Accelerate 2050 | condividere esperienze per generare impatto

A Brindisi, in Puglia, abbiamo partecipato alla conferenza globale organizzata da Sustainatopia e dedicata alla sostenibilità sociale, finanziaria e ambientale. Un’opportunità per condividere esperienze e discutere strategie.
Accelerate 2050 è una conferenza globale che riunisce leader istituzionali, organizzazioni internazionali, agenzie Onu, aziende, fondazioni, think tank, università e rappresentanti della società civile provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di creare e alimentare un dialogo sulle grandi sfide globali, in particolare in vista dell’Agenda 2030 e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Quest’anno l’evento si è svolto a Brindisi, in Puglia, e abbiamo avuto l’opportunità di parteciparvi. Come Ong internazionale impegnata nella tutela e nella promozione dell’accesso alla salute nell’Africa sub-sahariana, siamo stati invitati a contribuire al panel dedicato alla cooperazione internazionale sul tema “Early-stage climate & health ventures: war stories from founders & investors”.

Insieme agli altri relatori Brian Fairhurst – Anthropogenic e Paul Sebastien – African Carbon Solutions, Andrea Atzori – Head of International Relations ha condiviso la nostra esperienza e competenza, sottolineando l’interconnessione tra cambiamento climatico e salute. L’Oms stima che i cambiamenti climatici causeranno 250.000 morti aggiuntive ogni anno tra il 2030 e il 2050, principalmente per malnutrizione, malaria, diarrea e stress termico (Oms, 2023).
Come Medici con l’Africa Cuamm siamo testimoni diretti di questa tendenza e ogni giorno, nei paesi in cui operiamo, vediamo che sono i più fragili, donne e bambini a pagare il prezzo più alto.

Per rispondere meglio ai loro bisogni, lavoriamo in collaborazione con le autorità sanitarie, dal primo al terzo livello, garantendo la continuità delle cure. Inoltre, interveniamo anche a livello comunitario promuovendo formazione e sensibilizzazione su temi quali igiene e sanità ma anche nutrizione e prevenzione e controllo delle infezioni; offrendo attività di screening nutrizionale; pianificando raccolta dati e monitoraggio trimestrale.

«Nell’attuale scenario globale, il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale — è un fattore di destabilizzazione sociale ed economica che aggrava la povertà, costringe alla migrazione, indebolisce la sicurezza alimentare e idrica, e compromette la salute mentale e fisica, colpendo soprattutto donne e bambini – ha dichiarato Andrea Atzori. – Queste sfide sono complesse, interconnesse e trasversali ed è per questo che, come Cuamm, siamo impegnati nell’adottare un approccio integrato».

Il programma Clean Cooking, discusso durante il panel, ne è un modello: si colloca infatti esattamente all’intersezione tra salute, clima, parità di genere e sviluppo. Concepito per essere scalabile, sostenibile e adattabile ai contesti locali, il programma si presenta come uno strumento efficace per monitorare le abitudini delle comunità e lo stato di salute dei suoi componenti, permettendo quindi di realizzare interventi efficaci.