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“Non basta spendere, bisogna produrre valore. La Sardegna sia laboratorio d’Europa”


Soldi ce ne sono, e nemmeno pochi. Ma non è questo il punto. Il punto, semmai, è dove vanno, come vengono spesi e se producono effetti che restano anche quando finisce la rendicontazione. Di questo si è parlato a Nuoro, nella sede della Camera di Commercio, dove il 20 giugno è stato presentato il nuovo Programma Regionale FESR 2021–2027, quinta tappa degli otto incontri promossi da Sardegna Ricerche per illustrare il Piano di Attività che mette sul piatto 157 milioni di euro e 28 bandi in uscita.

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Un’occasione tecnica, certo, ma anche simbolica. Non a caso il padrone di casa, l’assessore alla Programmazione Giuseppe Meloni, ha subito posto l’accento sul contesto: “L’incontro di oggi a Nuoro ha un significato particolare: siamo nella patria dell’Einstein Telescope, e uno dei settori chiave tra le tre priorità del FESR trova qui una sua dimensione strategica”.

Parole scelte con cura. Perché se la Sardegna vuole contare qualcosa in Europa, deve partire da quello che ha: cervelli, energia, silenzio. Tre elementi perfetti per ospitare un osservatorio gravitazionale, ma anche per costruire un ecosistema locale dell’innovazione che non sia solo la solita etichetta da convegno. “La costruzione di un ecosistema locale dell’innovazione forte, collaborativo e dinamico – ha detto l’assessore – è una condizione essenziale per accogliere e valorizzare nuove sfide, tra cui quella dell’Einstein Telescope. Ed è proprio in questa direzione che si muove l’intero impianto delle azioni che oggi presentiamo”.

In altre parole: i fondi europei non devono servire per sopravvivere, ma per rilanciare. Meloni lo dice chiaramente: “Non dobbiamo limitarci a spendere risorse, dobbiamo produrre valore. Valore economico, certo, ma anche sociale, culturale, territoriale. E lo possiamo fare solo se costruiamo connessioni autentiche tra chi ricerca, chi produce, chi amministra e chi forma”.

Un principio tanto ovvio quanto spesso disatteso. Perché negli ultimi decenni, i fondi strutturali europei hanno generato – salvo eccezioni – molti progetti e pochi risultati. Ora, forse, il vento potrebbe cambiare. O almeno questo è l’auspicio dell’assessore, che chiude il suo intervento con un appello concreto: “È il momento giusto per agire con determinazione. Come Regione, Sardegna Ricerche e Centro Regionale di Programmazione, intendiamo accompagnare questo percorso, affiancando imprese e pubbliche amministrazioni che vogliono cogliere questa sfida. Perché da ciò passa lo sviluppo della Sardegna – ha concluso l’assessore – in un settore in cui la nostra Isola ha storicamente avuto un ruolo di rilievo e oggi può ritrovare una centralità a livello internazionale”.

Accanto a lui, il sindaco di Nuoro Emiliano Fenu, il presidente della Camera di Commercio Agostino Cicalò e la direttrice di Sardegna Ricerche Carmen Atzori, che ha illustrato nel dettaglio il Piano. Ora tocca ai territori dimostrare di saperli usare. Perché le risorse ci sono. Ma senza idee, diventano solo numeri.

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