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Puglia Digitale: qual è il programma per il 2030?


La Puglia sta attraversando una trasformazione digitale significativa, resa possibile grazie a strategie ben definite e investimenti mirati. Oggi la rete nella regione offre livelli di prestazioni già molto apprezzabili: la connettività consente a cittadini e imprese di interagire efficacemente online, usando social network, piattaforme per l’e‑commerce e persino giochi online. Questo contesto, già operativo e consolidato, fa da base a una visione di lungo termine per il decennio futuro. Come tutti i principali attori della rivoluzione digitale, la Regione ha deciso di puntare su infrastrutture, competenze e innovazione: il programma “Puglia Digitale 2030” è il documento strategico che, dal 2023, guida questa trasformazione.

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Cos’è “Puglia Digitale 2030” e quali sono i suoi obiettivi

La strategia #PugliaDigitale2030 è stata adottata dalla Giunta regionale il 20 febbraio 2023 con la deliberazione n. 155 e si presenta come evoluzione dell’Agenda Digitale 2020. Si tratta di un piano strategico a doppio orizzonte: nel medio termine (fino al 2026) si allinea con il PNRR, mentre nel lungo termine si incardina nella Smart Puglia 2030, la Strategia di specializzazione intelligente della Regione. Tra i suoi principali obiettivi figurano:

  • disseminare competenze digitali su larga scala, riducendo il divario tra cittadini e pubbliche amministrazioni;
  • potenziare infrastrutture digitali sicure e sostenibili, come data center regionali certificati;
  • accelerare la trasformazione digitale delle micro, piccole e medie imprese;
  • ampliare la digitalizzazione dei servizi pubblici regionali;
  • favorire la crescita della filiera ICT, sostenendo innovazione e ricerca.

Questi traguardi non sono solo elencati in un documento: sono supportati dall’istituzione di un Osservatorio regionale, composto da enti, associazioni, università e imprese, con funzioni di monitoraggio e interazione continua.

Come funziona la governance e chi partecipa

La governance del programma è fondata su una rete partecipata e multisettoriale, con coinvolgimento continuo dei soggetti locali. Al centro c’è il Gruppo di lavoro interdipartimentale, istituito con DGR n. 155/2023, che associa dirigenti regionali, ARTI – Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Puglia Sviluppo e InnovaPuglia S.p.A. Accanto a questo, l’Osservatorio regionale funge da cabina di regia ampliata, con 20 componenti che rappresentano università, comuni, distretti produttivi, associazioni e centri di ricerca . Vi partecipano anche AGID, che ha sostenuto la creazione della community RTD e un centro di competenza sull’intelligenza artificiale.

Il modello operativo adottato è quello di un’innovazione “a rete”: tavoli tematici, momenti di consultazione pubblica aperta e webinar seguono una logica inclusiva e partecipata. Ne deriva un’agenda che si auto‑aggiorna e rimane sempre in sintonia con esigenze reali e cambiamenti tecnologici.

Le leve finanziarie: PNRR, fondi FESR‑FSE+, Smart Puglia 2030

Per finanziare “Puglia Digitale 2030” la Regione integra risorse provenienti da più leve. In primo piano c’è il PNRR, che per la Missione 1 garantisce interventi su pubblica amministrazione, competitività e cultura 4.0. A questi si aggiungono i fondi strutturali POR FESR‑FSE+ 2021‑2027, dove circa 210 milioni di euro sono destinati alla digitalizzazione di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Smart Puglia 2030, approvata il 27 aprile 2022 con DGR 569, garantisce allineamento metodologico e di contenuti.

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Nell’ambito di questi strumenti, il bando “Trasformazioni Puglia” mette a disposizione 23,5 milioni di euro fino al 2026 per sostenere le PMI in percorsi di innovazione digitale e tecnologica, finanziando servizi, hardware, software e consulenze. A ingressi paralleli, l’Avviso “Innovazione Aperta” intende stimolare lo sviluppo di prototipi in ambiti strategici come manifattura sostenibile, salute, comunità digitali, supportando la collaborazione fra imprese e centri di ricerca.

Competenze digitali: formazione e inclusione

Tra i quattro pilastri della strategia europea, quello delle competenze è considerato prioritario. Dal 2023 la Regione ha già coinvolto circa 148.000 cittadini e attivato 231 punti di facilitazione digitale in tutta la Puglia. A livello PA sono stati attivati progetti per colmare lacune in materia di alfabetizzazione informatica, digitalizzazione e politiche UE.

Significativi anche i passaggi organizzativi: da un ufficio RTD virtuale si è creato un vero Dipartimento con quindici persone, capace di coordinare e promuovere una forte identità organizzativa che rafforza le soluzioni digitali. L’obiettivo è garantire un approccio uniforme su tutto il territorio regionale e costruire un modello replicabile anche da altri enti.

