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Creatività e voglia di rilancio: Pitti Uomo fa 108


Inaugurata questa mattina l’edizione estiva di Pitti Uomo, alla Fortezza da Basso di Firenze.

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A questa edizione, la numero 108, partecipano 740 marchi, di cui il 45% internazionali, che presentano le collezioni per la primavera/estate 2026. Pitti Uomo si conferma non solo una vetrina internazionale, ma anche un’opportunità per rilanciare un settore messo a dura prova.

“L’inizio di stagione – ha spiegato De Matteis – è segnato da tensioni geopolitiche, ma lasciatemi fare il ragioniere: nel 2019 le esportazioni del comparto moda maschile erano a 7 miliardi, oggi sono a 8,8. La moda uomo è ancora in salute”. Il fatturato del 2024 si attesta a 11,426 miliardi, con un calo del 3,6% rispetto all’anno precedente. “Ma non è quel disastro che spesso si legge – ha precisato – e voglio rassicurare chi investe nel settore”.

A supportare questa visione ottimistica è anche Matteo Zoppas, presidente di ICE, che ha ricordato come dal 2020 a oggi siano stati portati a Pitti ben 4.000 buyer, 600 dei quali solo nel 2025, grazie a un programma di investimenti per l’ospitalità. “È un momento difficile – ha detto – ma è proprio adesso che bisogna mettere benzina, per generare nuove opportunità e aiutare le imprese a crescere”.

Anche Luca Sburlati, presidente di Confindustria Moda, ha sottolineato l’importanza del ricambio generazionale: “Il nostro sistema ha perso 1.500 imprese in un anno, un dato drammatico. Bisogna sostenere i giovani imprenditori, molti dei quali oggi si presentano per la prima volta proprio qui a Pitti Uomo. Il futuro si gioca anche sulla nascita di nuove realtà produttive”.

Alla cerimonia di apertura erano presenti anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, alla sua seconda edizione, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha annunciato l’imminente apertura del nuovo padiglione Bellavista alla Fortezza da Basso, e il futuro arrivo della stazione Alta Velocità nell’area di via Circondaria, in prossimità del polo fieristico.

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Nel corso dell’evento è stato conferito anche il Premio Pitti Immagine 2025 al marchio Guess, fondato nel 1981 dai fratelli Marciano. Il brand, che nel 2023 ha rilanciato l’etichetta d’archivio Guess Jeans, è oggi guidato da Nicolai Marciano, figlio di Paul.

Spazio anche alla moda come strumento di denuncia e riflessione. Lo stilista Emanuele Pepe, fondatore del brand EP5, ha presentato a Villa Biagiotti l’abito “1522”, ispirato al numero nazionale per le vittime di violenza e stalking. “Un abito da sposa che diventa manifesto – ha spiegato – un grido che nasce da quella che dovrebbe essere la serenità familiare, ma per troppe donne si trasforma in un incubo. Ho voluto scuotere le coscienze proprio qui, nel cuore di una fiera dedicata alla moda maschile”. La sua collezione mescola sartoria italiana e streetwear, con uno stile inclusivo e sostenibile, lontano dagli stereotipi di genere.

Accanto alle novità, anche uno sguardo alla storia con la mostra “Moda in luce 1925–1955. Alle origini del Made in Italy”, visitabile dal 18 giugno al 28 settembre presso la Galleria del Costume di Palazzo Pitti. Curata dalla giornalista Fabiana Giacomotti e organizzata da Archivio Luce Cinecittà con la Galleria degli Uffizi, l’esposizione ripercorre trent’anni fondamentali della moda italiana, attraverso 50 capi, accessori e materiali audiovisivi, molti dei quali inediti. Tra i nomi in mostra, anche maison storiche oggi scomparse come Ventura, Radice, Biki, Carosa, e altri ancora attivi come Gucci, Ferragamo ed Emilio Pucci.

“Un progetto che valorizza una delle massime espressioni della creatività italiana – ha detto Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura – e che il Ministero supporta con interventi mirati per accrescerne il valore”. Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde, “questa mostra racconta l’abito non solo come oggetto estetico, ma come documento sociale, grazie anche ai cinegiornali e ai materiali visivi d’epoca”. Tra le opere restaurate in esposizione, anche il documentario Sette canne per un vestito di Michelangelo Antonioni, girato nel 1948.

Infine, Pro-Keds, storico marchio di sneakers nato a Boston nel 1949, sceglie Pitti Uomo per il suo rilancio. Sotto la guida di Patrizio Di Marco e Jay Schottenstein, presenta una collezione primavera/estate 2026 ispirata all’archivio storico, tra cui la Racer 77 e i modelli classici Royal e Orbit, tutti realizzati artigianalmente. In fiera anche una partnership con Nivara, azienda specializzata in intelligenza artificiale, che ha sviluppato un tool per ottimizzare creatività, predizione dei trend e strategie di marketing nel mondo della moda.

