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Sarà un iter condiviso: “Giovani protagonisti”


La cultura come processo condiviso: come si partecipa alla candidatura di Colle. Uno degli elementi distintivi della candidatura di Colle di Val d’Elsa è il metodo con cui si sta costruendo: un percorso partecipativo vero, aperto, inclusivo. La cultura non è pensata come un prodotto da offrire al pubblico, ma come un processo collettivo da vivere insieme, giorno dopo giorno. Per questo, l’Amministrazione ha voluto coinvolgere attivamente cittadini, associazioni, scuole, imprese, istituzioni culturali e sociali del territorio. Saranno organizzati organizzati incontri pubblici in diversi luoghi della città, aperti a tutta la cittadinanza, con l’obiettivo di raccogliere proposte, idee, visioni, ma anche ascoltare criticità e desideri. Particolare attenzione sarà riservata ai giovani, “vogliamo che siano protagonisti, non spettatori – dice l’amministrazione -. Per questo stiamo costruendo spazi e occasioni in cui possano proporre, sperimentare, mettersi in gioco”. La cultura deve parlare il loro linguaggio e aprire strade nuove: dalle residenze artistiche ai laboratori digitali, fino al sostegno all’imprenditorialità creativa. “Vogliamo che sentano Colle come un luogo dove restare, crescere, creare. È anche da loro che passa il futuro culturale della città”. Accanto agli incontri pubblici saranno attivati laboratori tematici su aree strategiche del dossier. Questi tavoli di lavoro sono pensati per mettere a confronto competenze e prospettive diverse, facendo emergere la ricchezza di energie già presenti in città e nei territori vicini. Un altro strumento attivato è la call pubblica per proposte culturali da parte di associazioni, enti, gruppi informali o singoli cittadini: uno spazio aperto dove chiunque può contribuire alla definizione del programma culturale, secondo una logica di co-progettazione. La partecipazione passerà anche dalle scuole, attraverso un dialogo strutturato con studenti e insegnanti, coinvolti in progetti educativi legati alla candidatura. Lo stesso vale per le imprese, chiamate a contribuire non solo in termini di sostegno, ma anche di idee e progettualità: la cultura come leva per lo sviluppo condiviso. Infine, è in cantiere un lavoro di ascolto diffuso e capillare, condotto anche attraverso strumenti digitali, questionari e momenti informali. L’obiettivo: la candidatura non deve essere vissuta come un documento statico, ma come un processo in continua evoluzione. Un ulteriore aspetto della candidatura sarà la visione della cultura come diritto e strumento di benessere collettivo. Il dossier avrà le basi per sviluppare un vero e proprio welfare culturale: salute relazionale, l’inclusione, il dialogo intergenerazionale e l’accesso alle opportunità. Cultura e cura diventano parti dello stesso processo. Colle sta così sperimentando un metodo nuovo di fare cultura: non più verticale, ma orizzontale, non calato dall’alto, ma generato dal basso. Una cultura che non si limita a produrre eventi, ma che costruisce legami, rafforza il senso di appartenenza, sviluppa capacità. È da questo spirito che nasce il vero valore della candidatura: non soltanto nel tentativo di ottenere un titolo, ma nella possibilità di dare forma a un modello culturale sostenibile, partecipato, replicabile.

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