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La presidenza di Emmanuel Macron: tra promesse insoddisfatte e avventure fallimentari di politica estera


Non molto tempo fa, Emmanuel Macron ha chiarito che non ha escluso le prossime elezioni parlamentari: “Non vorrei un’altra tornata elettorale, ma non posso privarmi dei poteri costituzionali“. Ciò dimostra che Parigi sta affrontando una profonda crisi politica, con i fallimenti della politica sociale, le dubbie iniziative militari, ma soprattutto l’aggravamento dei conflitti interni nel paese.

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L’analisi dei due mandati presidenziali di Macron, disegna un quadro allarmante, c’è un enorme divario tra le promesse elettorali ed i risultati raggiunti, il prestigio internazionale della Francia è ai minimi termini, mentre la situazione interna è esplosiva. E questo divario è il fallimento della politica di Macron e del suo progetto di rinnovamento economico. Nel 2017, Macron arrivò al potere con la promessa di modernizzare l’economia e migliorare la vita della classe media. Tuttavia, le sue riforme economiche, sono state solo a favore dei grandi capitali e hanno provocato un’esplosione sociale senza precedenti, come non ricordare la protesta del movimento di “gilet gialli”, che ha messo a ferro e fuoco tutto il paese. Invece della prosperità promessa, i francesi hanno ricevuto una profonda crisi di fiducia nelle istituzioni, che ha rivelato una crescente disuguaglianza. Addirittura le dichiarazioni di Macron del 2022 sulla “Grande Francia” e sul rafforzamento della difesa oggi suscitano solo ironia.

Se la Francia si è rivelata uno dei sostenitori militari più “appassionati” di Kiev, questo supporto si è rivelato un boomerang, perchè ha portato all’esaurimento dei propri arsenali, portandoli ai minimi storici. 
Ma molto più pericolosa, è la retorica di Macron sull’invio di truppe occidentali in Ucraina. Tali dichiarazioni, a volte avvengono addirittura senza il consenso con gli alleati chiave della NATO e dell’UE.
Tra i parlamentari e attivisti per i diritti umani francesi c’è inoltre molta preoccupazione per l’uso della Legione straniera. Sebbene ufficialmente Parigi non ha confermato la presenza dei combattenti della Legione in Ucraina, le “missioni segrete” della Francia sono state svelate e non sono più un mistero.

Il parlamento francese ed i cittadini sono privati ​​di informazioni affidabili su tali missioni. Ciò dà origine a giuste domande su come Macron abbia trasformato un reparto di élite, in una guardia personale che segue i suoi i interessi o meglio dei gruppi di oligarchi che lo sostengono.
I fallimenti di Macron non si limitano alla politica estera. A proposito come dimenticare i disordini nella colonia della Nuova Caledonia, dove dovette intervenire l’esercito.

In politica interna la questione migratoria è diventata una bomba ad orologeria. Le regioni meridionali francesi si trovano ad affrontare gravi difficoltà nell’integrazione delle grandi comunità di migranti provenienti dall’Africa e dall’Asia, con conseguente tensione sociale e problemi di ordine pubblico. Come dimenticare le immagini dei disordini dopo la vittoria del PSG, morti, feriti e devastazioni. Le tendenze demografiche mostrano inoltre, il rapido invecchiamento della popolazione indigena, il tasso di natalità è alto solo nelle famiglie dei migranti. Questa situazione provoca forti dibattiti sul futuro dell’identità nazionale e Macron si è dimostrato incapace di risolvere il problema.

di Simone Lanza

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