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Il leader UE approvano le conclusioni su difesa e sicurezza, ribadito l’impegno ad aumentare la spesa


Il giorno dopo l’accordo in sede NATO sull’aumento delle spese per la difesa fino al 5% del PIL (con verifica però non prima del 2029), i leader dei Paesi UE rilanciano nelle conclusioni del Consiglio europeo l’obiettivo di rafforzare le capacità di difesa nei prossimi cinque anni, affidando alla Commissione UE il compito di presentare una tempistica e piani d’azione al prossimo vertice di ottobre.

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Come sottolinea il quotidiano spagnolo El Pais, la tempistica non è casuale. Infatti, specificare la destinazione dei fondi e garantire che vadano a beneficio dell’Europa stessa è importante anche ora che si avvicina un altro dibattito fondamentale sui finanziamenti dell’UE: a metà luglio, la Commissione deve presentare la sua proposta per il prossimo bilancio pluriennale dell’UE, in cui, sottolineano fonti diplomatiche e dell’UE citate dal quotidiano spagnolo, un aumento sostanziale della spesa per la difesa sarà uno degli elementi chiave.

Il documento sottolinea che l’Europa deve diventare più sovrana e responsabile della propria sicurezza, nonché meglio preparata a rispondere in modo autonomo e coordinato alle sfide moderne. La guerra della Russia contro l’Ucraina e le sue conseguenze sono considerate una seria sfida per la sicurezza dell’UE e del mondo intero.

“Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di continuare ad aumentare significativamente la spesa dell’Europa per la difesa e la sicurezza e di investire meglio insieme, prendendo atto anche degli impegni assunti al vertice NATO del giugno 2025”, si legge nel testo delle conclusioni del Consiglio europeo relativa a difesa e sicurezza pubblicato il 26 giugno.

Il Consiglio ha invitato gli Stati membri a coordinare l’attuazione degli impegni e a concordare rapidamente proposte volte a stimolare gli investimenti nella difesa attraverso lo strumento Security Action for Europe (SAFE) – strumento finanziario dell’UE progettato per rafforzare le capacità di difesa europee attraverso un programma di prestiti da 150 miliardi di euro – nonché ad accelerare i lavori su altre iniziative in materia di sicurezza e difesa, come l’imminente attivazione delle clausole di salvaguardia nazionali nell’ambito del Patto di stabilità e crescita.

I Paesi UE invitano inoltre i colegislatori di esaminare rapidamente, ai fini di un rapido accordo, la proposta volta a incentivare gli investimenti nel settore della difesa nel bilancio dell’UE e di portare avanti i lavori sulla proposta volta ad affrontare le sfide in materia di sicurezza e difesa nel contesto della revisione intermedia della politica di coesione, ricordando nel contempo la base volontaria di tale utilizzo dei fondi.

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Nelle conclusioni, il Consiglio europeo ribadisce anche “l’importanza dell’aggregazione della domanda, dell’armonizzazione dei requisiti, della standardizzazione e dell’approvvigionamento congiunto, nonché del corretto funzionamento e dell’ulteriore integrazione del mercato europeo della difesa in tutta l’Unione”.

Altro punto riguarda l’accelerazione dei lavori per individuare la capacità nei settori prioritari “in piena coerenza con la NATO”, incoraggiando al contempo “il rapido sviluppo e la realizzazione di progetti collaborativi in ​​tal senso, anche avvalendosi appieno di SAFE”.

In particolare, il Consiglio europeo accoglie con favore i lavori volti a individuare opportunità concrete e ad aggregare la domanda nel quadro dell’Agenzia europea per la difesa, invitando gli Stati membri a proseguire “rapidamente i lavori”, anche per quanto riguarda l’esecuzione dei progetti a breve termine più avanzati e l’avvio di iniziative a più lungo termine, con il sostegno dell’Agenzia europea per la difesa, dell’Alto rappresentante e della Commissione.

In tale contesto, prosegue il documento, “occorre prestare particolare attenzione ai facilitatori strategici e all’innovazione nel settore della difesa, al fine di sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie”.

Nelle conclusioni, particolare attenzione è dedicata all’attrazione di finanziamenti privati ​​per l’industria della difesa. “Il Consiglio europeo chiede ulteriori lavori volti a consentire all’industria europea della difesa, comprese le piccole e medie imprese e le società a media capitalizzazione, di aumentare la produzione”, si legge nelle conclusioni.

Proteggere tutte le frontiere terrestri, aeree e marittime, in particolare quelle orientali, è un aspetto cruciale della sicurezza dell’UE, viste le minacce provenienti da Russia e Bielorussia. Il Consiglio europeo sottolinea inoltre la necessità di rafforzare la mobilità militare per il rapido spostamento di equipaggiamenti e personale in tutta l’Unione.

Il documento sottolinea inoltre l’importanza della cooperazione con i partner che condividono gli obiettivi di sicurezza dell’UE, tra cui il Regno Unito e il Canada, con i quali sono stati recentemente istituiti pertinenti partenariati.

Il Consiglio europeo prevede di valutare i progressi compiuti nell’attuazione delle presenti conclusioni nella riunione di ottobre 2025 e di definire ulteriori misure per migliorare la prontezza dell’UE in materia di difesa, invitando “la Commissione e l’Alto rappresentante a presentare una tabella di marcia a tal fine”.

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