche la Germania è salita in cattedra, rimuovendo una norma costituzionale che imponeva un eccessivo rigore fiscale. Ciò ha liberato risorse per 1.000 miliardi di euro, metà delle quali da destinare alle spese militari.

Nel frattempo, il blocco dei 27 ha istituito uno strumento da 150 miliardi di euro per fornire prestiti a basso costo ai Paesi membri e ha allentato la supervisione fiscale per facilitare i finanziamenti alla difesa. In tale contesto, Bruxelles ha fatto pressioni affinché la Bei allentasse le restrizioni al sostegno di progetti di difesa e già questo mese la commissione dovrebbe presentare una proposta per affrontare tutti i vari ostacoli inerenti al settore, inclusi i finanziamenti.

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