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Ritardi fondi Ue alle imprese, scontro tra Regione Umbria e Agea


Scontro tra Regione Umbria e Agea sulle procedure di attivazione, gestione e liquidazione delle pratiche presentate dalle imprese del settore agricolo e della zootecnia.

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L’assessore Simona Meloni ha puntato l’indice contro il Sian, il sistema informatico nazionale a cui Agea ha affidato la gestione delle pratiche. Sistema che sta portando a continui ritardi, accusa la Regione Umbria. Che minaccia di chiedere conto dei problemi che le imprese del settore stanno subendo a causa di questi ritardi.

La replica di Agea

Una posizione a cui Agea ha replicato con una nota molto dura. “L’arroganza e la superficialità non sono categorie utili al servizio dei cittadini” si legge nell’incipit della nota di Agea, che attacca Meloni: “Bisogna raccontare i fatti per quello che sono ed evitare di nascondere le proprie inettitudini con attacchi scomposti che alla fine alimentano solo caos e disorientamento”. Invitando l’assessore a interagire con “leale collaborazione” con le altre amministrazioni.

L’Umbria ha scelto il GARI

“Ricordiamo anzitutto – si legge nella nota di Agea -che la Regione Umbria ha scelto di adottare un proprio sistema informativo (il GARI), che non si integra in modo nativo con il sistema nazionale SIAN. Questo ha generato notevoli problemi di interoperabilità, disallineamenti e duplicazioni di dati. Per rendere compatibile il GARI – sviluppato in modo difforme alle specifiche del flusso nazionale – AGEA (anche a seguito di riunioni tecniche l’ultima il 6 giugno u.s.) si è dovuto sviluppare, con aggravio di tempi e costi, un protocollo di interfaccia per la gestione di codifiche aggiuntive, che non sarebbero state necessarie in un contesto standard”.

“Il Sian non c’entra”

Per Agea i problemi incontrati dalla Regione Umbria non sono imputabili al Sian: “Si tratta di un onere gestionale che alla fine grava su tutto il sistema pubblico. A causa del GARI, la Regione Umbria ha incontrato enormi difficoltà nella gestione dell’assegnazione del carburante agricolo agevolato (UMA), tanto da dover aumentare d’urgenza l’anticipo dal 50 all’80% il 14 aprile 2025, per far fronte alla protesta crescente degli agricoltori umbri. Questo dimostra che i veri problemi non stanno nel SIAN, ma nella inefficienza ed assenza di lungimiranza di alcune politiche regionali. Le critiche rivolte al SIAN sono inconsistenti ed infondate, oltre che formulate in modo vago ed impreciso”.

Agea afferma inoltre di aver preso in carico nel 2022 “un sistema nazionale in condizioni di grande precarietà ed in stato di totale abbandono”.. Non vi era una strategia di sviluppo e di digitalizzazione ma si andava avanti per inerzia. Era un sistema su cui non si facevano investimenti da almeno 15 anni. “. Rivendicando la scelta del nuovo sistema Sian, portato sul cloud del Polo Strategico Nazionale, “rendendolo un sistema più robusto e più sicuro che è perfettamente in grado di scalare ed ampliare l’erogazione dei servizi a tutti i soggetti istituzionali, comprese le regioni”.

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“Inefficienza dell’Assessorato umbro”

“Guardando i numeri – proseguono dall’Agea – le rilevazioni di monitoraggio degli ultimi tre mesi mostrano come i malfunzionamenti bloccanti si sono limitati al massimo a poche ore in tutto, peraltro distribuite in differenti giornate con un livello di uptime superiore al 99%. In aggiunta, e per le situazioni puntuali, AGEA ha rafforzato – con risorse proprie – il presidio di assistenza tecnica a supporto delle Regioni, anche nelle istruttorie del PSR, intervenendo anche laddove mancavano competenze e adeguata formazione. AGEA si e’ fatta carico di problemi che non dipendevano dal sistema nazionale, ma da lacune organizzative regionali. E’ evidente quindi come la giustificazione (non richiesta) dei presunti malfunzionamenti del SIAN – scrive ancora Agea ributtando la palla nell’altro campo – appaia piuttosto un’accusa manifesta da restituire subito all’inefficienza gestionale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Umbra”.

