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CONFARTIGIANATO SARDEGNA-C.STAMPA-20-06-25-INTELLIGENZA ARTIFICIALE – Il 23,4% delle imprese sarde con dipendenti usa l’IA per migliorare processi e prodotti


(AGENPARL) – Roma, 20 Giugno 2025

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(AGENPARL) – Fri 20 June 2025 CONFARTIGIANATO IMPRESE SARDEGNA
COMUNICATO STAMPA 20 GIUGNO 2025
INTELLIGENZA ARTIFICIALE – Il 23,4% delle imprese sarde con dipendenti
usa l’IA per migliorare processi e prodotti: 5mila imprese di cui
quasi 1.200 artigiane. Sardegna terza nella classifica nazionale.
Giacomo Meloni (Confartigianato Sardegna): “L’IA non sostituisce
l’uomo, lo potenzia: la sfida è saperla governare”.
Il 23,4% delle imprese sarde con addetti utilizza l’intelligenza
artificiale per ottimizzare i processi aziendali, realizzare prodotti
migliori prodotti e offrire servizi più adeguati quindi per sicurezza
informatica, relazioni con clienti e fornitori, videosorveglianza,
elaborazione immagini, gestione robot, analisi dati e sistemi
previsionali, automazione di processo e trattamento linguaggio
macchina.
Delle 4.967 realtà che sfruttano questa nuova tecnologia, 1.161 sono
artigiane con dipendenti.
In percentuale, l’Isola si piazza al terzo posto assoluto in Italia:
prime le Marche con il 27,5%, seguite dal Veneto con il 23,4% contro
una media nazionale 19,3%.
E’ questo ciò che emerge dallo studio “I pionieri dell’IA” realizzato
dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna che ha analizzato i
dati di UnionCamere, Ministero del Lavoro, Sistema Excelsior e Istat.
Come detto, lo studio evidenzia inoltre che le applicazioni più
diffuse nelle MPI artigiane riguardano la gestione
economico-finanziaria (46%), il marketing e l’e-commerce (34,8%)
seguite a distanza da gestione dei clienti con il 18,8%, gestione dei
servizi e della produzione con il 18,5% e la sicurezza informatica
(18,3%).
I settori maggiormente interessati sono le attività di servizi, le
costruzioni, il manifatturiero, il trasporto e magazzinaggio; a
seguire i servizi alle imprese, la gestione di rifiuti e acqua,
alloggio e ristorazione, informazione e comunicazione.
“Questi dati dimostrano come il tessuto imprenditoriale sardo non sia
solo reattivo, ma anche coraggioso nell’innovare – afferma Giacomo
Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – un segnale
che parla di futuro, innovazione e capacità di adattamento del nostro
saper fare”. “La cosiddetta “intelligenza artigiana” – continua Meloni
– si rivela un fattore strategico per affrontare la transizione
digitale, senza perdere l’anima del nostro lavoro: creatività,
manualità e legame con il territorio”
A livello territoriale, nella provincia Sassari-Gallura 1.751 imprese
utilizzano l’intelligenza artificiale, di cui 430 sono artigiane
(24.6%), nella provincia di Cagliari 1.494 imprese di cui 247
artigiane (il 16,5%), nel Sud Sardegna su 750 realtà 214 sono
artigiane (28,5%), a Nuoro su 585 attività ben 173 artigiane (29,6) e
Oristano con 387 imprese di cui 97 artigiane (25,1%).
L’analisi, al contrario, dimostra anche come rimanga alta la quota di
imprese che dichiara di non sapere come introdurre l’IA nei propri
processi: ben il 69,5%.
“Una lacuna che come Organizzazione Artigiana stiamo già affrontando
con iniziative di formazione – aggiunge il Presidente – il nostro
compito, infatti, è quello di accompagnare le imprese affinché non
restino indietro. L’IA non sostituisce l’uomo, lo potenzia: la sfida è
saperla governare”.
Dall’analisi emerge anche che le imprese sarde hanno previsto
l’entrata di quasi 18mila lavoratori con elevate competenze digitali
avanzate pari al 11,2% del totale delle entrate annuali. Di questi,
circa 9.500 addetti sono difficili da trovare, con una percentuale
