Nel contesto attuale, caratterizzato da alta volatilità finanziaria e modelli di business digitali in rapida evoluzione, molte PMI e startup faticano a individuare fonti di finanziamento coerenti con le proprie esigenze. Il Revenue Based Financing (RBF) si presenta come un’alternativa concreta e strategica al tradizionale capitale di rischio, perché consente di ottenere liquidità senza cedere partecipazioni societarie e con un piano di rientro flessibile, commisurato ai ricavi.
1. Cos’è il Revenue Based Financing
Il RBF è una formula di finanziamento in cui un investitore anticipa capitale a un’impresa, che lo restituirà con una percentuale fissa del proprio fatturato periodico. Non ci sono rate fisse, né scadenze rigide: i rimborsi si adattano alla dinamica dei ricavi.
Tre elementi ne definiscono il funzionamento:
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Importo erogato: proporzionato alla scalabilità e affidabilità del business;
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Percentuale sulle entrate: versata periodicamente fino alla restituzione del capitale con remunerazione;
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Termine variabile: dipende dalla performance dell’impresa.
2. A chi si rivolge il RBF
Il modello è particolarmente adatto a:
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Startup SaaS: con ricavi ricorrenti, ma non pronte a cedere equity;
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E-commerce: che vogliono finanziare marketing o stock con flussi variabili;
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PMI digitali: che intendono crescere rapidamente senza garanzie patrimoniali.
Esempio: una PMI e-commerce con fatturato trimestrale irregolare può ottenere 100.000 euro da restituire versando il 6% del fatturato mensile fino a estinzione. Se il fatturato aumenta, l’estinzione sarà più rapida; se rallenta, i versamenti si adeguano.
3. Differenze rispetto al Venture Capital
A differenza del Venture Capital (VC) o Corporate Venture Capital (CVC), il RBF:
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non richiede cessione di quote;
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non impone governance o diritto di veto agli investitori;
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è più rapido da ottenere e meno condizionato da “exit strategy” esterne.
Il VC è adatto a imprese ad altissimo potenziale e forte rischio. Il RBF si adatta meglio a imprese con modelli di business validati, bisogno di risorse liquide e volontà di preservare l’assetto proprietario.
4. Vantaggi e criticità operative
Vantaggi:
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Accesso a capitale in tempi brevi;
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Maggiore controllo da parte dei soci;
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Assenza di garanzie reali o patrimoniali;
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Pagamenti proporzionali al fatturato.
Criticità:
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Non adatto a business a lungo ciclo di cassa;
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Meno efficace per aziende con flussi imprevedibili o fortemente ciclici;
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Costo implicito talvolta superiore al tasso bancario tradizionale, in caso di crescita molto rapida.
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