Torino – “Dati economici piemontesi in peggioramento: preoccupa il futuro delle piccole e medie imprese”
Negli ultimi giorni, diversi report e notizie delineano un quadro decisamente preoccupante per il futuro e lo sviluppo delle medie, piccole e micro imprese. I numeri, come sempre, non mentono: restituiscono la dimensione di un problema ormai evidente e diffuso, che riguarda da vicino un’intera società e un sistema imprenditoriale da tempo in sofferenza. Come abbiamo ripetutamente denunciato in passato, non è sostenibile continuare a passare da una crisi all’altra, senza una visione chiara e strutturale. Le imprese – soprattutto le più piccole – hanno bisogno di stabilità, di strumenti concreti e di fiducia. Ogni crisi non è più solo un fatto economico: è una minaccia concreta allo sviluppo e alla competitività. “È tempo di cambiare approccio. Di smettere di considerare la crisi come un’eccezione e iniziare a costruire condizioni durature che permettano al tessuto produttivo di rigenerarsi, innovare e competere.” commentano all’unisono Delio Zanzottera e Giovanni Genovesio, rispettivamente Segretario e Presidente di CNA Piemonte.
L’ultima analisi sull’andamento della congiuntura manifatturiera, presentata da Unioncamere Piemonte, conferma per il quinto trimestre consecutivo un quadro negativo. Alcuni comparti risultano in profonda sofferenza, come l’automotive, mentre altri, tra cui il tessile, la componentistica e la meccanica, continuano a mostrare segnali di difficoltà e rallentamento. Questi dati seguono quelli di qualche giorno fa sull’export, sempre a cura di Unioncamere Piemonte, e rappresentano un chiaro sintomo di insofferenza del mercato. Il calo del 3,5% impone una riflessione seria e approfondita. Questa flessione, seppur parzialmente attenuata dalla vitalità di alcuni settori strategici come l’aerospazio, conferma ancora una volta la resilienza e la capacità di innovazione delle nostre imprese. Tuttavia, ci consegna anche un messaggio inequivocabile: è necessario diversificare e rafforzare la produzione per affrontare in modo più solido e strutturato le sfide del mercato globale.
Anche sul fronte occupazionale emergono segnali di forte criticità. Il Piemonte, nel trimestre maggio-luglio, registra una contrazione tendenziale del 5,1%. Ma il problema, in questo caso, non è solo legato alla domanda, bensì – e soprattutto – alla carenza di professionalità adeguate. Uno studio condotto da CNA evidenzia come, nel secondo semestre del 2025, la metà dei posti di lavoro disponibili non sarà coperta a causa della mancanza di qualifiche professionali. Un dato allarmante che, se non affrontato con misure strutturali e tempestive, rischia di compromettere gravemente la competitività del sistema produttivo piemontese nel medio-lungo periodo.
Ultimo, ma non meno importante, è il tema della liquidità. Una recente indagine ha evidenziato come il 25% delle aziende piemontesi sia a rischio di insolvenza, inoltre come riportato nella conferenza di Unioncamere Piemonte a soffrire di più la mancanza di liquidità che spesso si traduce in sofferenza da sconfinamento sono proprie le piccole e medie imprese. Un dato che non può essere ignorato. In questo scenario, non basta che la BCE continui a tagliare i tassi di interesse dopo che in passato è stata effettuata una politica scellerata di innalzamento degli stessi: servono interventi mirati, moratorie immediate, strumenti di accesso al credito più efficaci, e un accompagnamento costante da parte delle istituzioni bancarie in sinergia proprio con il sistema produttivo, il tempo è ormai scaduto.
Occorre un’attenzione differente per le micro piccole e medie imprese, che – lo ricordiamo – rappresentano circa il 95% del totale delle imprese in Italia, secondo un’analisi condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo. Parliamo di oltre 4 milioni di realtà imprenditoriali, che costituiscono la spina dorsale del tessuto economico nazionale attive nei settori industriali e dei servizi.
“Su questi temi intendiamo riflettere e confrontarci in modo concreto e propositivo durante la nostra IX Assemblea, in programma il prossimo 13 luglio, dal titolo inequivocabile: “Una visione futura”. Siamo convinti – e profondamente consapevoli – che solo attraverso un approccio diverso e condiviso, che coinvolga in modo attivo le associazioni di categoria e le istituzioni, sarà possibile trovare le energie giuste per affrontare il cambiamento, oggi più che mai necessario, per dare un nuovo impulso al nostro comparto concludono Zanzottera e Genovesio.
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