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GAL. Andrea Zanzini si dimette dal CdA, con polemica


Con una lettera rivolta a Patrizia Rinaldis, neo presidente del Gal Valli Marecchia e Conca,
 il membro dl CdA Andrea Zanzini ha rassegnato le dimissioni. Parole chiare quelle di Zanzini: “Non credo che la popolazione e le imprese debbano avvicinarsi al Gal, come ha dichiarato, perché non sono capaci di coglierne le opportunità, ma che debba essere il Gal ad avvicinarsi alle Comunità”

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Gentile Presidente Rinaldis,

con la presente intendo rassegnare le mie dimissioni dalla carica di membro del Consiglio di Amministrazione del GAL Valli Marecchia e Conca, con effetto immediato a partire dalla data odierna.

Sono stato indicato come rappresentante della Camera di Commercio della Romagna in seno al Consiglio di Amministrazione, esclusivamente come figura tecnica e per l’esperienza professionale svolta in merito a processi di sviluppo territoriale, sociale ed economico, nei confronti delle Comunità locali delle aree interne, di territori nelle quali per altro, ho scelto di vivere per passione e con intenzione.

Da quanto avvenuto nei giorni scorsi e nel corso del primo CdA del Gal, dalla gestione tutta politica che, a mio parere, si è indebitamente moltiplicata dietro alle nomine fin da subito, capisco che questa ‘utilità’ non è ne richiesta ne utile.

Del resto ho creduto fin dalla sua nascita, quanto lei, a questo strumento, può testimoniarglielo l’attuale Direttrice alla quale ho sempre offerto, come ad altri Gal in diverse regioni d’Italia – a titolo gratuito – la mia esperienza e proposte di miglioramento delle strategie di innovazione sociale e rigenerative dei territori.

Mi pare invece che quanto avvenuto, poco abbia a che fare con il futuro delle nostre Comunità, la loro resilienza e la semplificazione di quelle burocrazie croniche che ancora oggi ostacolano l’azione del GAL.

Per non dire del paradosso che abbiamo persino ascoltato un consigliere chiedere ‘dove fosse la sede del Gal’, episodio sintomatico e non isolato che ben rappresenta la distanza tra la comprensione di un fenomeno, la realtà, e l’incarico istituzionale di segnare i destini di un territorio.

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È proprio nel rispetto di questo mandato, delle persone coinvolte che sento oggi la responsabilità di rassegnare le dimissioni nel momento in cui, con le nomine e con le poche osservazioni ‘di merito’ intercorse mi pare che da un lato ci si ancori a modelli di sviluppo che la maggior parte degli esperti  considera ormai superati e inefficaci, dall’altro si voglia certificare la bontà di modelli estrattivi sia in ambito turistico che produttivo, che drenano valore e risorse, piuttosto che puntare su economie di coesione, sostenibili, che migliorino la qualità della vita di chi vive in valle per rendersi anche attrattivi di nuovi ospiti e abitanti.

Davvero vogliamo continuare a investire energie e risorse nella costruzione di un brand turistico dell’entroterra fallito da decenni? invece di valorizzare e sostenere lo sviluppo e la moltiplicazione di esperienze economiche e culturali che già testimoniano di migliorare concretamente la qualità della vita degli abitanti e potrebbero e sarebbero capaci di essere nuovo modello di sviluppo per imprese esistenti e per nuove intraprese ?

Le ho già detto direttamente che non credo che la popolazione e le imprese debbano avvicinarsi al Gal, come ha dichiarato, perché non sono capaci di coglierne le opportunità, ma che debba essere il Gal ad avvicinarsi alle Comunità e che la sua Presidenza debba occuparsi prima di tutto di questo e, in dialogo con la Regione, di snellire le formalità e le burocrazie. Ribadisco il concetto qui nella speranza che possa accoglierne il senso profondo e l’affetto che ho per il nostro entroterra.

Il mio contributo tecnico resterà sempre a disposizione volontariamente come negli anni trascorsi, la sua Direttrice ha già un documento redatto in tal senso, purché ci sia la volontà concreta di modernizzarsi e rendere il GAL un ente realmente efficace nella promozione territoriale ed alla coesione della propria Comunità, piuttosto che un semplice strumento di visibilità sociale o politica.

Ringrazio il Presidente Battistini e mi dispiaccio di questo esito che non valorizza la sua intenzione, lo ringrazio infinitamente di avermi coinvolto e aver creduto nella possibilità di affermare una volontà ‘altra’ rispetto alle logiche emerse.

Caro Presidente Rinaldis, mi lega a lei un affetto che ci siamo detti più volte insondabile ma sincero, apprezzi altrettanto questa mia sincerità, e la sincerità di augurarle per noi tutti e per le nostre comunità un buon lavoro,

Con rispetto, Andrea Zanzini

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