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Nel 2024 nelle Marche si contavano quasi 31 mila imprese femminili, uno scenario che conferma il peso crescente delle donne nel tessuto produttivo regionale. Le aziende fondate o gestite da donne rappresentano quasi un quarto del totale, con una forte presenza nei settori commercio e agricoltura. Un recente evento ad Ancona ha fatto luce sulle sfide e le opportunità che caratterizzano questo ambito.
Il ritratto delle imprese femminili nelle marche secondo cna impresa donna
Alla fine del 2024, le imprese femminili nelle Marche erano 30.937, sintomo di una crescita costante nel corso degli anni. Il settore del commercio si conferma quello con la maggior concentrazione di attività gestite da donne, con quasi 7 mila realtà, seguito dall’agricoltura con quasi 6 mila aziende. Le imprese nei servizi raggiungono quasi 4 mila unità, mentre il comparto manifatturiero ne conta oltre 3.300.
Non mancano le aziende nei settori alloggio e ristorazione, con quasi 2.900 attività, e quelle immobiliari con più di 1.700. Si registrano poi oltre 1.200 imprese nei servizi di supporto alle imprese e agenzie viaggi, e una presenza simile nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. Questi dati sono stati resi noti da Cna Impresa Donna Marche durante un incontro ad Ancona, alla presenza di Giovanni Dini, direttore del Centro Studi Cna Marche, che ha illustrato l’evoluzione dell’imprenditoria femminile nella regione.
La crescita delle imprese giovanili femminili e i settori innovativi
Giovanni Dini ha sottolineato come negli ultimi dieci anni le imprese femminili giovanili a maggior contenuto di conoscenza abbiano fatto registrare una crescita del 40%. Questo dato sottolinea il ruolo crescente che le donne svolgono in attività che richiedono competenze specialistiche e innovative, in particolare nelle professioni scientifiche e tecniche.
Le imprenditrici si affermano in modo crescente nel Made in Italy, diventando protagoniste di nuove sfide produttive e culturali. Il loro contributo non riguarda solo i numeri, ma influenza il modo in cui certe realtà territoriali si sviluppano, offrendo un volto diverso alle attività tradizionalmente maschili.
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Le difficoltà che frenano l’imprenditoria femminile nelle marche
Nonostante i numeri in crescita, il cammino delle imprese femminili mantiene diverse criticità. L’accesso al credito resta uno degli ostacoli principali. Molte donne imprenditrici incontrano difficoltà a ottenere finanziamenti adeguati per sostenere e ampliare la propria attività.
Un altro problema riguarda i percorsi formativi. Il mercato richiede competenze specifiche che non sempre vengono offerte o aggiornate nei programmi di formazione rivolti alle donne. La mancanza di un sistema di welfare che supporti concretamente la conciliazione tra vita familiare e lavoro rappresenta inoltre un problema ricorrente.
I dati di un’indagine Unioncamere mostrano che dopo cinque anni dalla nascita, soltanto il 67,5% delle imprese femminili rimane attivo, contro il 73,1% delle imprese maschili. Questo conferma le difficoltà nel mantenere la continuità delle attività nel tempo e indica la necessità di interventi mirati.
L’appello per valorizzare il ruolo femminile nell’economia marchigiana
Durante l’iniziativa “Creatrici di futuro, parità di genere e leadership: le sfide delle imprenditrici di domani” a Ancona, la presidente di Cna Impresa Donna Marche Daniela Zepponi ha evidenziato la necessità di costruire ambienti dove la collaborazione tra persone con esperienze e competenze diverse diventi la norma.
Ha sottolineato come il valore femminile non debba restare un’eccezione da premiare in occasioni specifiche ma una realtà condivisa e riconosciuta giorno per giorno. Questo tipo di cambiamento richiede il superamento di barriere culturali e strutturali, e l’incremento di politiche che favoriscano l’accesso delle donne al mondo imprenditoriale.
L’incontro ha portato l’attenzione sulle potenzialità ancora inesplorate della presenza femminile nel lavoro, ideando soluzioni concrete per supportare le imprenditrici di domani nelle Marche.
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