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Perché, con l’ETS 2, le famiglie potrebbero pagare per energia e trasporti oltre 200 euro in più


Secondo un report di Legambiente e Kyoto Club, l’ETS 2 potrebbe avere degli impatti sociali significativi, poiché i maggiori costi sostenuti dai fornitori di carburanti ed energia ricadranno sui clienti finali, e a pagare di più saranno soprattutto le famiglie vulnerabili

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Nel 2027 debutterà l’ETS2, il secondo sistema europeo di scambio delle emissioni. Gli effetti dello schema varieranno molto in base alla regione di residenza, al reddito medio, alle condizioni delle abitazioni, alla dipendenza dall’auto privata.

Alcune simulazioni effettuate di recente, e condivise in un report presentato ieri da Legambiente e Kyoto Club, mostrano che l’impatto sarà più forte per le famiglie con meno risorse e che vivono in case con meno efficienza energetica.

CON L’ETS 2 PER LE FAMIGLIE FINO A 230 EURO IN PIÙ ALL’ANNO PER ENERGIA E TRASPORTI

Un altro elemento che le simulazioni hanno evidenziato è che, per mitigare questi effetti, c’è bisogno di misure di compensazione strutturali e lungimiranti. Il report – commissionato da Kyoto Club e Legambiente e realizzato da Simone Borghesi, presidente Associazione Europea degli Economisti Ambientali e Jacopo Cammeo, ricercatore Florence School of Regulation (Istituto Universitario Europeo) – tra i vari aspetti evidenzia come una famiglia potrebbe arrivare a spendere 230 euro in più all’anno per energia e trasporti.

IL MECCANISMO CAP-AND-TRADE SULLE EMISSIONI DELLE AUTO

Il motivo è legato al cap-and-trade, un meccanismo – che presto entrerà in vigore anche per le attività quotidiane di famiglie e piccole imprese – secondo cui ogni chilometro percorso in auto (o kWh consumato) potrà costare di più in quanto sarà soggetto a permessi per inquinare.

L’ETS2 introdurrà un tetto (cap) alle emissioni e obbligherà chi consuma carburante o energia ad acquistare dei permessi (trade). Ecco quindi spiegato il possibile aumento dei prezzi di benzina, gas e bollette energetiche.

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I POSSIBILI AUMENTI SULLE BOLLETTE DI ELETTRICITÀ E GAS

Il report sull’ETS 2 rileva come il meccanismo europeo sulle emissioni potrebbe avere degli impatti sociali significativi, poiché i maggiori costi sostenuti dai fornitori di carburanti ed energia ricadranno sui clienti finali, e a pagare di più saranno soprattutto le famiglie vulnerabili, quelle esposte alla povertà energetica e quelle colpite dall’aumento dei prezzi durante la crisi energetica.

Considerando i consumi medi delle famiglie italiane, l’analisi prevede aumenti delle bollette elettriche tra i 25 e i 43 euro all’anno e delle bollette del gas tra i 90 e i 153 euro. In totale, una famiglia potrebbe pagare tra 115 e 196 euro in più all’anno, a seconda del prezzo della CO2. L’importo dipenderà anche dalla Regione in cui si vive, poiché nelle aree in cui le energie rinnovabili hanno una maggiore incidenza gli aumenti saranno più contenuti, mentre saranno più consistenti in quelle dove le fonti fossili dominano il sistema energetico.

LE DIFFERENZE A LIVELLO GEOGRAFICO

In particolare, le famiglie del Sud e delle Isole pagheranno di più per l’elettricità (fino a 56 euro all’anno), perché l’energia viene prodotta ancora in gran parte con fonti inquinanti; al contrario, in regioni come Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, dove l’utilizzo dell’energia idroelettrica è largamente diffuso, i costi saranno più bassi.

Per il gas la situazione è inversa: le regioni del Nord, che tendono ad utilizzare di più il riscaldamento, subiranno i rincari maggiori (oltre 190 euro annui a famiglia), mentre nelle regioni meridionali e nelle Isole l’impatto sarà più contenuto, grazie al clima mite e a consumi minori.

I COSTI PER LE FAMIGLIE E LE IMPRESE ITALIANE LEGATI ALL’ETS 2

Per quanto riguarda invece gli edifici commerciali, le piccole imprese e i trasporti, l’impatto è stimato tra i 12 e i 25 euro pro capite per edifici e piccole attività. Per i carburanti si va da 60 a 176 euro a famiglia e fino a 550 euro per le imprese. Facendo la somma di tutte le voci, la famiglia tipo potrebbe arrivare così a spendere fino a 230 euro in più all’anno.

IL SOCIAL CLIMATE FUND E IL PIANO SOCIALE PER IL CLIMA

L’Unione europea ha istituito il Social Climate Fund, destinato a sostenere i cittadini più vulnerabili. All’Italia sono stati assegnati oltre 7 miliardi di euro, delle risorse fondamentali per attuare misure di compensazione come bonus energetici, incentivi alla mobilità sostenibile e interventi sull’efficienza degli edifici. Entro fine giugno il governo dovrà presentare alla Commissione europea il proprio Piano sociale per il clima, che definirà come utilizzare questi fondi.

Alcune associazioni hanno proposto delle modifiche e dei suggerimenti alla bozza di Piano proposto dal Governo, che includono un miglior sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, dei presidi territoriali per aiutare le famiglie ad accedere alle misure, degli abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico e un microcredito agevolato per le imprese.



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