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Automotive, il Lazio chiede un piano europeo per la sovranità industriale


RegioneLa vice presidente della Regione Angelilli a Strasburgo: “Urgente semplificare le regole UE e sostenere le imprese per contrastare l’incertezza e la concorrenza extra-UE. Per quanto riguarda Cassino abbiamo evidenziato tutte le difficoltà in atto, con un calo della produzione che oltre al prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori Stellantis ha portato ad una situazione molto critica per le aziende dell’indotto”

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Si è riunita oggi a Strasburgo, nella sede del Parlamento Europeo, l’assemblea dell’Alleanza delle Regioni dell’Automotive. A rappresentare il Lazio è stata la vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, assessore allo Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione.

«Regna ancora troppa incertezza sul futuro del settore. L’Europa deve intervenire con decisione per sostenere territori e imprese e riconquistare una piena sovranità industriale in un comparto strategico come l’automotive, che vale il 7% del PIL europeo. Solo nel Lazio, il settore coinvolge oltre 10.000 lavoratori tra produzione e componentistica», ha dichiarato Angelilli.

Il settore automobilistico rappresenta un pilastro dell’economia europea, con un impatto rilevante su occupazione, innovazione e crescita. Tuttavia, per mantenere la competitività a livello globale, è fondamentale affrontare le sfide legate alla transizione tecnologica e alla crescente concorrenza internazionale.

«Di fronte alla crisi che sta investendo l’automotive – ha aggiunto Angelilli – l’Europa deve predisporre un piano d’azione concreto, con incentivi e misure finanziarie in grado di rispondere alle reali esigenze del mercato e delle imprese. Serve anche una forte semplificazione, in particolare sugli aiuti di Stato, per sostenere l’intero ecosistema dell’automotive, che ha bisogno di regole snelle e tempi certi per affrontare la competizione globale».

Il messaggio rivolto al Commissario europeo competente, Apostolos Tzitzikostas, è chiaro: le regioni hanno bisogno di un piano di incentivi strutturato, una strategia solida che investa su ricerca, sovranità energetica, formazione e approvvigionamento delle materie prime critiche.

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«La priorità assoluta – conclude Angelilli – è semplificare le regole europee. Normative troppo rigide rischiano di mettere in ginocchio le nostre imprese, favorendo una concorrenza sleale da parte di prodotti extra-UE, in particolare cinesi. In questa situazione d’incertezza a pagare un prezzo altissimo e l’indotto. Per quanto riguarda Cassino abbiamo evidenziato tutte le difficoltà in atto, con un calo della produzione che oltre al prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori Stellantis ha portato ad una situazione molto critica per le aziende dell’indotto. La Regione Lazio sta per varare anche con il supporto della banca europea degli investimenti (BEI) e con un finanziamento dal bilancio regionale un piano di incentivi proprio per le imprese dell’indotto automotive, per sostenere l’innovazione, la transizione e il riposizionamento competitivo. Ma ci aspettiamo il valore aggiunto dell’Unione europea che può fare davvero la differenza».



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