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Bonus e agevolazioni fiscali per aziende e startup nel 2025


Il 2025 si apre con un pacchetto di bonus e incentivi fiscali pensati per stimolare gli investimenti in innovazione, sostenibilità e crescita d’impresa. Un’opportunità importante, soprattutto per startup innovative e PMI che vogliono cogliere le nuove agevolazioni previste dalle riforme più recenti.

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Ne parliamo con Stefano Aversa, esperto in fiscalità agevolata e partner di Partner d’Impresa, che ci guida attraverso le principali misure e ci spiega come orientarsi tra bonus, crediti d’imposta e vantaggi per investitori e imprenditori. Un contenuto utile per chi vuole trasformare le agevolazioni in leva di crescita concreta, evitando gli errori più comuni e sfruttando tutte le opportunità disponibili.

Quali sono le principali agevolazioni fiscali previste per le startup innovative nel 2025?

Nel 2025, le startup innovative in Italia possono beneficiare di diverse agevolazioni fiscali e incentivi, introdotti o potenziati dalle recenti normative. Ecco una panoramica delle principali misure: 

1. Detrazione IRPEF al 65% per investimenti in startup innovative

A partire dal 1° gennaio 2025, le persone fisiche che investono nel capitale sociale di startup innovative possono beneficiare di una detrazione IRPEF pari al 65% dell’importo investito, fino a un massimo di 100.000 euro per periodo d’imposta. Questo incentivo rientra nel regime “de minimis” e richiede che l’investimento sia mantenuto per almeno tre anni.

2. Credito d’imposta per incubatori e acceleratori certificati

Gli incubatori e acceleratori certificati che effettuano investimenti in startup innovative possono usufruire di un credito d’imposta pari all’8% della somma investita, fino a un massimo di 500.000 euro annui. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni. 

3. Esenzione da imposte e diritti camerali

Le startup innovative sono esentate dal pagamento dell’imposta di bollo, dei diritti camerali annuali e delle imposte di registro per le operazioni straordinarie, riducendo così i costi.

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4. Accesso facilitato al Fondo di Garanzia per le PMI

Le startup innovative possono accedere gratuitamente e in modo semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI, ottenendo garanzie pubbliche fino all’80% sui finanziamenti bancari, facilitando l’accesso al credito. 

5. Altri incentivi e agevolazioni

  • Voucher Innovazione: Contributi fino a 10.000 euro per servizi di consulenza in brevettazione, cybersecurity e internazionalizzazione.
  • Smart & Start Italia: Finanziamenti agevolati per startup innovative localizzate sul territorio nazionale.
  • Equity Crowdfunding: Possibilità di raccogliere capitali tramite campagne di equity crowdfunding, beneficiando delle relative agevolazioni fiscali. 

6. Esenzione dalle imposte sulle plusvalenze (capital gain)

Le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in startup innovative sono esentate da imposte, a condizione che le quote siano detenute per almeno tre anni.

7. Deroghe alla disciplina societaria ordinaria

Le startup innovative beneficiano di alcune deroghe rispetto alla normativa societaria standard, tra cui:

  • Disciplina del lavoro flessibile: possibilità di instaurare rapporti di lavoro con contratti a tempo determinato di durata superiore a quella ordinaria.
  • Proroga del termine per la copertura delle perdite: le startup hanno più tempo per ripianare eventuali perdite senza incorrere in obblighi di ricapitalizzazione immediata. 
  • Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica: le startup non sono soggette a queste normative, che prevedono penalizzazioni fiscali per le società inattive o in perdita. 

8. Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale

Le startup innovative possono remunerare dipendenti, collaboratori e amministratori con strumenti di partecipazione al capitale (come stock option o work for equity), con vantaggi fiscali sia per l’azienda che per i beneficiari. 

9. Fail Fast: procedure semplificate in caso di insuccesso

In caso di insuccesso dell’attività, le startup innovative possono accedere a procedure semplificate di liquidazione, riducendo tempi e costi rispetto alle procedure fallimentari ordinarie. 