equivalente del 52,7%.
Confartigianato Sardegna ha voluto anche indagare sulle motivazioni
che portano ancora troppe realtà a non usare tecnologie legate all’IA.
Dall’analisi dell’Ufficio Studi emerge infatti come il 69,9% delle
imprese (7 su 10) non sappia come introdurre soluzioni di IA nei
processi produttivi o di servizio mentre il 15,6% pensa che il proprio
business aziendale non possa beneficiare dell’uso delle tecnologie
legate all’IA.
“I dati ci dicono che si deve agire su due fronti – aggiunge Daniele
Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – il primo è sicuramente
la formazione attraverso un maggior impegno in fase di orientamento e
dei rapporti con le istituzioni formative per arrivare ad avere figure
e competenze adeguate alle necessità delle imprese, campo sul quale da
tempo”. “In ogni caso emerge la necessità di aumentare le conoscenze
delle imprese sulle applicazioni dell’IA – conclude Serra – con
investimenti mirati in informazione e formazione”.
A livello nazionale due terzi (66%) degli imprenditori e lavoratori
autonomi italiani hanno un’opinione positiva sull’utilizzo di
intelligenza artificiale (IA) e robot nei luoghi di lavoro.
In Italia nel 2024 sono 181.652 imprese con dipendenti le pioniere che
hanno adottato tecnologie legate all’IA, pari all’11,4% delle imprese
con dipendenti, con una maggiore diffusione nei Servizi (12,6%)
rispetto al Manifatturiero (8,8%) e alle Costruzioni (7,7%).
Le regioni leader per pionieri dell’IA sono Lombardia con 32.080
imprese (17,7% del totale), Lazio con 17.669 imprese, Campania con
17.221 imprese, Veneto con 15.507 imprese ed Emilia-Romagna con 13.649
imprese. Sono 177.887 le Micro e Piccole Imprese (MPI), utilizzatrici
di IA mentre 34.997 sono le imprese artigiane. Le imprese artigiane
pioniere dell’IA sono il 19,3% delle imprese utilizzatrici di IA, con
una maggiore incidenza nelle Marche con 27,5%, Veneto con 24,0%,
Sardegna con 23,4%, Provincia Autonoma di Bolzano con 23,3% ed
Emilia-Romagna e Toscana, entrambe con 23,1%.
Maggiore uso dell’IA per cybersicurezza e management.
Tra le applicazioni legate all’IA maggiormente utilizzate prevale la
sicurezza informatica con il 22,1%, seguita da analisi documenti con
il 18,3% e CRM (Customer Relationship Management) con il 14,9%. Tra i
processi in cui l’IA viene utilizzata, predominano la gestione
economico-finanziaria con il 41,9% e il marketing, promozione digitale
ed e-commerce con il 35,4%.
Alto il fabbisogno di informazione e formazione.
Un terzo (34%) degli imprenditori e lavoratori autonomi non si
considera sufficientemente esperto nell’uso delle tecnologie digitali
più recenti, tra cui l’intelligenza artificiale. Tra le imprese che
non utilizzano l’IA il 15,6% pensa che il business aziendale non possa
beneficiare dell’uso delle tecnologie legate di IA mentre il 69,9% non
sa come introdurre soluzioni di IA nel modello di business/nei
processi dell’impresa.
Le risorse umane fattore chiave per introdurre l’IA nelle imprese.
Il 13,1% delle imprese ha già assunto o intende assumere personale per
la gestione delle tecnologie IA. Le imprese prevedono l’entrata di
686mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali
avanzate, che includono l’intelligenza artificiale, oltre a cloud
computing, Industrial Internet of Things (IIoT), data analytics e big
data, realtà virtuale e aumentata e blockchain, pari al 12,4% del
totale delle entrate. La carenza di competenze digitali avanzate
rappresenta un ulteriore vincolo alla diffusione dell’IA: il 53,5% dei
profili richiesti è di difficile reperimento, in particolare in
Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Toscana.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT



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