I commenti

Presente alla prima giornata anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. “Ancora  una volta – ha dichiarato Giani – un’edizione straordinaria di Pitti Uomo, che sorprende positivamente. Nonostante le preoccupazioni legate alla situazione economico-finanziaria dei grandi gruppi della moda, questa edizione si sta rivelando fin dai primi momenti estremamente partecipata”.

“Si respira un clima di fiducia e di rilancio – ha proseguito il presidente –  con una forte volontà, soprattutto da parte dei protagonisti italiani, di investire, innovare e risalire la china, puntando allo sviluppo e al consolidamento dei bilanci. Anche i numeri confermano il successo: la partecipazione è ai massimi livelli e Firenze, in questi tre giorni, diventa un vero crocevia internazionale di confronto, creatività e competizione tra modelli e visioni che possono rilanciare il ruolo della moda italiana, anche in un contesto di crisi internazionale. Abbiamo accompagnato questo slancio con investimenti importanti, sia nel settore moda sia nelle infrastrutture. In particolare, l’alta velocità rappresenta un asset strategico. Non si torna indietro: entro il 2028 sarà operativa una nuova stazione AV nell’area di via Circondariale, che sarà ancora più vicina al polo espositivo della Fortezza da Basso rispetto a Santa Maria Novella. Questo permetterà un accesso diretto a Pitti, creando un’esperienza immersiva fin dall’arrivo dei visitatori e operatori del settore. Questa sinergia tra infrastrutture e eventi  – ha concluso Giani – rende Pitti sempre più parte integrante della vita cittadina che fa percepire la moda quale un’espressione profonda dell’identità e della creatività della nostra comunità. Pitti non è solo un evento: è un motore culturale ed economico che unisce la città e ne proietta il futuro”. 

Dal 17 al 20 giugno saranno quattro giorni per incontrare i protagonisti del menswear internazionale, i marchi storici, i designer più autorevoli e gli outsider in un caleidoscopio di eventi e presentazioni. 

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Al centro dell’attenzione ci saranno le collezioni Primavera/Estate 2026 di 740 brand, di cui il 45% esteri. Ma anche le collaborazioni, i nuovi marchi e tanti progetti che trovano in Pitti Uomo la vetrina per presentarsi a una platea di buyer in arrivo dai mercati più importanti. 

“Pitti è un segnale positivo per l’intero comparto moda a livello mondiale – ha dichiarato l’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras, anche lui presente all’inaugurazione – Riafferma la centralità di Firenze come culla del Rinascimento e, in questo momento di difficoltà, richiama l’urgenza di ripartire dalle fondamenta della creatività; non solo per i grandi marchi internazionali, ma anche per le imprese toscane, che continuano a produrre qualità e innovazione. È un segnale di fiducia – ha aggiunto – che però non nasconde le criticità strutturali del settore. Stanno cambiando gli scenari del mercato globale, evolvono i consumatori, le loro esigenze si rinnovano. Siamo di fronte ad un passaggio nel quale anche i protagonisti cambiano.”

“Per affrontare queste trasformazioni dobbiamo essere in grado di accompagnare il ricambio generazionale, ristrutturare il sistema e introdurre innovazione. Proprio per questo, la Regione ha previsto nuovi bandi che usciranno a breve – a settembre per le piccole e medie imprese – con un contributo consistente di 300 milioni di euro. Nei momenti di crisi bisogna investire, andare in profondità per risolvere i problemi e tornare a crescere. E magari, alla prossima edizione, Pitti potrà raccontare non solo speranze, ma anche risultati concreti e segnali reali di ottimismo”.

“Pitti è orgoglio della Toscana, non solo di Firenze. Rappresenta la capacità di tante imprese di investire non solo nel presente, ma anche nel futuro”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, intervenuto questa mattina alla cerimonia di inaugurazione di Pitti Uomo, alla Fortezza da Basso. “La Toscana, terra di arte, terra di cultura, è terra di bellezza, la Toscana è anche terra di moda. Abbiamo cercato di sostenere le tante imprese in difficoltà, ma con un obiettivo: rilanciare”.

In una congiuntura particolarmente sfavorevole, anche per questo settore, ha aggiunto il presidente, “vedere che oggi qui ci sono tantissime realtà che in questi anni pur nella difficoltà che il settore sta vivendo, continuano ad investire, ci dice che è la strada giusta. Il nostro compito è quello di sostenere tutte le iniziative come questa, perché sostenendo queste iniziative sosteniamo il tessuto produttivo più importante della nostra Regione”.

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