10. Accesso a programmi di internazionalizzazione

Le startup innovative possono usufruire di servizi di internazionalizzazione offerti dall’Agenzia ICE, tra cui:

  • Partecipazione a fiere internazionali. 
  • Supporto nella ricerca di partner 
  • Assistenza nella promozione sui mercati internazionali. 

11. Estensione dello status di startup innovativa

Dal 2025, il periodo base di iscrizione come startup innovativa è stato ridotto a 3 anni. Tuttavia, è prevista la possibilità di estendere l’agevolazione fino a 5 anni qualora la società soddisfi almeno uno dei seguenti requisiti di crescita: 

  • Incremento di almeno il 25% delle spese in ricerca e sviluppo. 
  • Stipula di un contratto di sperimentazione con una Pubblica Amministrazione. 
  • Crescita dei ricavi o dell’occupazione superiore al 50% tra il secondo e il terzo anno.crclex.com+1sni.unioncamere.it+1
  • Ottenimento di un brevetto o reperimento di nuovi capitali. crclex.com

Queste misure mirano a incentivare la nascita e lo sviluppo di startup innovative, favorendo l’investimento in imprese ad alto contenuto tecnologico e promuovendo l’innovazione nel tessuto imprenditoriale italiano.

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In che modo le nuove normative influenzano i bonus per investimenti in ricerca e sviluppo?

Le nuove normative del 2025 rafforzano e rimodulano i bonus per gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), con particolare attenzione alle startup innovative, nei seguenti modi:

  1. Aliquote differenziate

Il credito d’imposta per R&S viene modulato secondo il tipo di attività:

  • Ricerca fondamentale e industriale: credito fino al 20% (massimo 5 milioni di euro).
  • Innovazione tecnologica: credito fino al 10%, elevabile al 15% se si tratta di innovazione green o digitale 4.0.
  1. Premialità per le startup

Le startup innovative possono beneficiare di una maggiorazione automatica dell’aliquota base (es. dal 10% al 15%) se rispettano determinati requisiti di spesa in R&S o se collaborano con università e centri di ricerca pubblici.

  1. Semplificazioni documentali

Viene introdotto un modello unico semplificato per certificare le spese ammissibili, con priorità di accesso per le startup registrate nella sezione speciale del Registro delle Imprese.

  1. Compatibilità con altri incentivi

Il credito R&S è cumulabile con altre agevolazioni (Smart&Start, voucher innovazione, fondo garanzia), purché non si superi il limite massimo previsto dal “de minimis” o dalle normative sugli aiuti di Stato.

  1. Bonus collaborazioni

Se la startup collabora a progetti R&S con enti pubblici o università, può ottenere un credito maggiorato del 10% rispetto all’aliquota ordinaria.

Quali criteri devono rispettare le aziende per accedere ai nuovi incentivi fiscali del 2025?

1. Forma giuridica e sede

  • Essere una società di capitali (anche in forma cooperativa), costituita anche come S.r.l. semplificata (S.r.l.s.)
  • Avere sede legale in Italia oppure in un altro Stato UE con almeno una sede operativa in Italia

2. Data di costituzione

  • Essere costituita da non più di 3 anni (estendibili a 5 anni se si verificano requisiti di crescita o innovazione straordinaria – vedi punto 9)

3. Fatturato

  • Fatturato annuo non superiore a 5 milioni di euro

4. Distribuzione utili

  • Non deve aver distribuito utili dalla costituzione

5. Oggetto sociale esclusivo o prevalente

  • Deve riguardare lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico

6. Residenza

  • La maggioranza dei soci e degli amministratori deve avere residenza in Italia o in un Paese SEE (Spazio Economico Europeo)

7. Requisito di innovazione (almeno uno obbligatorio)

La startup deve rispettare almeno uno dei seguenti:

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

  • Spese in R&S ≥ 15% del maggiore tra costo e valore della produzione
  • Impiego di personale altamente qualificato:
    • almeno 1/3 con dottorato o dottorandi, oppure
    • almeno 2/3 con laurea magistrale
  • Titolarità, deposito o utilizzo di almeno un brevetto, software registrato, modello industriale o know-how tecnologico