Infrastrutture e sicurezza: data center e cloud

Un altro punto cardine del piano riguarda le infrastrutture ICT sicure e sostenibili. Già nel 2023 la Giunta ha definito l’utilizzo obbligatorio del Data Center regionale gestito da InnovaPuglia, con opzioni di disaster recovery a Lecce. Questo assicura interoperabilità tra le strutture ICT, riduzione del rischio cyber e conformità alle normative europee.

La regione punta inoltre alla qualificazione dei servizi cloud per la PA, con un approccio coordinato con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Digitalizzazione delle imprese e filiera ICT

Le micro e piccole imprese restano al centro dell’azione: l’azione 1.7 del POR è indirizzata proprio alla digitalizzazione delle PMI, mentre l’azione 1.13 punta alla qualificazione delle competenze manageriali in chiave digitale e verde. I bandi regionali abbracciano settori come big data, AI, cloud, blockchain, IoT, 5G, realtà aumentata e virtuale.

Il catalogo open innovation, online dal gennaio 2025, invita imprese, centri di ricerca e professionisti a candidare sfide tecnologiche e soluzioni industriali, favorendo così un dialogo tra bisogno e risposta tecnologica.

Progetti innovativi: turismo e metaverso

La Puglia è anche laboratorio di sperimentazione: un progetto accademico propone l’uso del metaverso per promuovere il turismo pugliese, partendo da Bari, coinvolgendo realtà aumentata e piattaforme digitali immersive. Si tratta di iniziative pilota che dimostrano come la regione sia pronta a sperimentare soluzioni avanzate per l’economia culturale e l’attrattività.

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Il ruolo della ricerca e delle università

Sul fronte della ricerca, la rete regionale comprende ARTI, centri dell’ENEA, istituti del CNR a Lecce, Taranto e Mesagne, e il Centro di Eccellenza in Meccanica Computazionale. Questa infrastruttura scientifica rappresenta il motore primario per sperimentare nuove soluzioni ICT integrate nelle filiere produttive, quali meccatronica, agroalimentare, aerospaziale e nanotecnologie.

Internet in Puglia: stato attuale e opportunità future

La Puglia ha compiuto passi da gigante sul fronte della connettività: la qualità del servizio internet è migliorata notevolmente, grazie anche alla copertura del 5G e alla banda larga diffusa nelle aree rurali e urbane. Gli utenti sfruttano quotidianamente i social network per comunicare, le piattaforme di streaming, i giochi online, dimostrando come la regione sia culturalmente pronta a recepire soluzioni digitali. Inoltre, la rete garantisce livelli di affidabilità tali da sostenere servizi su cloud, e‑commerce e applicazioni in tempo reale.

Altri strumenti e risultati attesi entro il 2030

Accanto a competenze, infrastrutture e impresa, il programma prevede strumenti di comunicazione, monitoraggio, procurement pubblico e coordinamento interistituzionale. Queste misure puntano ad assicurare che i fondi investiti vengano impiegati efficacemente e che le strategie siano adeguatamente monitorate.

Si prevede che, entro il 2030, la Puglia riduca sensibilmente il divario digitale, aumenti la maturità digitale delle PMI, estenda l’accesso a servizi pubblici digitali avanzati e rafforzi il proprio ruolo nei cluster ICT a livello nazionale.

Opportunità e scenari non ancora sviluppati

Accanto alle azioni previste, permangono spazi di sviluppo in territori rurali e insiste la necessità di stimolare una maggiore partecipazione femminile nel settore STEM, come previsto dal contrasto al digital gender gap. La possibilità di includere progetti di realtà aumentata per la cultura, tecnologie immersive per la formazione e logistica intelligente nel porto-bulk hub costituiscono sfide concrete.

Grazie alla governance partecipativa e alla disponibilità di fondi strutturali e PNRR, la Puglia ha davanti a sé la concreta possibilità di consolidare un ecosistema digitale, capace di sostenere una crescita inclusiva e sostenibile. L’interazione tra università, impresa e pubblica amministrazione, con un’attenzione continua all’efficacia degli interventi, renderà la regione un modello replicabile altrove, in Italia come in Europa.

Questa è una prospettiva di cambiamento concreto, in un decennio in cui la trasformazione digitale non sarà un’opzione, ma una necessità strategica per la competitività, la coesione sociale e la resilienza territoriale.

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Nell’arco di questi anni, la Puglia sarà chiamata a consolidare l’infrastruttura digitale, promuovere il capitale umano in ambito ICT, integrare tecnologia e sostenibilità, e valorizzare la propria identità culturale con strumenti innovativi. Questo impegno collettivo potrà portare la regione verso traguardi finora solo parzialmente esplorati, generando impatti significativi su economia, istruzione e coesione sociale.

A questo proposito, qui un confronto tra i migliori siti slot può illustrare come la digitalizzazione dei consumi e del tempo libero stia già trasformando abitudini e comportamenti nel quotidiano, sottolineando la maturità della rete pugliese e l’importanza di strategie capaci di farle da volano verso nuovi settori economici emergenti.

 



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