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Pitti Immagine Uomo surfa sull’incertezza del mercato internazionale


Pitti Immagine Uomo

Alla Fortezza da Basso di Firenze, quattro giorni, da martedì 17 a venerdì 20 giugno scorsi, con Pitti Immagine Uomo n. 108, per incontrare i protagonisti del menswear internazionale, i marchi storici, i designer più autorevoli e gli outsider che, in un caleidoscopio di eventi e presentazioni, hanno fatto il punto sulla moda maschile.

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BeBeez ha visitato la fiera all’apertura e la conferenza stampa con la presentazione dei dati a cura dell’Ufficio Studi Economici e Statistici di Confindustria Moda, che archiviano il settore moda uomo in Italia con una flessione del 3,6% nel 2024. L’incertezza geopolitica è grande e come hanno fatto rilevare i vertici della Camera di Commercio di Firenze l’assenza dei rappresentanti ebrei si sente per professionalità e capacità di spesa. In un momento di grande incertezza però l’attenzione sulla moda, settore relativamente “fluido” nel panorama del mercato è ancora più forte e diventa una scommessa anche in termini di stile. In un momento di grande disorientamento la creatività è uno strumento potente anche se è da decidere, come nell’arte, se il consumatore sceglierà qualcosa di rassicurante o cerca la novità, la sperimentazione.

Pitti Immagine Uomo

Pitti, che ha fatto la storia della moda a Firenze e nel mondo, quest’anno ha ottenuto il riconoscimento di “marchio storico di interesse nazionale” confermandosi un carrefour importante e anche un osservatorio centrale. Il Ministero per le Imprese e il Made in Italy e l’Ufficio Brevetti e Marchi, dopo un iter approfondito, hanno infatti autorizzato l’iscrizione della manifestazione organizzata da Pitti Immagine nel Registro speciale dei marchi storici. Come ha sottolineato il segretario generale della Camera di Commercio locale, Giuseppe Salvini, Pitti è anche il tracciato di un cuore pulsante e sano: il sistema moda toscano con 34mila imprese e 140mila addetti costituisce di gran lunga la prima realtà in Italia. L’appuntamento di Pitti è quindi un’ottima occasione per fare il punto sul mercato di un settore che racconta eccellenza italiana e anche stile, cultura della nostra impresa, fotografando il territorio nazionale con uno zoom locale.

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La Fortezza da Basso, rinnovata con allestimenti speciali, ha accolto 740 brand, di cui il 45% esteri, per la presentazione delle collezioni Primavera/Estate 2026 con un’esposizione articolata in cinque sezioni, rispettivamente Fantastic Classic, il classico rivisitato con uno spirito contemporaneo; Futuro Maschile, un’anticipazione delle tendenze future del menswear; Dynamic Attitude,  moda dinamica per l’uomo moderno e attivo; Superstyling, il luogo della ricerca e delle sperimentazioni stilistiche; I Go Out, moda e outdoor, per uno stile di vita attivo e all’aria aperta; Scandinavian Manifesto, che torna al Pitti con il meglio del menswear nordico; alle quali si aggiunge la novità di questa edizione, BeCycle @ Pitti Uomo 108 con i top brand del mondo cycling, nato lo scorso anno alla Stazione Leopolda, in occasione della partenza del Tour de France a Firenze, e quest’anno entrato all’interno di Pitti Uomo. La passione per le due ruote diventa anche il tema dei saloni estivi di Pitti Immagine: Pitti Bikes che per Pitti Uomo 108 diventa Bikester.

L’allestimento creativo, che ha realizzato un’esposizione diffusa in vari luoghi della città, ha anche esaltato l’aspetto dell’artigianalità artistica indissolubilmente legata alla cultura.

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Protagonista di quest’edizione, è stata appunto Pitti Bikes, la bicicletta a 360 gradi, la sua filosofia di vita e di stile, intrecciando tecnologia e artigianato, tra innovazione e tradizione. Graficamente questo capitolo è stato illustrato nella campagna curata dal direttore creativo Angelo Figus con le immagini del fotografo Alessandro Timpanaro e l’editing grafico di Alessandro Gori; mentre l’allestimento di Alessandro Moradei ha ridisegnato il salone e l’area della Fortezza in un potenziale circuito a due ruote. Uno dei temi è infatti quello della sostenibilità accanto alla voglia di evasione e tempo libero.

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“Pensando all’attenzione che Pitti Immagine rivolge alla contemporaneità in ogni suo aspetto, la bicicletta ci è apparsa una sintesi ideale per il tema dei nostri saloni estivi”, ha commentato Agostino Poletto, direttore generale Pitti Immagine. “Nel quotidiano che si fa sempre più lifestyle, questo mezzo riveste un ruolo innovativo, ben oltre l’alternanza fra sport e mobilità. Un’andatura che cerca armonia, un tandem che aspira ad accordare anche gli opposti. Sostenibile, personalizzata, multiforme, diversa, traccia nuove prospettive”, conclude.

