Il comparto mobile e arredamento in Italia affronta il 2025 tra segnali contrastanti e sfide inedite a causa di variabili economiche e geopolitiche. Dopo due anni di consolidamento caratterizzati da una contrazione dei ricavi e delle esportazioni, il settore è chiamato a rinnovare il proprio modello di crescita preservando la propria eccellenza manifatturiera.
I principali attori mantengono la leadership in Europa e nel mondo per quanto riguarda qualità, design e innovazione, pur dovendo fronteggiare una crescente competitività internazionale e l’incertezza proveniente dagli scenari politici globali.
Lo scenario macroeconomico e le principali dinamiche del mercato nel 2025
Il contesto macroeconomico, secondo le principali analisi, suggerisce una modesta ripresa trainata dal contenuto miglioramento del PIL globale, stimato in crescita del 3,2%, secondo il Fondo Monetario Internazionale.
Tuttavia, inflazione ridimensionata, tassi d’interesse in lenta discesa e una domanda ancora debole nella zona euro segnano le dinamiche di fondo. Il carico di incertezze si riflette sulle strategie sia del comparto produttivo che commerciale, imponendo una cauta gestione degli investimenti e la revisione delle tradizionali politiche di approvvigionamento e vendita.
Evoluzione della produzione di mobili in Italia: dati 2018-2024 e trend 2025-2027
Tra il 2018 e il 2023 la produzione di mobili tricolore ha vissuto un biennio espansivo, seguito da una contrazione nel 2023 e una fase interlocutoria nel 2024. Il dato più recente mostra una lieve ripresa nella seconda parte dell’anno, seppur con numeri ancora inferiori all’epoca pre-pandemica.
Le prospettive 2025-2027 convergono verso una graduale distensione, trainata dall’integrazione tra tradizione manifatturiera e innovazione di processo, nonché dalla capacità di differenziarsi in segmenti di alta gamma e attraverso soluzioni tecnologiche e sostenibili.
Consumi interni: andamento, fattori e previsioni per il mercato domestico
I consumi interni hanno segnato un calo nel 2024, legato alla riduzione degli incentivi fiscali e alla prudenza delle famiglie nell’affrontare spese rilevanti. Si assiste a una trasformazione della domanda, orientata verso prodotti durevoli di alta qualità, ecosostenibili e dal design contemporaneo.
Nel 2025, la previsione è di una lenta ripresa, sostenuta da un miglioramento della fiducia dei consumatori e dall’attenuazione dell’inflazione. In presenza di un credito più agevole e di politiche fiscali stabili, il mercato domestico potrebbe tornare ai livelli precedenti al 2023 nel triennio successivo.
Fatturato e ricavi: analisi delle performance economico-finanziarie del settore
Anno
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Fatturato produzione (mld €)
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Variazione % annua
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2023
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53,2
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–
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2024
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51,7
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-2,9
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Come evidenzia l’analisi Come va settore mobile e arredamento in Italia 2025, il fatturato alla produzione registra per due anni consecutivi una flessione, con il mercato interno che rappresenta oltre il 60% e l’export circa il 38% del totale.
Rimane positiva la redditività delle aziende più innovative e focalizzate sulla fascia premium, grazie a capacità di adattamento, investimenti in formazione e ricerca, e una forte attenzione alla gestione finanziaria in un contesto di minore liquidità disponibile.
Le esportazioni di mobili Made in Italy: mercati principali e nuove rotte commerciali
La propensione all’export resta elevata: nel 2024, il saldo commerciale della filiera del legno-arredo sfiora i 8 miliardi di €. I principali sbocchi sono Francia, Stati Uniti e Germania, seguiti da Regno Unito, Spagna e Svizzera.
Segnali di crescita arrivano da Emirati Arabi Uniti (+22,2%), Arabia Saudita (+14,6%), India (+19,1% nel 2023), regioni che stanno guadagnando peso tra le rotte emergenti. Il settore si distingue nell’export di arredi di design ad alto valore aggiunto, con una quota mondiale di circa il 10% tra i prodotti premium.
Importazioni e saldo commerciale: il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale
L’Italia continua a mantenere un saldo commerciale fortemente positivo, sostenuto dalla differenziazione dell’offerta e dalla capacità di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze del mercato globale. Le importazioni, pur crescendo lievemente negli ultimi anni, rimangono contenute rispetto alle esportazioni. Le principali fonti di import sono i paesi europei e asiatici, con una maggiore attenzione alle materie prime e ai semilavorati per sostenere la qualità produttiva nazionale. Le sfide del near-sourcing e dei cambiamenti nei flussi commerciali legate a potenziali dazi internazionali richiedono strategie agili per tutelare la filiera.
La competitività italiana tra design, innovazione e specializzazione nei distretti produttivi
La leadership è consolidata dalla storica cultura del design, dalla specializzazione nei distretti produttivi tra Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana, e da una presenza articolata di imprese medio-piccole altamente qualificate. L’integrazione di tecnologie digitali avanzate, formazione continua del personale e sostenibilità costituiscono i pilastri della competitività attuale.
Il riconoscimento del valore del Made in Italy a livello internazionale è rafforzato dall’organizzazione di eventi fieristici, come il Salone del Mobile di Milano, centrale per favorire l’internazionalizzazione e lo scambio di know-how.
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