la rivoluzione normativa in Giappone — Notizie TradingView

Il Giappone sta avviando una svolta storica nella regolamentazione di Bitcoin e degli altri asset digitali, con la prospettiva di trasferire la loro disciplina dal quadro attuale a un sistema più sofisticato e favorevole agli investitori. 

Questo cambiamento promette di migliorare la protezione e l’accesso al mercato per istituzioni e risparmiatori.

Giappone: il passaggio di Bitcoin sotto la legge sui prodotti finanziari

La Financial Services Agency (FSA) giapponese ha annunciato il 24 aprile l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato alla revisione delle norme che regolano Bitcoin e gli asset digitali. 

L’obiettivo è valutare il trasferimento della regolamentazione dalla Legge sui pagamenti a quella sui prodotti finanziari (金商法), attualmente in discussione nel Consiglio finanziario previsto per il 25 aprile.

Questo passaggio è fondamentale: se Bitcoin sarà inquadrato come un prodotto finanziario, si avvierà un processo di sostanziale cambiamento normativo e fiscale, aprendo la porta a una maggiore sicurezza giuridica e a un mercato più regolato.

Da una tassazione complessiva che può raggiungere il 55%, si andrebbe verso una imposizione separata intorno al 20%, equiparando Bitcoin ad azioni e altri titoli.

Il modello di tassazione separata rappresenta un forte incentivo per gli investitori, poiché riduce in modo significativo il carico fiscale rispetto all’attuale sistema.

In aggiunta, la nuova regolamentazione potrebbe favorire l’introduzione in Giappone di ETF su Bitcoin (Exchange Traded Fund), strumenti già diffusi in altri mercati che consentono un accesso più semplice a Bitcoin anche agli investitori tradizionali.

Di conseguenza, sia investitori istituzionali sia privati potrebbero aumentare la loro esposizione a Bitcoin e ad altri asset digitali, sostenendo la crescita del mercato interno e la diffusione delle tecnologie legate a Web3.

Il governo giapponese ha inserito questa evoluzione normativa all’interno di un disegno strategico più ampio, delineato nel piano “Nuova Capitalismo 2025”, aggiornato lo scorso 13 aprile.

La strategia punta a fare del Giappone un paese leader nell’innovazione digitale, valorizzando le tecnologie Web3 e gli asset digitali come strumenti chiave per la crescita e la risoluzione di problemi sociali.

La promozione di Web3 e la valorizzazione delle risorse locali

Il piano enfatizza l’uso di tecnologie come NFT (token non fungibili) per sfruttare risorse culturali e creative, superando i limiti geografici e ampliando l’accesso ai mercati globali.

Così, il Giappone mira a creare un meccanismo di valorizzazione equo e trasparente per beni unici, favorendo nuove forme di creazione di valore digitale.

Inoltre, lo sviluppo di un ecosistema regolamentare solido dovrebbe attrarre nuovi investitori e operatori, rafforzando la competitività del Paese nella cosiddetta economia digitale decentralizzata.

Questa svolta normativa giapponese riflette in parte anche un trend globale, con particolare riferimento agli Stati Uniti.

Dal gennaio di quest’anno, l’amministrazione Trump e gli enti amministrativi di stati come il Texas hanno adottato un approccio più aperto e favorevole nei confronti di Bitcoin e delle criptovalute.

Questa maggiore apertura istituzionale all’estero ha probabilmente stimolato Tokyo a rivedere la propria regolamentazione, puntando a non perdere terreno nelle nuove economie digitali.

Di conseguenza, il governo giapponese si prepara a un cambio di paradigma, da una fase di regole restrittive verso una di sfruttamento e supporto delle potenzialità offerte da Bitcoin e Web3.

L’attuale iniziativa legislativa non si limita a un aggiornamento tecnico-normativo, ma rappresenta un vero e proprio cambio di strategia politica.

L’obiettivo è trasformare il Giappone in un ambiente attrattivo per la crescita delle imprese digitali, garantendo nel contempo tutele robuste per gli investitori.

In tal senso, la legge sui prodotti finanziari prevede meccanismi più completi di protezione degli investitori, aumentando la trasparenza e la responsabilità delle piattaforme di scambio.

Prospettive per Bitcoin e il mercato digitale giapponese

Se la proposta legislativa verrà approvata, il mercato di Bitcoin in Giappone potrebbe entrare in una fase di espansione molto significativa. Gli investitori potrebbero beneficiare sia di una tassazione più favorevole sia di un quadro regolatorio più chiaro e stabile.

Inoltre, la possibilità di introdurre ETF su Bitcoin favorirà l’accesso agli asset digitali da parte di risparmiatori meno esperti, aumentando la liquidità e la solidità dei mercati.

Questo potrebbe inoltre stimolare la nascita di nuovi prodotti finanziari innovativi e servizi a supporto della crescita economica digitale.

• Investitore istituzionale: maggiore interesse grazie a regolamenti chiari.
• Investitore privato: accesso facilitato e tassazione più bassa.
• Web3 e NFT: valorizzazione delle risorse culturali e creative.
• Innovazione e tutela: equilibrio fra sviluppo tecnologico e protezione.

In definitiva, il Giappone si posiziona all’avanguardia nella ridefinizione delle normative per Bitcoin e Web3, puntando a diventare un punto di riferimento per la finanza digitale globale.

La trasformazione normativa in corso rappresenta un’opportunità unica per tutti gli stakeholder coinvolti: istituzioni, investitori e imprese.

La sfida ora è quella di cogliere i benefici del nuovo quadro giuridico per stimolare una crescita sostenibile e inclusiva nel settore digitale.

Per questo motivo, osservare da vicino questi sviluppi e prepararsi al cambiamento è fondamentale per chiunque sia interessato al mondo di Bitcoin e agli asset digitali.

L’Italia e gli altri Paesi potrebbero trarre spunto da questa esperienza orientale per affinare le proprie strategie regolatorie, favorendo così un ecosistema digitale più solido e innovativo.