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Nucleare, l’Italia entra nell’Alleanza europea: ecco cosa significa (e ci crede anche la Germania)


Da Paese osservatore l’Italia entra nell’Alleanza nucleare che conta 15 Paesi. La crisi del gas scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina e l’impennata dei prezzi energetici ha riacceso interesse per questa tecnologia

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L’Alleanza è stata lanciata su iniziativa della Francia nel febbraio 2023, quando l’energia nucleare non godeva di buona reputazione in Europa, guardata di traverso anche dai legislatori che stavano puntando principalmente sulle rinnovabili per raggiungere la neutralità climatica al 2050. Ma la crisi del gas scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina e l’impennata dei prezzi energetici ha riacceso interesse per questa tecnologia.




















































Chi c’è nell’alleanza europea per il nucleare

Oltre alla Francia vi hanno aderito 11 Paesi: Bulgaria, Croazia, Finlandia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria. La Spagna ha il nucleare ma non fa parte del gruppo. Nel febbraio scorso è entrato il Belgio. Con Roma, adesso l’Alleanza conta 14 membri più un Paese osservatore: l’Estonia. La Germania per ora non è intenzionata a ritornare sui propri passi che l’hanno portata alla chiusura delle centrali nucleari. Ma il governo Merz ha sotterrato l’ascia di guerra e ha fatto sapere che non ostacolerà più gli sforzi di Parigi volti a mettere sullo stesso piano nucleare e rinnovabili nella legislazione europea. Austria e Lussemburgo restano contrari.

La Germania ora ci crede

A Berlino c’è la consapevolezza che per raggiungere i target ambientali al 2050 è necessario anche l’atomo. È un cambio di rotta rilevante, che registra una nuova sensibilità in Europa. I Paesi nordici come la Svezia vedono nel nucleare una fonte stabile rispetto all’intermittenza delle rinnovabili di fronte all’addio al gas. L’Alleanza punta a promuovere l’energia nucleare come uno dei pilastri strategici della transizione energetica, accanto alle rinnovabili. Tra gli obiettivi c’è lo sviluppo di un maggiore accesso a finanziamenti pubblici e privati europei, anche per progetti di produzione di energia da reattori nucleari, inclusi i piccoli reattori modulari (Smr) e quelli avanzati (Amr).

Investimenti molto elevati

La realizzazione dei piani degli Stati membri in materia di energia nucleare richiederà investimenti significativi: la Commissione li ha calcolati in circa 241 miliardi di euro fino al 2050, sia per l’estensione del ciclo di vita dei reattori esistenti che per la costruzione di nuovi su larga scala. L’ingresso dell’Italia nell’alleanza è un passo simbolico. Il settore energetico presuppone una pianificazione di lungo periodo. Adesso andrà dunque preparata l’opinione pubblica se si vuole evitare il terzo stop.

16 giugno 2025 ( modifica il 16 giugno 2025 | 10:42)

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