8. Iscrizione al Registro Imprese

  • Iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio

9. Proroga fino a 5 anni (facoltativa)

Se al termine dei 3 anni la startup soddisfa almeno uno dei seguenti criteri, può chiedere proroga fino a 5 anni:

  • Spese in R&S incrementate del 25%
  • Contratto di sperimentazione con una Pubblica Amministrazione
  • Crescita di fatturato o occupazione ≥ 50%
  • Deposito di un brevetto o nuovo aumento di capitale significativo

10. Condizioni di esclusione

Non possono accedere:

  • Società in liquidazione, fallimento o con procedure concorsuali
  • Società derivanti da fusioni, scissioni o cessioni di ramo d’azienda

Come possono le piccole e medie imprese massimizzare i benefici fiscali previsti dalle riforme recenti?

Nel 2025, le piccole e medie imprese possono trarre vantaggio da numerose opportunità fiscali introdotte dalle riforme più recenti, a condizione che sappiano programmare e strutturare adeguatamente i propri investimenti e la gestione contabile. Per massimizzare questi benefici, è fondamentale adottare un approccio strategico integrato tra fiscalità, innovazione e pianificazione finanziaria.

Una delle prime leve da attivare riguarda il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, in particolare quelli connessi alla digitalizzazione e all’industria 4.0. Le imprese che investono in macchinari, impianti o software interconnessi possono beneficiare di aliquote agevolate che arrivano fino al 20% se i beni rientrano tra quelli indicati negli elenchi ufficiali del MIMIT. La chiave è pianificare questi acquisti nel corso dell’anno fiscale, così da cogliere i massimi vantaggi temporali e contabili.

Un’altra misura fondamentale è rappresentata dal credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Le PMI che sviluppano progetti interni o in collaborazione con enti di ricerca, università o startup innovative possono usufruire di aliquote maggiorate e di un accesso semplificato grazie alla documentazione standardizzata introdotta nel 2025. Anche in questo caso, la corretta rendicontazione e la raccolta ordinata della documentazione tecnica sono essenziali.

Non meno importante è la possibilità di cumulare diverse agevolazioni tra loro. I crediti d’imposta possono essere sommati a strumenti come i voucher per consulenze in innovazione, le garanzie pubbliche sui finanziamenti (tramite il Fondo di Garanzia per le PMI) e gli incentivi regionali o legati al PNRR, sempre nel rispetto dei limiti previsti in materia di aiuti di Stato.

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Contributi per le imprese

 

Le imprese possono anche intervenire sulla valorizzazione del capitale umano, beneficiando di esoneri contributivi per l’assunzione di giovani, donne o personale tecnico, soprattutto se operano nel Mezzogiorno o in ambiti innovativi. Analogamente, i progetti orientati alla sostenibilità ambientale – come l’efficienza energetica o la produzione da fonti rinnovabili – possono accedere a misure dedicate come il credito d’imposta per la transizione ecologica o i nuovi bonus per investimenti green.

Oltre a ciò, dal 2025 sono attivi anche:

  • il nuovo regime di patent box semplificato, che consente una maggiore deduzione delle spese sostenute per lo sviluppo di beni immateriali, come marchi, software e brevetti;
  • la deducibilità potenziata per il capitale proprio (ACE rafforzata), per le imprese che effettuano nuovi conferimenti o aumenti di capitale;
  • e le detrazioni per investimenti in startup e PMI innovative, che possono attrarre capitali privati incentivati fiscalmente fino al 30–50%.

Per le situazioni più complesse o innovative, è consigliabile attivare strumenti di sicurezza fiscale come la certificazione tecnica per i beni 4.0 o il credito R&S, oppure avviare un interpello preventivo all’Agenzia delle Entrate per evitare contestazioni.

Come abbiamo visto, la massimizzazione degli incentivi fiscali richiede un’attenta pianificazione. Le PMI più virtuose sono quelle che riescono a costruire un piano pluriennale di investimenti, coordinando interventi fiscali, finanziari e tecnici, magari con l’assistenza di un consulente esperto. Solo così si potranno cogliere pienamente i vantaggi delle riforme fiscali del 2025.

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Stefano Aversa, consulente di Partner d’Impresa.

A cura di Francesca Turriciano

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