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Il primo trimestre del 2025 consegna un quadro fermo, ma non privo di segnali positivi, per l’economia di prato. La camera di commercio di Pistoia-Prato ha pubblicato i dati sulle imprese attive, mettendo in luce un tessuto produttivo che regge alle difficoltà, pur muovendosi con passo molto contenuto. In questo periodo si registra una lieve crescita delle imprese, ma emergono ancora criticità particolari per il settore tessile, importante per territorio. Il confronto con i dati regionali e nazionali conferma alcune tendenze chiave sulle dinamiche economiche locali, soprattutto nel manifatturiero e nei servizi.

La composizione e lo stato delle imprese a prato nel primo trimestre 2025

A fine marzo 2025, prato raggiunge quota 33.206 imprese registrate, di cui 29.258 risultano attive. Quasi nove imprese su dieci, quindi, sono operative, mentre una quota minore si divide tra situazioni di inattività, sospensione o addirittura liquidazione. Rispetto a chiusure e crisi, si identifica un 1,9% di aziende partecipanti a procedure concorsuali, una percentuale che testimonia difficoltà forti ma circoscritte.

Settori chiave del tessuto imprenditoriale a prato

Il quadro settoriale si mantiene ancorato al manifatturiero, che rappresenta il cuore pulsante del tessuto imprenditoriale della provincia, con quasi il 28,3% delle imprese. Seguono i servizi, poco sotto al manifatturiero, e il commercio che resta comunque rilevante con quasi un quarto delle imprese attive. Questo assetto evidenzia come prato mantenga solide radici produttive tradizionali, nonostante alcune flessioni. Lo sappiamo già dalla camera di commercio che la resilienza del sistema economico locale fa da scudo alle evidenti crisi settoriali, soprattutto nel tessile.

La crescita modesta alimentata soprattutto dal terziario e dall’agricoltura

I dati vedono una crescita complessiva della base imprenditoriale pari allo 0,2%, un aumento contenuto ma prezioso in un contesto economico ancora fragile. La spinta principale arriva da servizi avanzati di supporto alle imprese, con un aumento del 4% nelle attività specializzate, e dalle attività finanziarie che custodiscono un +3,8%. L’agricoltura segna un aumentino più modesto del 2,1%, segno che anche questo campo non resta fermo.

Andamento degli altri settori e crisi del tessile

Altri settori risultano stabili o in lieve calo: le costruzioni diminuiscono dello 0,2%, il turismo cresce solo dello 0,8% mentre il commercio si contrae di mezzo punto percentuale, con le vendite al dettaglio in calo di circa l’1%. Le industrie tessili versano in una situazione critica: la produzione di tessuti cala dell’8,1%, le filature e la produzione di filati perdono quasi il 6%, segni evidenti della crisi del distretto locale. Anche finissaggio e lavorazioni correlate mostrano diminuzioni, mentre la fabbricazione di tessuti a maglia è l’unico dato positivo nel comparto tessile, con un +1,4%. Tutto questo si traduce in un bilancio trimestrale con 46 imprese in meno attive, e un saldo negativo del 0,6% che però rimane al di sotto della media regionale e nazionale, entrambe intorno al -0,9/-0,8%.

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Le opinioni delle associazioni di categoria sullo sviluppo economico di prato e pistoia

I vertici di confcommercio e confesercenti di pistoia e prato hanno sottolineato l’importanza del terziario e del turismo come elementi trainanti dell’economia locale in una fase complicata. Gianluca Spampani, Pier Luigi Lorenzini e Stefano Bonfanti hanno evidenziato come la crescita significativa dei servizi alle imprese rappresenti un punto di forza rispetto ad altri settori più statici o in declino.

Turismo e formazione come leve per il futuro

Il turismo, che continua a crescere in tutta la toscana, rappresenta un potenziale da coltivare per aumentare il ruolo delle due province in ambito regionale. I presidenti hanno sottolineato la necessità di concentrare gli sforzi sulla formazione e migliorare la qualità delle risorse umane. Poi, hanno insistito sulla valorizzazione dei centri storici, creando eventi e iniziative capaci di attirare visitatori in modo più consistente, un passaggio cruciale per cambiare le sorti di un’economia che cerca nuovi equilibri nei flussi turistici.

Le indicazioni fornite indicano che il territorio guarda a una crescita graduale e sostenuta, con la speranza di superare le difficoltà che il manifatturiero e in particolare il tessile stanno attraversando, mentre puntano su quei segmenti che possono offrire margini di recupero più immediati e duraturi.





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