Guardando il Salone l’impressione è che il lavoro, il mondo professionale nel senso tradizionale del termine siano stati accantonati per privilegiare abiti facili da indossare, comodi, antipiega dalle grandi prestazioni tecniche, dove si incrociano e si sfidano tecnica e tecnologia da una parte, sartorialità e fantasia dall’altra.

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Sempre molto bianco, colori chiari, neutri e tinte terrose, non tradizionalmente maschili, mentre la gamma dell’azzurro e del blu si declina in tonalità nuove e non banali. L’abbigliamento di ispirazione sportiva gioca con il colore; accanto a una maglieria che è sempre più presente nel mondo maschile anche in fogge semi-artigianali. Le camicie resistono ma flettono e ancor più le cravatte, mentre si gioca sugli accessori, soprattutto le valige e valigette, meno la classica borsa del professionista. Nel settore accessori si sconfina con l’arte e con collaborazioni particolari come il caso dell’azienda di Pordenone Utile 4 Made in Italy Shoehorn, nata come produttrice di bastoni, poi ampliata verso ombrelli e calzascarpe e dal 2016 apertasi alla moda, oggi collabora con il Paul Getty Museum di Los Angeles. Resta il taglio sartoriale, anche se destrutturato, con posture ironiche, come la sfida vinta in partenza dello stile italiano. Sono invece gli stilisti giapponesi e coreani i più sorprendenti e innovativi.

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Leggendo i dati economici si trova la corrispondenza nello stile anche se la sfida non è semplice, considerando la flessione dopo tre anni di crescita con un fatturato che scende a 11,4 miliardi di euro, coprendo il 19,1% della filiera tessile-abbigliamento nazionale. Le previsioni fatte lo scorso gennaio a Pitti Uomo risultano confermate e tutti i micro-comparti sono in flessione ad eccezione della confezione in pelle che mette a segno una crescita del 5,6%. Le perdite maggiori, come facilmente intuibile, pesano sulle cravatte in calo dell’8,3% seguite dalla maglieria esterna e dalla confezione, infine dalla camiceria.

Nel periodo Autunno/Inverno 2024-2025 i consumi hanno riscontrato un andamento positivo, mostrando una crescita media del +1,6% e solo le cravatte hanno registrato un calo significativo dell’8,3% senza però incidere sull’andamento generale.

Il mercato uomo nazionale è dominato dalle catene, con un’incidenza del 47%, seguite dalla GDO che ha ottenuto un incremento del 5,7% posizionandosi al secondo posto (all’interno della quale è il settore del cibo a crescere maggiormente); mentre continua a perdere terreno il dettaglio indipendente e anche l’online ha subito una contrazione del 5,9%.

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Sui mercati esteri nel 2024 la moda maschile italiana si è mantenuta a galla anche se con ritmi più incerti rispetto all’anno precedente; e se in zona europea c’è una piccola crescita sui mercati extra-europei si avverte un leggero calo. Nel continente la Francia si è confermata la prima destinazione della moda maschile italiana con un aumento del 5,5% mentre in flessione la Germania, che mantiene il secondo posto, seguita dagli Usa in crescita ma oggi più che mai incerti.

Crescono nella domanda la Cina, Hong Kong, Spagna (al quinto posto), mentre la Svizzera, hub strategico-commerciale strategico per i marchi principali del settore, continua in una tendenza negativa; e anche il Regno Unito scende in termini di richieste e valori. I dati poi vanno letti nella complessità perché se è vero ad esempio che scende la quota dei Paesi Bassi, è vero che tradizionalmente sono il porto d’ingresso per le merci asiatiche e quindi alcuni paesi ne hanno eroso le quote ma dipendono sempre dalla stessa area europea.

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Guardando i primi due mesi del 2025, la moda maschile italiana inverte la tendenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente perché sale l’import e scende l’export in modo significativo e su quest’ultimo pesa la crisi internazionale perché il 53,1% del totale è rappresentato dal mercato extra-europeo. La crisi c’è e si sente ma sono più le aziende ottimiste che quelle pessimiste.

