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Dalle terapie avanzate ai gemelli digitali, l’avanguardia del biotech italiano protagonista a Boston


Dalle soluzioni biomediche d’avanguardia per i test farmacologici a quelle tecnologiche come i “digital twin” che riducono i tempi della ricerca pre-clinica, ma anche le opportunità di investimento per i colossi mondiali del settore sugli ecosistemi territoriali e le reti di ricerca nazionali. Si è presentata così l’Italia alla BIO International Convention 2025, chiusa ieri 19 giugno a Boston, punto di riferimento globale per l’intera filiera biotech. Una missione – organizzata dall’ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il supporto di Farmindustria, Federchimica Assobiotec e Invitalia – che ha riunito aziende leader di mercato e imprese innovative, accanto a cluster regionali, enti di ricerca, parchi scientifici e agenzie di attrazione investimenti, offrendo un quadro composto di tecnologie d’avanguardia e opportunità territoriali per partnership industriali e di ricerca e sviluppo.

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La BIO International Convention 2025, tenutasi dal 16 al 19 giugno al Boston Convention & Exhibition Center, è tra i principali punti d’incontro per l’industria biotech mondiale. L’appuntamento – che nel 2025 ha visto la presenza di circa 20mila professionisti da oltre 60 Paesi del mondo – copre l’intero ecosistema, riunendo grandi aziende farmaceutiche, startup, investitori, organismi regolatori e centri di ricerca, con un fitto calendario di sessioni scientifiche e business.

Il settore biotech in Italia

L’Italia è un attore di primo piano in Europa nel settore biotech: la filiera delle scienze della vita genera l’11% del PIL nazionale, e l’industria farmaceutica conta 770 siti produttivi, numero che posiziona il Paese al secondo posto nell’UE (dati Istat). Le esportazioni di farmaci e prodotti biotech italiani verso il resto del mondo hanno superato 52 miliardi di euro nel 2024, registrando la crescita più rapida tra le grandi economie europee nell’ultimo quinquennio (+60%, secondo dati Eurostat).

L’innovazione è sostenuta da investimenti in ricerca e sviluppo saliti a 2 miliardi di euro nel 2023 (+25% dal 2019) e da oltre 7mila addetti dedicati. Il capitale umano si alimenta con più di 76mila laureati e 350mila studenti ogni anno nei corsi life-science, mentre la produzione scientifica colloca l’Italia tra i leader mondiali per citazioni in diverse discipline delle scienze della vita (dati elaborati da Invest in Italy).

Anche negli scambi Italia-Stati Uniti il chimico-farmaceutico si conferma un pilastro: nel 2024 ha rappresentato il 18% delle importazioni complessive USA dal nostro Paese, secondo settore solo ai macchinari. In valore assoluto, le importazioni statunitensi di prodotti chimico-farmaceutici italiani hanno toccato 13,7 miliardi di dollari, con un balzo annuo del 31,4%.

Il padiglione italiano a BIO 2025

Le imprese italiane presenti a Boston hanno portato una vetrina di tecnologie che copre l’intera filiera del life-science. Si va dagli organi-su-chip 3D “battenti” per test farmacologici ad alta predittività alle terapie basate su cellule staminali ematopoietiche; a queste si affiancano immunoterapie vegetali “first-in-class” per malattie autoimmuni, piattaforme di simulazione in silicio e gemelli digitali che anticipano sicurezza ed efficacia di nuovi composti, oltre a diagnostica metabolica non invasiva alimentata da AI e strumentazione di microscopia super-risolutiva. Il fronte produttivo è presidiato da CDMO che spaziano dalla sintesi di API (principi attivi) complesse alla manifattura GMP di plasmidi e mRNA per vaccini e terapie, passando per la formulazione di farmaci solidi orali su larga scala.

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Accanto a queste soluzioni, cluster regionali, parchi scientifici e agenzie di attrazione investimenti illustrano ecosistemi territoriali, incentivi e infrastrutture: dalle reti life-science ai programmi di insediamento promossi da numerose regioni e dall’unità nazionale Invest in Italy, passando per hub di precision medicine, parchi biotech e servizi IP specializzati.

Le aziende espositrici all’interno del padiglione italiano a BIO 2025 erano Anemocyte (Gerenzano, VA), BiomimX (Milano), Chemi (Cinisello Balsamo, MI), CrestOptics (Roma), Diamante (Verona), Genenta Science (Milano), ICROM (Concorezzo, MB), InSilicoTrials (Trieste), Math Biology (Roma), Menarini Biotech (Pomezia, RM), Valpharma International (Pennabilli, RN), oltre alla Fondazione Ri.MED, la Fondazione HEAL Italia, e la Società Italiana Brevetti, mentre tra le agenzie e cluster regionali sono presenti a Boston Bioindustry Park “Silvano Fumero”, Clust-ER Health Emilia-Romagna, Cluster Lombardo Scienze della Vita, Invest in Lombardy, Invest in Trentino, Invest in Tuscany, Life Science Cluster Friuli Venezia Giulia – Polo Tecnologico Alto Adriatico, Select Friuli Venezia Giulia, YesMilano.





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