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Queste aziende si stanno prendendo l’Europa dell’IA


L’intelligenza artificiale sta vivendo la sua età dell’oro, una fase di espansione pervasiva e senza precedenti che sta rimodellando interi settori economici e industriali. In questo scenario di crescita esponenziale, le aziende di tutto il mondo non si accontentano più di soluzioni generiche; la loro fame di innovazione richiede piattaforme sempre più potenti e sofisticate, capaci di accelerare drasticamente i cicli di sviluppo e di messa in produzione di modelli all’avanguardia. Questa domanda insaziabile di potenza computazionale ha innescato una profonda evoluzione nel mercato del cloud computing, trasformandolo nell’epicentro di una rivoluzione tecnologica guidata da alleanze strategiche tra i giganti del settore.

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La complessità dei moderni carichi di lavoro legati all’IA, specialmente nel training di modelli linguistici di grandi dimensioni e di algoritmi di deep learning, ha reso obsoleta l’idea di una singola entità in grado di fornire la soluzione completa. Il successo oggi si fonda sull’integrazione sinergica di hardware e software. È in questo contesto che si assiste al rafforzamento di collaborazioni cruciali, come quelle tra i principali fornitori di servizi cloud — Google Cloud, Microsoft Azure e Amazon Web Services (AWS) — e il leader indiscusso dei processori grafici, NVIDIA. L’adozione su larga scala delle più recenti architetture, come la piattaforma NVIDIA Blackwell, da parte di questi hyperscaler, non è una semplice mossa commerciale, ma la testimonianza di un nuovo paradigma: la creazione di un ecosistema unificato dove l’infrastruttura cloud è pre-ottimizzata per l’hardware specializzato che ospita. Questa simbiosi permette di offrire agli sviluppatori e alle imprese una potenza di calcolo “chiavi in mano”, abbattendo le barriere all’ingresso per la creazione di IA complesse e aprendo le porte a un’innovazione più rapida e accessibile.

Ripensare il modo in cui i calcoli vengono eseguiti

Mentre l’hardware raggiunge nuove vette prestazionali, emergono architetture computazionali destinate ad aumentare ulteriormente le capacità di training e inferenza. Non si tratta solo di aumentare la potenza bruta, ma di ripensare il modo in cui i calcoli vengono eseguiti per massimizzare l’efficienza e ridurre i costi energetici. Queste nuove architetture sono il motore che alimenta la prossima ondata di modelli AI, che saranno ancora più grandi, multimodali e capaci di comprendere sfumature e contesti con una precisione finora inimmaginabile.

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In parallelo a questa corsa tecnologica, si sta affermando con forza una tendenza di natura geopolitica e normativa, particolarmente sentita in Europa: la ricerca della sovranità digitale. Le organizzazioni, sia nel settore pubblico che in quello privato, mostrano un interesse crescente e strategico verso soluzioni di “IA sovrana”. Questo concetto va oltre la semplice localizzazione dei dati; implica la garanzia che i dati, i modelli e l’infrastruttura computazionale che li elabora siano soggetti alle leggi e alle giurisdizioni locali, come il GDPR, e immuni da accessi extraterritoriali. La sovranità garantisce controllo, sicurezza e conformità, elementi non negoziabili in settori critici come la sanità, la finanza, la difesa e la pubblica amministrazione.

Approccio etico e “antropocentrico” alla tecnologia

Questa spinta ha portato alla nascita di “cloud sovrani”, offerte specializzate dai grandi provider, progettate specificamente per soddisfare i rigorosi requisiti europei. Si tratta di vere e proprie enclave digitali che assicurano che tutte le operazioni e i metadati rimangano all’interno dei confini dell’Unione Europea, gestite da personale locale e soggette a rigorosi audit di conformità. L’Unione Europea stessa sta promuovendo attivamente questa visione attraverso iniziative come l’AI Act e piani di investimento strategici, con l’obiettivo di creare un “continente dell’AI” che sia leader non solo nell’innovazione, ma anche in un approccio etico e antropocentrico alla tecnologia.

Questa convergenza tra progresso tecnologico e imperativi normativi sta creando un terreno fertile per opportunità uniche. La domanda di AI sovrana sta infatti stimolando lo sviluppo di modelli linguistici e applicazioni verticali specificamente addestrati per rispondere alle esigenze regionali e settoriali europee. Stiamo assistendo alla nascita di LLM specializzati nelle diverse lingue del continente, capaci di cogliere non solo le sfumature linguistiche ma anche il contesto culturale, storico e legale. Progetti come “LLMs4Europe” e l’emergere di aziende come la tedesca Aleph Alpha, focalizzata su un’IA affidabile e spiegabile per settori critici, sono l’emblema di questa nuova fase. Non si tratta più di adattare modelli nati altrove, ma di costruire dal basso soluzioni native, che parlino la lingua delle imprese e dei cittadini europei, promuovendo la diversità culturale e rafforzando l’autonomia strategica del continente.

