Da scarto a risorsa, ecco come si ricicla il sale del prosciutto: avviato l’impianto di Trasaghis

L’impianto, distante appena 35 chilometri dal centro collinare, garantisce il 100% del fabbisogno di trattamento dei 31 produttori consorziati e consente una riduzione dell’88% delle distanze percorse per lo smaltimento (prima conferito in Veneto, Piemonte e Toscana), abbattendo del 90% le emissioni di CO₂.

Promosso dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele tramite la controllata Promo San Daniele Srl, l’impianto nasce dall’esigenza di trasformare ciò che per anni è stato un costo in una risorsa concreta. «Il sottoprodotto sale, che fino a ieri era un costo, oggi diventa un valore – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Nicola Martelli nel corso della partecipata cerimonia di inaugurazione –. Abbiamo realizzato qualcosa che non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora l’efficienza dell’intero comparto».

Come? «Aguzzando l’ingegno», ha rilanciato il direttore generale del Consorzio, Mario Cichetti: «Dal 2016 è diventato sempre più difficile smaltire gli scarti, con costi crescenti. Solo l’anno scorso lo smaltimento ci è costato un milione di euro. Così è nata l’idea di costruire questo impianto, che tratta gli unici due rifiuti del nostro prodotto: il sale alimentare, che non si può riutilizzare, e la salamoia. Coordiniamo il loro recupero da 15 anni, siamo diventati esperti e abbiamo fatto tesoro di quello che avevamo in casa. Non abbiamo consumato nuovo territorio: il capannone è stato rilevato da una procedura fallimentare, e siamo rimasti in Friuli, vicino a casa nostra», ha precisato Cichetti.

La struttura, realizzata dopo una lunga fase di progettazione e autorizzazione, è attiva dal 9 giugno, articolata su due linee operative: una dedicata al sale, attiva circa 200 giorni l’anno, e una alla salamoia, funzionante 350 giorni l’anno, 24 ore su 24. Il sale esausto viene vagliato, lavato, essiccato e insaccato mentre la salamoia subisce un trattamento fisico-chimico e biologico che permette di separarla in acqua pulita ed elementi solidi riutilizzabili. Al termine del processo, entrambi i materiali diventano prodotti reimpiegabili in diversi settori: come agenti antighiaccio per le strade, nella concia delle pelli o in ambiti industriali.

Oltre all’investimento diretto del Consorzio (un milione di euro), il progetto è stato sostenuto da un finanziamento della Regione a fondo perduto di 1,1 milioni e da fondi Frie per 2,6 milioni.

Il nuovo impianto è un ottimo esempio di sinergia tra pubblico e privato, come ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, presente ieri all’inaugurazione insieme al collega alle Risorse agricole, Stefano Zannier: «Il nuovo impianto rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato e un modello virtuoso e lungimirante di economia circolare. Per questo – ha detto Bini – la Regione lo ha sostenuto con convinzione, utilizzando congiuntamente strumenti finanziari come i contratti di insediamento, i fondi di rotazione e i Confidi».

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Trasaghis, Stefania Pisu, intervenuta insieme al primo cittadino di San Daniele, Pietro Valent: «Siamo orgogliosi che nel nostro territorio nasca una nuova attività, ancor di più perché rappresenta un modello di economia circolare e sostenibilità».