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Mario pozza invita a ripensare l’internazionalizzazione per ridurre la dipendenza da mercati tradizionali


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La trentatreesima convention mondiale di assocamerestero, tenutasi a cosenza, ha riunito circa 200 delegati provenienti da 63 paesi, con la partecipazione delle 86 camere di commercio italiane sparse nel mondo. Nel corso dell’evento si è discusso del futuro dell’internazionalizzazione italiana, con un’attenzione particolare alla necessità di diversificare i mercati di riferimento. Mario Pozza, presidente di assocamerestero, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo nell’approccio export, puntando su aree geopolitiche alternative e su un maggior coinvolgimento delle realtà locali.

La critica alla dipendenza da mercati tradizionali e la richiesta di nuovi scenari per l’export italiano

Mario Pozza ha evidenziato come la globalizzazione recente abbia concentrato l’attenzione e gli flussi commerciali principalmente sulle relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina. Questo sbilanciamento ha generato rischi per le imprese italiane, troppo legate a pochi poli di mercato, e limita la loro capacità di crescita stabile. Non a caso, il presidente di assocamerestero ha invitato a guardare oltre questi assi consolidati, spingendo per un diverso disegno della presenza italiana nel mondo.

Una nuova fase per i mercati di riferimento

Il tema centrale è stato l’identificazione di nuove aree di interesse, capaci di garantire opportunità di sviluppo commerciale più resilienti. Questa scelta si accompagna a una valutazione critica dello stato attuale del mercato unico europeo, che, ha detto Pozza, “resta ancora incompiuto”, soprattutto sul fronte infrastrutturale e normativo. Mancando una reale integrazione, l’Italia stenta a esprimere tutto il potenziale all’interno dell’Europa stessa, che rimane un mercato frammentato.

Pozza ha insistito sulla necessità di dare maggiore valore alle realtà locali, delle città e dei territori, che dovranno tornare protagonisti nella nuova fase di internazionalizzazione. Si parla quindi di una globalizzazione 2.0, che parta dalle business community sul territorio, mettendo in rete competenze e risorse per affrontare le sfide attuali di mercati più complessi e meno prevedibili.

La convention di cosenza e il ruolo delle istituzioni per sostenere l’export

L’evento di cosenza ha rappresentato un’occasione per rafforzare il dialogo tra le camere di commercio italiane nel mondo e le istituzioni nazionali. La partecipazione del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e quella del viceministro Valentino Valentini, insieme al presidente dell’ICE, Motateo Zoppas, ha confermato la volontà del governo di supportare le strategie indicate da assocamerestero.

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Il contributo delle camere di commercio

L’incontro è stato organizzato dal presidente della camera di commercio di cosenza, Klaus Algieri, e ha offerto uno spazio per parlare di politiche concrete in grado di accompagnare le aziende italiane in questa fase complessa. Con un contesto globale in rapido cambiamento, il supporto politico e operativo diventa cruciale per permettere di cogliere le nuove opportunità e di ridurre i rischi dati dall’instabilità internazionale.

In questo scenario si inserisce la rete delle camere italiane all’estero, strutturata in 63 paesi, che si propone come ponte fra le realtà locali e l’Italia. Le istituzioni presenti hanno messo l’accento sull’importanza di favorire il dialogo e la collaborazione, in modo che le imprese trovino risposte efficaci per le sfide commerciali e possano costruire una strategia più solida e diversificata.

Il futuro dell’internazionalizzazione italiana: competenze, innovazione e alleanze sul territorio

Mario Pozza ha sottolineato che per cambiare la traiettoria delle esportazioni italiane è necessario accompagnare le imprese con strumenti concreti. Il punto di partenza è costruire visioni di sviluppo di lungo periodo, appoggiate su competenze interne rafforzate e su un’offerta di prodotti innovativa.

Nuove alleanze strategiche e ruolo delle camere di commercio

La trasformazione passa anche dalla capacità di tessere nuove alleanze strategiche, soprattutto a livello locale, che consentano di integrare conoscenze e risorse. In questo senso, la rete delle camere di commercio italiane nel mondo intende giocare un ruolo da protagonista, offrendo supporto operativo in tempo reale per analizzare le dinamiche dei mercati nel loro complesso.

L’obiettivo è di superare l’approccio tradizionale, troppo dipendente da grosse potenze, per puntare su un sistema più distribuito che valorizzi le realtà economiche dei territori. Questo cambio di passo presuppone una diversificazione delle destinazioni, una maggiore capacità di adattamento e un’iniziativa collettiva fra imprese e istituzioni, soprattutto in un momento in cui la situazione geopolitica influenza con forza il commercio internazionale.

Il tavolo di lavoro avviato a cosenza potrebbe segnare una svolta nelle strategie italiane di internazionalizzazione, con un impegno forte a mettere al centro le comunità imprenditoriali e a creare un sistema diffuso di occasioni di crescita per il made in italy all’estero.





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