I sistemi non “dialogano”

“La vera criticità va invece ricercata nel fatto che AGEA è costretta a dover sviluppare costantemente centinaia di algoritmi di controllo per coprire le esigenze eterogenee di tutti i bandi regionali pubblicati che hanno un grado di ‘personalizzazione’ elevatissimo. Questo aumenta enormemente la complessità e i costi di sviluppo. Se tutte le Regioni collaborassero a monte, sin dalla progettazione dei bandi, evitando vincoli difformi e inutili sovrastrutture, il sistema funzionerebbe con maggiore efficienza, efficacia e tempestività” è l’invito dell’Agenzia.

“L’Umbria ha pubblicato i bandi a ridosso delle scadenze”

Quanto alla Regione Umbria, Agea comunica che l’ente “ha pubblicato gli ultimi bandi a ridosso della scadenza per la presentazione delle domande, generando ulteriore pressione sul sistema e sugli operatori. Alla data del 13 giugno u.s. – informa – risultano essere stati eseguiti pagamenti per gli interventi dello sviluppo rurale della Regione Umbria, sia vecchia che nuova programmazione, per 46 milioni, in misura pari all’80% dell’importo effettivamente ammissibile”.

“In ogni caso la tempestività dei pagamenti già effettuati e quelli programmati nell’imminente termine comunitario del 30 giugno – prosegue Agea – sono la principale risposta a critiche gratuite e testimoniano come AGEA sia in grado di rispondere attivamente ed avere un livello di efficienza operativa unico anche in presenza di inefficienze ed atti tardivi da parte della regione”.

L’invito alla collaborazione

Agea ricorda che in “continue e collaborative riunioni tecniche bilaterali” sono state condivise le azioni dirette a superare criticità emerse in fase di istruttoria delle domande. “A titolo esemplificativo – prosegue la nota – sono stati risolti errori di dichiarazione eseguiti in fase di presentazione delle domande (superfici richieste su interventi incompatibili tra loro) ed è stato implementato il layer aggiornato delle PLT (Pratiche Locali Tradizionali) 2024 trasmesso dalla Regione solo alla fine del mese di maggio u.s. Inoltre, sempre d’intesa con la Regione, è stato concordato l’esecuzione di un riciclo di tutte le domande in modalità automatica per ridurre le tempistiche istruttorie. Per concludere, in un contesto tanto sfidante e complesso, ci si aspetta da ogni Regione, compresa l’Umbria, una spinta leale alla coesione istituzionale”.

Quindi l’affondo finale: “AGEA sta facendo la sua parte, sopperendo con senso di responsabilità anche alle carenze ed alla inefficienze altrui, perché ha un solo obiettivo: la mission comunitaria di pagare gli agricoltori nei tempi più rapidi possibili! Non possiamo purtroppo dire lo stesso di chi, di fronte alle difficoltà causate da inefficienze e scelte locali sbagliate, preferisce alimentare tensioni e gettare fumo negli occhi solo per spostare l’attenzione dalle proprie responsabilità”.

Vaccari (Pd): Agea deve affrontare problemi tecnici, giudizi su assessora Meloni inaccettabili

Una nota che fa scattare il capogruppo Pd in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli Ecoreati, membro della commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera, Stefano Vaccari. Che bolla come “inaccettabili e da respingere al mittente i giudizi che la direzione Agea si è permessa di dare sull’operato dell’assessora regionale all’Agricoltura dell’Umbria, Simona Meloni”.

“Agea – ricorda Vaccari – è un’agenzia al servizio del Paese e quando interviene si deve limitare ad affrontare temi squisitamente tecnici senza cadere nella tentazione di sconfinare nell’agone squisitamente politico, peraltro con un linguaggio improprio e irrituale. Non è la prima volta che questo succede e probabilmente ciò è legato al fatto che chi ora dirige non ha dismesso la giacca politica di un tempo che fu. Ci sono problemi di interoperabilità, di disallineamento e duplicazioni tra i sistemi operativi nazionali e umbri? Si affronti il merito – è l’invito di Vaccari – e si risolvano senza tanti clamori mediatici e il ministro Lollobrigida vigili affinché tutto avvenga nel pieno rispetto della collaborazione istituzionale”.

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