Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si prepara a posticipare il termine, accogliendo le richieste dei commercialisti: arriva la proroga a fine anno l’obbligo per gli amministratori di società di comunicare la propria PEC personale.
L’obbligo era stato introdotto con la Legge di Bilancio 2025 e inizialmente prevedeva come scadenza il 30 giugno.
La proroga dell’obbligo di comunicare la PEC personale da parte degli amministratori delle società al Registro delle imprese è il risultato di un dialogo serrato tra il Consiglio nazionale dei commercialisti (CNDCEC) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
E a rendere nota l’imminente proroga è stata proprio una recente dichiarazione di Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (CNDCEC), che ha espresso soddisfazione per il rinvio dopo una proficua interlocuzione con il Ministero.
La proroga relativo all’obbligo per gli amministratori di società di comunicare la PEC personale: il nuovo termine
Durante l’interlocuzione, il Consiglio nazionale ha evidenziato criticità concrete emerse a livello operativo: l’assenza di chiarimenti ufficiali aveva infatti generato interpretazioni divergenti tra le Camere di commercio, con alcune che ritenevano perentoria la scadenza del 30 giugno e altre che ne negavano l’esistenza. Questa mancanza di uniformità rischiava di creare incertezza giuridica e possibili contenziosi, soprattutto per le società che avevano già regolarmente depositato la PEC dell’ente ma non quella personale dei singoli amministratori.
Accogliendo le osservazioni dei professionisti, il Ministero ha riconosciuto l’esigenza di una proroga tecnica, utile non solo a evitare sanzioni potenzialmente illegittime, ma anche a consentire una più ampia diffusione di istruzioni operative chiare e univoche. Il rinvio al 31 dicembre, come anticipato da de Nuccio, sarà formalizzato tramite una circolare ministeriale in uscita, che dovrebbe fornire finalmente indicazioni dettagliate su modalità, tempistiche e soggetti obbligati all’adempimento.
Qual è lo scopo del nuovo obbligo?
Lo scopo dell’obbligo per gli amministratori di società di comunicare il proprio indirizzo PEC personale al Registro delle imprese è legato alla trasparenza, tracciabilità e semplificazione delle comunicazioni ufficiali.
Migliorare la tracciabilità giuridica dei soggetti responsabili
Associare una PEC personale e univoca all’amministratore consente alla Pubblica Amministrazione e agli organi giudiziari di identificare con certezza i soggetti che agiscono per conto delle società, rendendo più efficiente l’invio di notifiche e atti.
Rafforzare la responsabilità individuale
L’uso di un indirizzo PEC personale — distinto da quello societario — punta a chiarire il ruolo e le responsabilità dei singoli amministratori, anche in caso di contenziosi o procedimenti sanzionatori. In pratica, si vuole evitare che comunicazioni importanti restino senza destinatario perché inviate solo alla casella della società.
Uniformare le comunicazioni digitali
Questa misura si inserisce nel più ampio processo di digitalizzazione e semplificazione burocratica voluto dal legislatore per facilitare i rapporti tra imprese, professionisti e amministrazioni pubbliche, eliminando la necessità di notifiche cartacee.
Evitare ostacoli operativi nelle comunicazioni urgenti
In situazioni di emergenza o quando la società non è più operativa (ad esempio in caso di scioglimento), avere a disposizione la PEC personale dell’amministratore permette di non interrompere il flusso di comunicazioni legali e amministrative, evitando ritardi o decadenze nei procedimenti.
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