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Transizione ecologica: governare la complessità, avere chiare la direzione


Reggio Emilia Accompagnare la transizione, governare la complessità, avere chiare la direzione, perché, ormai, il tempo è scaduto per davvero. Questo il cuore della riflessione consegnata dal forum “L’età green”, organizzato dal Gruppo Sae, che si è tenuto ieri mattina nella Sala del Capitano all’Hotel Posta, in centro storico. Numerosi i relatori che si sono alternati, tra interventi dal podio e riflessioni nelle tavole rotonde: professori, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, ognuno ha voluto dire la propria opinione sulla transizione verde: su quanto è stato fatto, su ciò che ancora manca e su ciò che andrebbe realizzato. Tra i protagonisti anche Lara Ponti, vicepresidente per la transizione ambientale e gli obiettivi Esg di Confidustria.

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«La transizione verso uno sviluppo sostenibile è inevitabile e questa è una Regione che ha scontato da poco questi costi», ha affermato riferendosi all’alluvione dell’estate 2023. «Avere una visione e la capacità di guardare oltre significa creare le condizioni affinché la transizione possa essere realmente affrontata. Inoltre, la transizione è una necessità: come rappresentanti del mondo imprenditoriale, abbiamo anche una responsabilità sociale. Fare impresa non significa soltanto produrre e generare profitto, ma anche assumere un ruolo attivo nella società in cui viviamo e operiamo». «Le stesse aziende – ha concluso – ce lo confermano nella loro esperienza concreta: ormai il sistema economico si sta muovendo in quella direzione. Le imprese più grandi, che hanno a che fare con clienti internazionali, ricevono continuamente questo tipo di richieste. È scientificamente provato da numerose ricerche che le imprese che hanno investito in sostenibilità, nella transizione energetica, nelle persone, nella rete di relazione e nei modelli di governance, hanno prestazioni e redditività superiore a chi non l’ha fatto. Non solo, hanno anche una maggiore capacità di innovare». Tra queste imprese troviamo sicuramente Iren, rappresentata dall’amministratore delegato Gianluca Bufo. «La transizione energetica è un tema urgente – ha evidenziato in apertura del suo intervento – ma, con sereno orgoglio, posso dire che è il nostro pane quotidiano. E questa convinzione nasce dal fatto che proprio qui a Reggio Emilia, a fine ’800, gli ingegneri scrivevano le regole della distrettualizzazione, ovvero ridurre le perdite e rendere più efficiente l’esercizio della pressione e della distribuzione dell’acqua, in un’epoca nella quale la risorsa idrica era uno dei beni più preziosi. Ed è una storia, quella iniziata qui a Reggio, che ci ha portato a costruire le dighe per produrre energia elettrica in Appennino, un’area che per la morfologia di quell’epoca era assolutamente green». Nel corso della mattinata è intervenuto anche il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari: «Sul cambiamento climatico c’è un atteggiamento ondivago, se non addirittura passivo, da parte della politica e non solo. I motivi possono essere molteplici, come ad esempio il fatto che l’impatto economico del Green Deal è considerato dannoso per una parte dell’economia europea. A volte, sembra quasi che l’argomento sia stato accantonato, mentre il cambiamento climatico vive nel contesto con cui ci dobbiamo confrontare tutti i giorni. Dunque, la mia preoccupazione è che questi temi non siano al centro della politica in Italia». l © RIPRODUZIONE RISERVATA



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