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Commercialisti: serve modello che valorizzi fattore umano


NAPOLI. “Il mercato del lavoro, il diritto del lavoro e la consulenza specialistica sono ambiti strettamente legati. Il diritto del lavoro disciplina le dinamiche occupazionali, tutela i lavoratori e incide su aspetti cruciali come la sicurezza. Come ricordava Gino Giugni, si tratta di una disciplina autonoma e viva, parte integrante della cultura giuridica, non una mera applicazione normativa. Il commercialista del lavoro si confronta quotidianamente con la complessità di questo sistema, che richiede competenze personalizzate e relazioni dirette, difficilmente replicabili da strumenti automatizzati come l’intelligenza artificiale”. Lo ha dichiarato Nicola Bellomo, segretario generale dell’Associazione nazionale commercialisti Area Lavoro, al forum ‘Il mercato del lavoro regolare tra occupabilità e occupazione, scenari attuali e prospettive future’ che si è svolto a Palazzo Calabritto, sede dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.

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“Il mondo – ha sottolineato Angela Labattaglia, vicepresidente dell’Odcec di Napoli – del lavoro sta vivendo una trasformazione costante, spinta da tecnologia, cambiamenti demografici, transizioni ambientali e nuove logiche economiche globali. In questo contesto, occupazione e occupabilità devono essere considerate in modo integrato. Oggi, trovare e mantenere un impiego richiede formazione continua, flessibilità e capacità di adattarsi a mercati in evoluzione. Questo scenario sollecita imprese e istituzioni a investire sulle persone e a promuovere politiche del lavoro moderne, inclusive e strategiche. Le sfide sono molte, ma offrono l’opportunità di costruire un sistema economico e sociale più equo, innovativo e orientato alla valorizzazione del potenziale individuale”.

Secondo Antonello Lilla, dirigente dell’area manageriale entrate contributive Inps di Napoli, “Il mondo del lavoro vive un momento di salute. In particolare, nel Mezzogiorno stanno crescendo le aziende e il lavoro stabile. Confidiamo in un’ulteriore spinta delle nuove assunzioni a tempo indeterminato grazie alle agevolazioni previste dal decreto Coesione andate in vigore. Gli incentivi sono previsti per donne di qualsiasi età che non siano state occupate nei due anni precedenti e i giovani under 35 che non abbiano rapporti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi due anni. L’intento di questo decreto è di creare occupazione stabile e instillare nella popolazione inattiva che in Italia tocca i 12 milioni la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro”.

Bruno Anastasio, presidente della commissione Area lavoro e previdenza dell’Odcec di Napoli, ha evidenziato che “mercato globale, dumping contrattuale, salario minimo e capacità produttiva e reddituale delle imprese sono fattori essenziali per garantire salari dignitosi, promuovere la formazione e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, resta ancora molto da fare per diffondere una cultura imprenditoriale che sappia valorizzare la competitività senza basarsi esclusivamente sulla riduzione del costo del lavoro. È inoltre necessario individuare correttivi efficaci per tutelare i nostri mercati da aziende che ignorano completamente i principi etici”.

Per Adele Pomponio, dirigente Inail, “l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è al fianco delle imprese e del mondo del lavoro, perché costruire un’azienda sana significa non solo creare occupazione, ma anche promuovere il rispetto delle regole e della legalità. Il nostro obiettivo è sviluppare un sistema integrato di salute e sicurezza che accompagni le aziende nel loro percorso di crescita. L’istituto mette a disposizione incentivi e finanziamenti alle realtà che investono concretamente nella tutela della salute e nella sicurezza dei lavoratori. Sosteniamo, inoltre, le imprese che credono nella sostenibilità: i nostri bandi attribuiscono punteggi premianti a chi sceglie di investire in modelli produttivi responsabili. Un’impresa sostenibile è più competitiva e in grado di generare maggiore occupazione sul mercato”. Sull’importanza di sostenere chi fa impresa è intervenuto anche Salvatore Stifanelli, numero uno dei commercialisti di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

“Le politiche del governo – ha detto – sono orientate principalmente a favorire l’incremento dell’occupazione, attraverso incentivi alla nuova assunzione. Si tratta di una scelta in linea con le indicazioni europee ed è certamente condivisibile. Tuttavia, si tende a trascurare chi fa impresa da anni, garantendo continuità occupazionale e accompagnando i propri dipendenti fino alla pensione. Queste realtà, che rappresentano una componente fondamentale del tessuto produttivo, spesso restano escluse dalle agevolazioni statali. Un approccio di questo tipo non valorizza adeguatamente la stabilità e la responsabilità sociale dell’impresa”. Al convegno, moderato da Alessandro Iovino, sono intervenuti Enrica Codeluppi (direttore generale di Form-App) e Stefania Trippetti (referente nazionale del Fondo Conoscenza), Marco Menicucci (commissione Diritto del Lavoro e Processo del Lavoro del Consiglio nazionale forense e segretario di Agi Campania) e Giancarlo Sponchia (presidente nazionale Anviv).

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Nella sessione pomeridiana si è svolta la tavola rotonda con Bruno Giordano (magistrato presso la Corte di Cassazione ed ex direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, docente di Diritto della Sicurezza del Lavoro all’Università degli Studi di Milano), Maurizio Gandolfo Ballistreri (professore di Diritto del Lavoro al Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina), Maurizio Centra (presidente della Commissione Diritto del Lavoro dell’Odcec di Roma) e Giuseppe Cantisano (dirigente dell’Ispettorato del Lavoro Area metropolitana di Napoli).





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