Big Beautiful Bill che gonfia il debito e taglia la spesa sociale

Il “Big Beautiful Bill”, appena approvato alla Camera dei Rappresentanti con un solo voto di scarto, è la prima grande manovra finanziaria dell’era Trump 2. Ma dietro l’etichetta populista e il trionfalismo della Casa Bianca, si cela una realtà molto più netta: il disegno di legge farà impennare il debito pubblico degli Stati Uniti, aumentando il peso degli interessi a carico del Tesoro, mentre i benefici fiscali andranno soprattutto alle fasce di reddito più alto.

Con un impatto netto stimato in 3.700 miliardi di dollari in dieci anni, il provvedimento – formalmente denominato One Big Beautiful Bill Act – rappresenta un salto senza precedenti nel deficit federale in tempo di pace. E arriva proprio mentre il servizio del debito ha già superato il bilancio del Pentagono come prima voce di spesa.

Big Beautiful Bill, cosa cambia con la riforma

Il cuore della riforma è un massiccio taglio fiscale permanente: vengono estese e rafforzate le misure del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, già allora criticate per aver favorito i contribuenti più ricchi e le grandi imprese. Il nuovo pacchetto aumenta le deduzioni per mance e straordinari sotto i 75.000 dollari, ma la misura più consistente è l’aumento del tetto SALT a 30.000 dollari, che favorisce i redditi medio-alti in Stati come New York e California.

Nel frattempo, però, la manovra smantella pezzo per pezzo il welfare federale: requisiti più rigidi per accedere a Medicaid e SNAP, riduzione della platea dei beneficiari e tagli netti agli incentivi per l’energia pulita e le politiche ambientali, con l’abrogazione di gran parte dell’Inflation Reduction Act.

Il saldo finale è chiaro: meno entrate, più spesa militare e per la sicurezza, meno protezione sociale. Con la sola spesa per interessi che, secondo il Congressional Budget Office, potrebbe arrivare a sfiorare i 1.000 miliardi l’anno entro il 2028, mettendo sotto pressione la sostenibilità fiscale del paese.

Una manovra finanziaria a favore dei ricchi

Secondo l’Urban-Brookings Tax Policy Center, il 60% dei benefici fiscali previsti dal Big Beautiful Bill andrà al quintile più ricco della popolazione americana. Al contrario, le famiglie a basso reddito non solo riceveranno vantaggi minori, ma rischiano di perdere l’accesso a programmi vitali come l’assistenza sanitaria e i sussidi alimentari.

“È una legge disegnata su misura per l’1%”, ha attaccato la senatrice Elizabeth Warren. “Con una mano taglia le tasse ai miliardari, con l’altra toglie i pasti ai bambini poveri.” Critiche durissime sono arrivate anche dal deputato democratico Ro Khanna: “Questa legge è una bomba fiscale che esploderà nelle mani delle generazioni future.”

Big Beautiful Bill, rischio tassi alti e crescita più lenta

Oltre all’impatto sociale, c’è l’effetto finanziario. Il Tesoro sarà costretto a emettere più debito in un contesto di tassi ancora elevati, aggravando la spirale di spesa per interessi. In pratica, gli Stati Uniti pagheranno di più per finanziare politiche che restituiscono di meno in termini di equità e produttività.

Gli economisti avvertono che questa dinamica potrebbe comprimere la crescita nel medio periodo, obbligando la Federal Reserve a mantenere una postura più aggressiva per frenare un eventuale surriscaldamento. La combinazione di alto deficit, alta inflazione e alti tassi di interesse è uno scenario che nessuna economia avanzata può permettersi a lungo.

Incertezza al Senato, ma i mercati già reagiscono

Il testo ora passa al Senato, dove il margine per l’approvazione è più stretto e alcuni senatori repubblicani moderati hanno espresso riserve. Ma intanto Wall Street osserva con crescente preoccupazione. Gli spread sui Treasury a 10 anni sono saliti ai massimi da fine 2023, e si prevede volatilità nei prossimi giorni.

Se il Senato boccia la riforma, si apre una fase di instabilità politica. Ma se la approva, il rischio è di innescare una nuova era di debito insostenibile mascherato da “riforma patriottica”.