Una Puglia che non aspetta, che investe, che guarda al futuro. Una regione che ha imparato a rispondere alla crisi con progettualità e che oggi si afferma come uno dei motori più reattivi dell’economia meridionale e nazionale. È da Bari che passa la seconda tappa di Motore Italia 2025, l’evento firmato Class Editori che ogni anno accende i riflettori sulle imprese che spingono la crescita del Paese.
«Organizziamo da 11 anni Motore Italia e questa è la prima edizione dedicata all’economia pugliese. Un’economia vivace, dinamica, che cuba 90 miliardi di pil e che nel post-Covid ha rappresentato il traino di tutta l’economia del Mezzogiorno», così Gabriele Capolino, direttore ed editore associato di MF-Milano Finanza, apre i lavori. Una linea condivisa dal presidente della Puglia Michele Emiliano, che rivendica la capacità della regione di attrarre investimenti e di mettere in campo «misure per l’innovazione e per le giovani generazioni», nonostante un crollo demografico importante.
Oggi l’urgenza è quella di fare rete e di creare filiere pugliesi. È questo l’impegno di Confindustria Bari e Bat, come sottolinea il presidente Mario Aprile, ricordando la necessità di «aprire i mercati per liberare il potenziale delle pmi locali». E proprio sulle piccole e medie imprese si sofferma Domenico Fortunato, presidente di Manageritalia Puglia: «Le nostre pmi generano il 38% del valore aggiunto e il 17% del pil. Ma solo il 28% si avvale di managerialità esterna».
Ancora pochi manager esterni ma tante eccellenze tra le pmi
La ridotta cultura manageriale e la scarsa presenza di manager esterni nelle aziende è uno dei temi al centro dell’evento, un gap pesante nel confronto con le imprese estere che non solo la Puglia ma tutta l’Italia fa fatica a colmare. A preoccupare sono i dati riportati dal direttore marketing di Manageritalia, Enrico Pedretti: «Solo il 30% delle imprese familiari italiane hanno un manager esterno».
Ma non mancano i risultati positivi: «Il 47% dei manager ha aumentato la marginalità nel 2024 e il 41% manterrà la crescita nel 2025». Tante le esperienze che hanno promosso lo sviluppo del territorio pugliese. Tra queste, Class Editori decide di assegnare il premio Deal dell’anno ad Arcus Infrastructure Partner, per l’acquisizione della maggioranza di Powering, società di noleggio di gruppi elettrogeni di Taranto, e il premio Turismo e Attrattività a Nicolaus, che da azienda locale è diventata leader nel settore del travel. Mentre il premio Legal by more legal, basato sulla valutazione della governance aziendale, va allo studio legale Saverio Sticchi Damiani.
L’«opzione verde»: un vantaggio competitivo
Ma è nel binomio sostenibilità-business che la Puglia mostra una delle sue facce più promettenti. «L’opzione verde è una via e un’opportunità per abbattere i costi dell’energia», spiega Mario De Nuzzo, amministratore unico di Elettronica Italia. A confermare come la sostenibilità sia un vantaggio competitivo e un valore aggiunto per tutti i player del mercato, è la storia di Tersan Puglia, a cui Class Editori riconosce il premio Esg, azienda che dal recupero di rifiuti organici produce fertilizzante apportando un contributo significativo alla definizione di un’economia circolare.
Necessario fare rete tra credito e imprese
Leggendo la «radiografia» del tessuto economico pugliese, Alessandro Fiaschetti, amministratore di Leanus, società che si occupa di valutare le imprese, parla di un equilibrio economico, patrimoniale e finanziario solido: «Il sistema Puglia conta 25 mila società di capitali, di cui 6631 hanno ricavi sopra i 2 milioni, per un totale complessivo di 90 miliardi».
Secondo la classifica di Milano Finanza, la migliore delle pmi è Ifac, cui viene attribuito il premio Pmi. Fondamentale per garantire ottime performance è la presenza di sinergie tra imprese e credito, come ricorda Giovanni Maione, direttore business del gruppo bancario Vivibanca. «Banche e imprese devono lavorare insieme per ridurre i rischi. Se riusciamo ad utilizzare strumenti predittivi e digitali per capire in profondità i bisogni delle aziende, la loro crescita avrà una maggiore continuità».
Transazione digitale: la chiave che apre nuove possibilità di business
Nuove generazioni e innovazione sono punti chiave da cui non si può prescindere per mantenere la competitività. È questo, ad esempio, il cuore della strategia di Isotta Fraschini Motori del gruppo Fincantieri. «Abbiamo 120 anni di esperienza e facciamo un prodotto tradizionale, motori per applicazioni marine, ma oggi più che mai stiamo investendo nel percorso di digitalizzazione, grazie anche alle nuove leve che entrano a far parte dell’azienda», racconta il coo Marco Stefanello.
I giovani «sono portatori sani di tecnologia», spiega Roberto Vingiani, direttore Its Academy A. Cuccovillo. Ma questo non basta: «La loro propensione va formata». Molte imprese sono restie all’adozione di nuove tecnologie ma solo attraverso la transizione digitale è possibile generare nuove possibilità di business. Class Editori sceglie di riconoscere il premio Innovazione a CubeLabs, principale venture builder di società biotecnologiche nel Mezzogiorno.
Export pugliese, una tendenza in crescita costante
Infine, spazio al futuro, anche oltre i confini nazionali. Il tessuto imprenditoriale pugliese è da sempre rivolto all’export e, negli ultimi anni, la tendenza è in aumento e ha raggiunto volumi dal valore di 10 miliardi.
Sace, gruppo finanziario e assicurativo, è presente in Puglia da 15 anni e nel 2024, solo con le esportazioni, «ha mosso un miliardo per 1100 imprese», come afferma Francesco De Cillis, senior global relationship manager. Tra le eccellenze, il premio Export By Capital va a Fruitsland, per la capacità di sviluppare un prodotto naturale e innovativo, l’uva da tavola seedless, sbarcando nei principali mercati internazionali. (riproduzione riservata)
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