Guest of honor di questa edizione Homme Plissé Issey Miyake, il brand giapponese, fondato nel 2013 e noto per la sua tecnologia innovativa di plissettatura, è stato protagonista di un evento esclusivo mercoledì 18 giugno presso Villa Medicea della Petraia e di una mostra che racconta l’universo creativo del marchio. Tra gli ospiti anche PAF Post Archive Faction, fondato da Dongjoon Lim e Sookyo Jeong, marchio che ha realizzato un evento speciale ideato per il pubblico internazionale di Pitti Uomo, in collaborazione con Korea Creative Content Agency, per raccontare la propria visione futurista del menswear. Infine spazio a Niccolò Pasqualetti, finalista al Premio Lvmh 2024, protagonista di un altro evento, il designer toscano che ha portato a Firenze un guardaroba fluido e visionario, che fonde sartoria, sostenibilità e ispirazioni organiche, una celebrazione della moda genderless, tra memoria e innovazione.

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L’attenzione con Pitti, specchio dell’economia della moda internazionale, che osserva il contesto internazionale e le recenti dinamiche economiche, rimane sempre alta, ha sottolineato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, sebbene con l’impegno e la fiducia nel futuro.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, d’altronde, promuovono il ruolo di Firenze nella strategia di internazionalizzazione della moda italiana attraverso il sostegno ai saloni moda 2025 di Pitti Immagine, un contributo fondamentale per il programma di incoming dei migliori operatori esteri e di comunicazione. “Grazie a questa collaborazione”, dice Agostino Poletto, “possiamo continuare a investire preziose risorse nel portare a Firenze la comunità dei buyer più influenti della moda e del lifestyle uomo, e nell’invito a compratori provenienti dai mercati emergenti, sia quelli che sappiamo essere potenziali nuovi clienti del Made in Italy di qualità, sia quelli che stanno già diventando importanti per i nostri espositori nazionali. Per questa attività stiamo lavorando con il personale degli uffici Ice all’estero, trovando sempre competenza e approfondita conoscenza dei rispettivi contesti di distribuzione e consumo, elementi decisivi per una seria programmazione”.

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Alla Fortezza, Agenzia ICE ha presentato inoltre l’undicesima edizione di Young Italian Start Up Around The World, un progetto per valorizzare le più promettenti start up del Made in Italy. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Pitti Immagine Tutoring & Consulting, è ospitata al piano terra del Padiglione Centrale. Nello stesso spazio è stato attivato anche un Export Front Desk dedicato alle pmi italiane che non hanno ancora utilizzato i servizi offerti da ICE, per guidarle nei processi di internazionalizzazione. Dal 2020 UniCredit è al fianco di Pitti Immagine come main partner dei suoi saloni, portando idee, progetti e risorse allo scopo di sostenere lo sviluppo dei territori e dell’eccellenza produttiva e di mercato del Made in Italy in evidenza nei saloni di Pitti Immagine. Una sinergia con la quale la banca conferma il suo ruolo di interlocutore attivo per le imprese del comparto in tema di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione, con l’obiettivo di accompagnarle nelle sfide legate all’evoluzione dell’industria del fashion, anche attraverso  la formazione. La creazione di Cfmi Academy, nata a gennaio 2024 dalla partnership tra Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit per dare impulso alle idee imprenditoriali e lanciare una nuova generazione di creativi, progettisti e imprenditori nella moda, ne è l’espressione. “UniCredit è al fianco delle eccellenze del Made in Italy, con un impegno concreto a sostegno dell’industria della moda. Supportiamo le imprese del settore con soluzioni mirate, pensate per affrontare le sfide legate a crescita, innovazione e sostenibilità. Abbiamo inoltre stanziato un plafond di 1 miliardo di euro per sostenere gli investimenti strategici del comparto e rispondere alle esigenze della filiera”, afferma Annalisa Areni, responsabile Client Strategies di UniCredit Italia.

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Da una collaborazione, in sinergia con il Centro di Firenze per la Moda Italiana, è nata la Cfmi Academy, per investire nella formazione dei giovani talenti delle migliori accademie italiane di moda, accorciare le distanze tra le nuove generazioni e il mondo del lavoro. In concomitanza con Pitti Immagine Filati, il 1° luglio in Fortezza da Basso si terrà l’evento di presentazione finale dei cinque progetti selezionati dalla Cfmi Academy.

La misura intesa come unità progettuale e fattore design. Dalla razionalità delle proporzioni al rigore del tailoring, all’armonia dei dettagli. Tra forma e funzione, la scelta dimensionale diventa estetica personale. Perché i numeri contano. Ricerca e unicità, mai separate dalla qualità: segni particolari per un contemporary menswear proiettato al futuro. E’ il coefficiente cool di progetti che, per innovazione ed eclettismo, svelano un’identità immediatamente riconoscibile. Always on the Sunny Side, Atmosfere relaxed-chic e un’eleganza naturale, in equilibrio tra savoir-faire e inclinazione al comfort. E’ il guardaroba di un’estate in viaggio e alla ricerca del sole, tra mete esotiche, fughe del weekend e oasi urbane. Benvenuto Resort Casual Attire.

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a cura di Ilaria Guidantoni



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