Nuove architetture computazionali

Come detto, il settore vede emergere nuove architetture computazionali che promettono di rivoluzionare le capacità di training e inferenza, mentre le organizzazioni europee e globali mostrano un crescente interesse verso soluzioni AI sovrane e conformi alle normative locali. Questa tendenza sta creando opportunità uniche per lo sviluppo di modelli linguistici specializzati e applicazioni verticali che rispondano alle specifiche esigenze regionali e settoriali.

Oracle ha annunciato un’importante espansione della collaborazione con NVIDIA, introducendo nuove soluzioni che mirano a semplificare drasticamente lo sviluppo di applicazioni AI production-ready. L’iniziativa prevede la disponibilità nativa di NVIDIA AI Enterprise attraverso la console Oracle Cloud Infrastructure, eliminando i tradizionali ostacoli di deployment e permettendo ai clienti di utilizzare i propri Oracle Universal Credits esistenti.

Karan Batta, senior vice president di Oracle Cloud Infrastructure, ha sottolineato come questa partnership rafforzi la posizione dell’azienda: “Oracle è diventata la piattaforma di scelta per il training e l’inferenza AI, e il nostro lavoro con NVIDIA potenzia la nostra capacità di supportare clienti che gestiscono alcuni dei carichi di lavoro AI più impegnativi al mondo”. La combinazione tra la piattaforma di computing AI full-stack di NVIDIA e le caratteristiche di performance, sicurezza e flessibilità di deployment di OCI promette di fornire capacità AI su scala globale.

L’architettura Blackwell rivoluziona le performance

Il cuore tecnologico di questa collaborazione risiede nei sistemi NVIDIA GB200 NVL72 su OCI Supercluster, ora disponibili con configurazioni che raggiungono fino a 131.072 GPU NVIDIA Blackwell. Questa architettura rappresenta un salto qualitativo significativo, combinando 36 CPU NVIDIA Grace e 72 GPU NVIDIA Blackwell in un sistema rack-scale progettato per offrire prestazioni eccezionali ed efficienza energetica ottimizzata per l’AI agenticiale.

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Ian Buck, vice president hyperscale e HPC di NVIDIA, ha evidenziato l’importanza di questa infrastruttura: “Gli sviluppatori hanno bisogno delle più recenti infrastrutture e software AI per costruire e lanciare rapidamente soluzioni innovative. Con OCI e NVIDIA, ottengono le performance e gli strumenti per dare vita alle idee, ovunque si svolga il loro lavoro”.

Oracle è diventata la piattaforma di scelta per il training e l’inferenza IA

La strategia distributiva di Oracle abbraccia un ampio spettro di deployment, dalle regioni pubbliche alle Government Clouds, dalle soluzioni sovereign cloud all’OCI Dedicated Region, fino a Oracle Alloy e OCI Compute Cloud@Customer. Questa flessibilità permette alle organizzazioni di soddisfare requisiti specifici di sicurezza, conformità normativa e sovranità digitale, elementi cruciali per l’adozione enterprise dell’intelligenza artificiale.

Casi d’uso concreti nel panorama europeo

L’impatto pratico di questa collaborazione si manifesta attraverso implementazioni concrete nel mercato europeo. Almawave sta sfruttando l’infrastruttura AI di OCI e le GPU NVIDIA Hopper per sviluppare Velvet, una famiglia di modelli AI generativi multilingue progettati specificamente per la lingua italiana e altre lingue europee principali. Valeria Sandei, CEO di Almawave, ha dichiarato: “Il nostro impegno è accelerare l’innovazione costruendo un’AI fondazionale italiana ad alte prestazioni, trasparente e completamente integrata in un contesto europeo”.

Nel settore healthcare, l’azienda danese Cerebriu sta utilizzando OCI e GPU NVIDIA Hopper per sviluppare strumenti AI che rivoluzionano l’analisi clinica delle scansioni MRI cerebrali. Marko Bauer, ricercatore di machine learning presso Cerebriu, ha sottolineato i vantaggi della piattaforma: “Pur avendo sperimentato con altre piattaforme cloud per il training AI, OCI e NVIDIA ci hanno fornito la migliore disponibilità di infrastruttura cloud e performance sui prezzi”.

L’integrazione con NVIDIA DGX Cloud Lepton rappresenta un ulteriore passo avanti, posizionando Oracle tra i primi hyperscaler a offrire questo tipo di connettività. Gli sviluppatori possono ora accedere facilmente a cluster GPU ad alte prestazioni e alla potenza computazionale scalabile necessaria per training AI, inferenza, digital twin e applicazioni HPC massivamente parallele. Questa integrazione supporta anche obiettivi strategici di AI sovrana, permettendo l’accesso a capacità di compute GPU in regioni specifiche per esigenze sia on-demand che a lungo termine.

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