Migliorare l’accesso ai servizi educativi sostenendo le famiglie in difficoltà e promuovere la qualità dell’offerta educativa sono le finalità della programmazione degli interventi per il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni per il 2025 approvata dalla Giunta regionale. Il finanziamento complessivo è di 7,5 milioni di euro di risorse provenienti dal Fondo nazionale 0-6 (€ 5,5 milioni) e dal Fondo Sociale Europeo Plus (€ 2 milioni). Tra le priorità, il supporto alla conciliazione vita-lavoro e la riduzione delle rette per i servizi 0-3 anni: “La Regione Marche – spiega l’assessore all’Istruzione Chiara Biondi – sostiene concretamente le famiglie nella conciliazione tra vita privata e impegni lavorativi, con un’attenzione particolare alla componente femminile del nucleo familiare, spesso maggiormente coinvolta nel lavoro di cura dei figli. Questo obiettivo può essere perseguito favorendo l’accesso delle famiglie ai servizi educativi per l’infanzia (0-3) che alleggeriscono il lavoro di cura dei figli e offrono anche la possibilità di usufruire di percorsi educativi indispensabili alla crescita dei bambini. L’accesso ai servizi educativi 0-3 viene facilitato abbattendo il costo della frequenza a carico delle famiglie, soprattutto per quelle meno abbienti”. Poiché molti Comuni marchigiani già garantiscono l’azzeramento delle rette dei servizi educativi 0-3 per le famiglie in difficoltà “un contributo in questa direzione rappresenta una risposta a un’esigenza specifica del territorio”.
Il Piano nazionale pluriennale prevede le finalità e gli interventi da attuare per consolidare e ampliare il Sistema integrato di educazione e istruzione che, dalla nascita a sei anni, promuove la continuità del percorso educativo e scolastico, con particolare riferimento al primo ciclo di istruzione. Garantisce pari opportunità di educazione e istruzione, di cura, di relazione e di gioco. Concorre ad eliminare disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali attraverso il superamento della dicotomia tra servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia, costruendo un percorso educativo e formativo unitario. La programmazione delle risorse e degli interventi è affidata alle Regioni e alle Province autonome con una Programmazione che tenga conto delle priorità e delle specifiche esigenze di carattere territoriale consultate le ANCI regionali. In particolare, gli interventi finanziati si articolano in tre aree principali, direttamente riconducibili alle tipologie di interventi contemplate nel Piano nazionale pluriennale: Edilizia scolastica (20% del fondo statale), Spese di gestione dei servizi educativi (70% del fondo statale), Formazione del personale (10% del fondo statale). Possono beneficiare del Fondo nazionale 2024 i Comuni in forma singola, le Scuole dell’infanzia paritarie attraverso le risorse erogate ai Comuni di riferimento e gli enti capofila degli Ambiti Territoriali Sociali per realizzare interventi a sostegno del sistema integrato 0-6 anni. Possono beneficiare delle risorse comunitarie i Comuni in forma singola o associata per interventi 0-3 anni.
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