Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Nuovo accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo: 4,5 miliardi di euro alle imprese del FVG – Il Pais


 A Udine l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende della regione.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Si è svolto a Udine l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Una collaborazione strategica per sostenere concretamente le imprese grazie al quale la Banca mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 4,5 miliardi alle aziende del Friuli Venezia Giulia, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Confindustria e la Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, promuovono un processo di condivisione dell’accordo su tutti i territori, favorendo il più ampio e fattivo coinvolgimento delle PMI associate.

Nel pomeriggio di lunedì 16 giugno, nella sede di Confindustria Udine, Chiara Valduga, Vice-presidente vicaria degli Industriali friulani con delega a Credito e finanza, e Francesca Nieddu, Direttrice Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontate con gli imprenditori sulle strategie di sviluppo e competitività del territorio.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle PMI e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è sato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente PMI, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

 Le novità riguardano:

  • gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
  • piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.

 Francesca Nieddu, Direttrice Regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo: “Le imprese del territorio continuano ad investire per poter rimane sul mercato e competere e il nostro ruolo è supportarle in questa direzione. Grazie al rinnovato accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che prevede 200 miliardi di euro a livello

nazionale, mettiamo a disposizione delle imprese del Friuli Venezia Giulia 4,5 miliardi di euro per investimenti nella crescita, nella transizione sostenibile e nell’innovazione. Come banca di riferimento per la crescita economica del territorio, abbiamo sviluppato un’ampia gamma di strumenti per supportare le aziende nel processo di crescita e di trasformazione, aprendo nuove rotte internazionali. Soprattutto in questo contesto di incertezza, gli investimenti in innovazione e il posizionamento su nuovi mercati restano fondamentali per mantenere la competitività e noi confermiamo il nostro supporto finanziario: nel 2024 nel Nordest abbiamo erogato 4 miliardi di euro a famiglie e imprese.”

 Chiara Valduga, Vice-presidente vicaria di Confindustria Udine con delega a Credito e finanza: “Investimenti, credito e innovazione ritengo siano per le imprese i fattori determinanti per affrontare le sfide della competitività. Nell’attuale contesto di scarsa visibilità e grandi trasformazioni, le nostre aziende sono impegnate in uno sforzo straordinario per trovare punti fissi di riferimento su cui contare per continuare a crescere. Sapere di potersi affidare a un sistema bancario che ha deciso di sostenere concretamente le imprese in questo percorso è quindi molto importante, ma altrettanto significativo sarà il coinvolgimento attivo delle imprese nei tavoli territoriali di dialogo banca-impresa: un modo molto operativo per confrontarci sulle specifiche esigenze, sulle sfide e sulle opportunità”.

Lo scenario macroeconomico. Le leve strategiche per la competitività (a cura Research Department Intesa Sanpaolo)

In un contesto di grande incertezza e di continui stop-and-go dei dazi annunciati dal governo statunitense, l’impatto sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.

  • I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, spingeranno l’Amministrazione a negoziare con molti Paesi. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso USA che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.
  • L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Nel Friuli Venezia Giulia l’esposizione media regionale è leggermente più alta (12,2%) a causa dell’elevata incidenza delle esportazioni di Gorizia dirette negli USA (46,3% pari a 1 miliardo di euro concentrato nella cantieristica). Udine e Pordenone presentano invece una esposizione verso il mercato statunitense circa in linea con la media nazionale: Udine presenta un’incidenza dell’export verso gli USA del 9% (pari a 635 milioni) e Pordenone dell’11% (pari a 548 milioni). Trieste infine ha una quota marginale di esportazioni dirette negli Stati Uniti (2,6% pari a 127 milioni). Gli Stati Uniti sono il secondo sbocco commerciale per Udine, preceduti dalla Germania e rappresentano il terzo mercato di sbocco per Pordenone, dopo Germania e Francia. Alcuni settori in queste province sono particolarmente esposti: a Udine le Bevande esportano negli USA il 26,1% dell’export provinciale del settore; seguono la Meccanica con il 20,7% e valori esportati pari a 328 milioni di euro, i Mobili (67 milioni di euro pari al 15,4% del totale settore) e l’Elettrotecnica (43 milioni di euro pari al 15% del totale settore). A Pordenone sono invece più esposti verso gli USA i Mobili (291 milioni di euro pari a 21,7%), le Bevande (34 milioni di euro pari al 23% del totale), la Meccanica (109 milioni di euro pari a 9,4%) e l’Aerospazio (28 milioni di euro pari al 47,6%).
  • Tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati, l’anticipazione delle consegne e delle vendite e la posticipazione e il rallentamento degli investimenti: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione.
  • Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare agli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità che possono migliorare la competitività delle imprese: tra il 2019 e il 2024 gli investimenti nel FVG sono aumentati del 27,7% più che recuperando il gap di crescita accumulato nel periodo tra il 2008 e il 2019.
  • I processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche per automazione e aumento della velocità di esecuzione). Possiamo affermare che le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Questo emerge chiaramente da una recente indagine del Research Department di Intesa Sanpaolo, condotta su su circa 250 imprese del Triveneto da cui risulta che circa tre quarti delle imprese locali ha già adottato almeno una tecnologia 4.0. La penetrazione è particolarmente alta tra le aziende di maggiori dimensioni, dove supera il 90%, ma è comunque significativa anche tra le imprese più piccole, con una diffusione superiore al 60%. Le tecnologie più diffuse includono la robotica (47%), la gestione e analisi dei dati (44%), seguite da cloud computing, magazzini automatizzati (28%) e soluzioni di cybersecurity (24%).
  • Dallo studio del Research Department emergono poi indicazioni anche per quanto riguarda l’impegno delle imprese sui temi della sostenibilità sociale e ambientale. Sul fronte delle strategie green adottate, dall’indagine emerge che c’è ancora molto da fare per potenziare l’efficientamento energetico, l’autoproduzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) e i sistemi di monitoraggio dei consumi energetici, soprattutto nelle imprese di minore dimensione.
  • Lo stesso vale per gli investimenti nel welfare aziendale delle imprese del FVG, che sono però attesi in crescita nei prossimi anni, con l’obbiettivo di trattenere le risorse e accrescere la loro soddisfazione.
  • La via della twin-transition porta a impatti positivi importanti sulla redditività delle imprese. Gli investimenti in FER (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi…) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche. Inoltre, le aziende in cui alla digitalizzazione vengono abbinate azioni di sostenibilità energetica presentano nel medio periodo tassi di crescita più alti e livelli di produttività maggiori rispetto alle altre aziende.

Foto anteprima: da sinistra Francesca Nieddu e Chiara Valduga firma accordo

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 






Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!