di Mafalda Meduri
È terminata, a Cosenza, la 34ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, un evento che ha portato nella città calabrese rappresentanti di 86 Camere di Commercio provenienti da 63 nazioni. Per tre giorni, dal 21 al 23 giugno, il capoluogo bruzio è stato il fulcro del confronto sull’economia italiana nel mondo: un’occasione unica di visibilità internazionale per il territorio.
I numeri raccontano di una Calabria in movimento: +18% di crescita dell’export regionale nel primo semestre 2024, con la provincia di Cosenza che ha superato i 124 milioni di euro di esportazioni nel 2023. Dati che, pur evidenziando un potenziale ancora largamente inespresso, testimoniano l’efficacia delle politiche di internazionalizzazione avviate negli ultimi anni.
Abbiamo incontrato il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri che ha analizzato le opportunità e le sfide che attendono l’economia calabrese, dalla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari DOP e IGP al ruolo strategico delle relazioni internazionali per colmare il divario competitivo. In buona sostanza, i temi cruciali dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e dell’attrazione di investimenti, delineando una roadmap per rendere la Calabria sempre più competitiva sui mercati globali.
La 34ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero a Cosenza. Che valore strategico ha avuto per il territorio calabrese ospitare un evento di questa portata in termini di posizionamento internazionale?
Per Cosenza e per la Calabria, è un’occasione unica: per tre giorni la città è diventata il centro del dialogo economico globale, con 86 Camere di Commercio italiane all’estero provenienti da 63 Nazioni: a Cosenza, l’Italia che vince. È stata un’opportunità per raccontare una Calabria diversa, autentica, una Calabria straordinaria, pronta a competere nel Mediterraneo e oltre.
Da anni la Camera di Commercio di Cosenza promuove politiche attive per l’internazionalizzazione delle imprese locali. Quali sono i risultati raggiunti e le criticità ancora da superare?
I dati confermano l’efficacia delle azioni avviate: la Calabria ha registrato un +18% di crescita dell’export nel primo semestre 2024, mentre la provincia di Cosenza ha superato i 124 milioni di euro di export nel 2023 (+6,2%). Nonostante ciò, il peso sull’export nazionale resta limitato (0,2%), segno di un potenziale ancora largamente inespresso. Le sfide riguardano il rafforzamento dimensionale delle imprese, la digitalizzazione e l’accesso ai mercati internazionali.
Cosa ci dice dell’attuale livello di propensione all’export delle imprese calabresi e cosentine?
L’export è in crescita, ma ancora al di sotto delle potenzialità del territorio. La struttura produttiva locale, composta prevalentemente da micro e piccole imprese, limita la capacitàdi espansione autonoma. Tuttavia, l’intervento della Camera di Commercio e dei suoi partner – tra cui Promos Italia e le Camere di Commercio – sta contribuendo ad accrescere la cultura dell’internazionalizzazione e ad avviare un cambio di passo strutturale.
Quali comparti produttivi mostrano le performance più interessanti sui mercati esteri?
I comparti di punta sono rappresentati dai prodotti agroalimentari DOP e IGP – come olio extravergine, caciocavallo silano, liquirizia, bergamotto, cipolla di Tropea e vini locali – e dall’artigianato tipico calabrese (ceramica, tessile, legno, oreficeria). Il Made in Calabria, la qualità, l’identità territoriale e la sostenibilità sono i nostri tratti distintivi che incontrano l’apprezzamento dei mercati esteri.
In che modo strumenti come Promos Italia, la rete delle Camere di Commercio italiane all’estero e il supporto di Assocamerestero stanno contribuendo a rafforzare il tessuto economico locale e ad aprire nuovi sbocchi per le PMI del Sud?
La Convention ne è una concreta dimostrazione: questi strumenti sono un ponte diretto con i mercati internazionali, facilitando incontri B2B, percorsi di accompagnamento e occasioni di visibilità per le PMI. La grande rete delle Camere di commercio e di Promos Italia, in particolare, sostiene le imprese nell’orientamento, promozione e accesso ai mercati esteri. Il legame con le comunità italiane nel mondo rappresenta un ulteriore canale di valorizzazione delle eccellenze del Sud.
Il Mezzogiorno ha un potenziale enorme ma troppo spesso ancora inespresso. Quale ruolo possono giocare le relazioni internazionali per ridurre il divario competitivo rispetto ad altre aree del Paese?
Non sono d’accordo, non credo sia inespresso. Molte volte ci raccontano in maniera diversa, ma anche noi ci raccontiamo in maniera diversa. Le relazioni internazionali possono essere tuttavia decisive per attivare flussi di investimento, scambi culturali e partenariati. Iniziative come il “turismo delle radici”, che si rivolge agli 80 milioni di discendenti italiani nel mondo, hanno un potenziale economico stimato intorno ai 200 miliardi di euro. La proiezione internazionale del Mezzogiorno può quindi rappresentare una leva concreta per colmare il divario Nord-Sud.
L’attuale contesto geopolitico internazionale è segnato da conflitti, instabilità energetiche e nuove polarizzazioni economiche. Che effetti sta producendo – o potrebbe produrre – sulle dinamiche di export per le imprese italiane, e in particolare quelle del Sud?
In un contesto globale instabile, le imprese del Sud rischiano di essere maggiormente esposte. Tuttavia, è proprio per questo che dobbiamo promuovere questo tipo di eventi come la Convention Mondiale, per abituare le PMI ai mercati esteri, rafforzando le capacità di resilienza e di adattamento, investendo su digitalizzazione, sostenibilità e cooperazione internazionale. La rete delle Camere di commercio può rappresentare uno strumento strategico per navigare l’incertezza globale, offrendo supporto mirato e conoscenza dei mercati. Oltre i confini segnati dai dazi, esiste un mondo intero.
Parliamo di attrazione di investimenti e delle azioni messe in campo dalla Camera di Commercio di Cosenza per rendere il territorio più competitivo e “aperto” all’impresa globale…
La Camera di Commercio lavora su tre assi strategici: innovazione, tradizione e sostenibilità. Ha avviato progetti come il Cosenza Open Incubator (COI), promuove il trasferimento tecnologico in collaborazione con l’Università della Calabria e sostiene la digitalizzazione delle PMI. In parallelo, valorizza il “Made in Calabria” e sviluppa filiere sostenibili per attrarre investimenti di qualità, anche tramite il nostro partner Promos Italia.
Se dovesse tracciare una roadmap dei prossimi tre anni per l’economia calabrese, su quali leve punterebbe: infrastrutture, capitale umano, innovazione, export o qualcos’altro?
L’itinerario è stato già tracciato. È stata tracciata la prospettiva che va nella direzione giusta, che si fonda sull’integrazione tra innovazione – digitale e tecnologica, come nel caso dell’intelligenza artificiale, che trova nell’Università della Calabria uno dei poli di ricerca e sviluppo più avanzati e dinamici del Paese – e valorizzazione della tradizione, attraverso l’autenticità e la qualità dei prodotti locali, e la sostenibilità a 360 gradi. A queste si affianca una visione orientata all’apertura internazionale e al rafforzamento delle reti tra istituzioni, imprese e comunità italiane all’estero, con un obiettivo chiaro: rendere la Calabria un territorio competitivo, attrattivo e connesso al mondo. Come già affermato: a Cosenza, l’Italia che vince.
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