Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

L’Ai va di moda: boom di imprese che si affidano all’intelligenza artificiale ma c’è chi ha paura


Migliorare i processi in azienda, ottimizzare ordini e vendite, testare i prodotti e addirittura prevedere (e orientare) il comportamento dei consumatori su design, tessuti e colori. La moda è uno dei settori più innovativi dell’industria del Nord Ovest e l’intelligenza artificiale ha già iniziato a rivoluzionarne i metodi di lavoro. Impossibile farne a meno per rimanere competitivi: riduce costi e sprechi e aumenta l’efficienza, forse al prezzo di una eccessiva standardizzazione dei modelli e a discapito della creatività.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Il tessile in Piemonte coinvolge oltre 3.800 imprese, di cui 2.000 attive nel settore moda e accessori. Gli addetti sono circa 32.500, per un export che lo scorso anno ha raggiunto i 4,8 miliardi. Ma i tempi non sono dei migliori. Il numero uno di Cna Piemonte, Giovanni Genovesio, parla di un «2025 molto complicato, con una situazione che non dà segni di ripartenza: anche nell’ultimo trimestre abbiamo avuto un arretramento del 2% sulla produzione rispetto allo scorso anno».

Tra le ultime innovazioni in campo fashion c’è la ricerca visiva: un’applicazione che consente agli utenti di utilizzare le foto — ad esempio di celebrità o influencer — per individuare i prodotti e lo store più vicino. Inoltre, permette loro di mostrare visivamente ciò che stanno cercando, offrendo alle aziende la possibilità di intercettare la domanda e proporre alternative in linea con i gusti dei consumatori. È una rivoluzione, e non è l’unica.

Il gruppo Pattern di Torino, tra i leader nella progettazione, ingegneria e produzione di capi sfilata per i più importanti brand internazionali, ha affrontato alcune resistenze interne nell’introdurre tecnologie innovative, ma alla fine il futuro si è imposto. Nel 2019 è stato il primo polo italiano ad adottare la progettazione 3D per ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità. La moda tradizionale genera infatti fino al 25% di scarti nei materiali, spesso dovuti a errori nella fase di passaggio dal disegno al prototipo. Nel 2022 Pattern ha fatto un ulteriore passo avanti introducendo l’intelligenza artificiale. Due macchine specializzate sono ora in grado di “leggere” i tessuti e correggere automaticamente il taglio per rispettare i piazzamenti richiesti, soprattutto nel caso di tessuti stampati. Questo garantisce un’elevata precisione e riduce errori e tempi di lavorazione.

L’impiego tra produzione e magazzino

Per il futuro, l’azienda prevede l’uso dell’intelligenza artificiale per riutilizzare modelli archiviati, facilitare le fasi iniziali dei progetti e automatizzare l’ispezione qualità dei tessuti e degli accessori, risolvendo uno dei problemi più rilevanti del settore moda. «L’applicazione naturale dell’intelligenza artificiale in Pattern è legata in particolare a due fasi chiave nello sviluppo di un capo: la prototipia, fase nella quale la virtualizzazione 3D ha reso il processo molto più rapido, flessibile e sostenibile grazie ai manichini virtuali; la seconda è nella fase produttiva, grazie all’Ai è possibile, infatti, ottimizzare il processo di stampa digitale sul tessuto e quasi azzerare gli sprechi. Due applicazioni reali in cui la tecnologia “controllata” supporta gli uomini nella realizzazione di capi che sfilano sulle passerelle di tutto il mondo» afferma Luca Sburlati, ceo di Pattern e da poco presidente nazionale di Confindustria Moda.

A Baldissero Canavese gli algoritmi per il design

Da Torino a Baldissero Canavese, dove Space 2000, guidata da Manuele e Cristiano Musso, ha integrato l’intelligenza artificiale nei processi. Tra le novità principali, un magazzino verticale completamente automatizzato, ma l’aspetto più interessante riguarda l’uso dell’Ai nella fase creativa. I designer sono affiancati da algoritmi per ideare nuove collezioni in modo più efficiente. Non solo: Space 2000 sta anche valutando l’impiego dell’Ai nelle sessioni fotografiche, con l’obiettivo di introdurre modelli virtuali e ottimizzare la resa visiva dei capi. Così la tecnologia diventa un supporto anche nella fase di presentazione al cliente.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

I timori per la tutela della creatività

Sviluppi che non hanno mancato di aprire un dibattito: quanto pesa sulla creatività l’adozione dell’intelligenza artificiale? C’è chi dice no. Una schiera tra le cui fila s’inserisce a buon diritto Dario Casalini, di Maglificio Po di Torino, che annovera tra i suoi brand Oscalito, etichetta pregiata nella lingerie femminile: «Non voglio cercare ogni anno colori e modelli di tendenza, piuttosto la nostra filosofia, anche in un’ottica di sostenibilità, è trovare modelli che possano resistere alla moda del momento ed essere destagionalizzati. Insomma, per me la creatività non può essere piegata a mera analisi dei dati». Altro discorso, sempre secondo Casalini, è sfruttare questa tecnologia nell’ambito del marketing o dell’ottimizzazione dei processi interni all’azienda. «Su quel fronte ogni azienda non può che ottenere benefici e noi stiamo già lavorando a nuovi progetti».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce