Il piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione del precedente paradigma legato a Industria 4.0. L’obiettivo è integrare in modo più profondo i benefici della trasformazione digitale con quelli della sostenibilità, in linea con le nuove strategie europee e con il quadro normativo che promuove l’innovazione, l’efficienza energetica e l’impiego di fonti rinnovabili in ambito industriale.
In questo scenario, i fondi europei destinati alle aziende, in particolare quelli erogati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i diversi programmi dell’Unione Europea, costituiscono un’opportunità concreta per implementare nuove tecnologie, ottimizzare i processi e accelerare la trasformazione digitale.
I progetti che aderiscono a questa visione includono, per esempio, l’adozione di sistemi IoT, AI e robotica avanzata con una misurazione precisa della riduzione dei consumi energetici, dell’impatto ambientale e dell’integrazione tra soluzioni digitali e fonti rinnovabili.
L’aspetto distintivo è l’introduzione di incentivi specifici per le imprese che dimostrano miglioramenti misurabili, con la disponibilità di fondi europei e italiani appositamente dedicati.
Come si inquadra Transizione 5.0 nel contesto dei fondi europei aziende
Le imprese interessate a progetti di digitalizzazione e sostenibilità possono attingere a diverse linee di finanziamento, che spaziano dalle misure del PNRR¹ alle opportunità strutturali fornite da programmi come il FESR, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, o InvestEU. Vediamo più nel dettaglio quali sono le disponibilità previste per il 2025.
PNRR e Missione “Digitalizzazione e Competitività”
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina una quota significativa delle risorse (oltre il 25%) a interventi legati alla trasformazione digitale, con una forte integrazione con la transizione ecologica. Gli investimenti a sostegno della Transizione 5.0 rientrano nei bandi e nelle misure dedicate alla digitalizzazione dei processi produttivi, all’adozione di tecnologie AI e IoT, all’efficientamento energetico e all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Alcune misure offrono credito d’imposta di entità crescente in base al miglioramento energetico (misurato in kilowattora risparmiati o in minore impatto emissivo) e alla percentuale di investimenti in beni 4.0.
Fondi strutturali (FESR) 2021-2027
Le regioni dispongono di risorse del FESR per favorire la crescita competitiva e la trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale. Molti bandi regionali, in particolare nel Centro-Sud, prevedono contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari digitali, software 4.0 e soluzioni di automazione. Questi fondi, erogati attraverso bandi specifici, richiedono spesso un progetto strutturato che includa una componente di efficientamento energetico o di sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi di Transizione 5.0.
InvestEU e Horizon Europe
Il programma InvestEU offre garanzie e supporto finanziario per operazioni di credito destinate a PMI e MidCap che intendono intraprendere progetti di trasformazione digitale e sostenibilità. Il programma Horizon Europe, invece, eroga contributi a fondo perduto per progetti collaborativi di ricerca e sviluppo. Le aziende che sviluppano soluzioni innovative o piattaforme digitali ad alto impatto (AI, robotica, IIoT) per la sostenibilità e l’efficienza dei processi produttivi possono trovare un sostegno strategico in questi bandi, soprattutto se dimostrano la scalabilità e l’impatto concreto sul mercato europeo.
I vantaggi del Piano Transizione 5.0 per la trasformazione digitale
Le imprese che aderiscono alle misure di Transizione 5.0 possono ottenere finanziamenti e agevolazioni specifiche in forma di credito d’imposta, contributi in conto capitale e mutui agevolati, a seconda della tipologia di progetto.
Gli investimenti ammissibili riguardano:
- Beni materiali 4.0: macchinari interconnessi, robot collaborativi, sistemi IoT avanzati.
- Beni immateriali 4.0: software di gestione della produzione, ERP integrati con AI e analisi predittiva, piattaforme cloud di controllo e monitoraggio da remoto.
- Autoproduzione da fonti rinnovabili: installazioni fotovoltaiche, impianti eolici di piccola taglia, sistemi di accumulo.
- Interventi di risparmio energetico: aggiornamento impianti produttivi e implementazione di sistemi digitali di controllo consumi.
Le imprese che realizzano progetti con una componente di riduzione dei consumi pari almeno al 3% o 5% a seconda del tipo di processo, possono contare su aliquote di credito d’imposta più alte, che arrivano fino al 45% per investimenti in beni 4.0 in caso di risparmi energetici significativi.
La sinergia tra Transizione 5.0 e sostenibilità: perché conviene
Uno dei pilastri della Transizione 5.0 è l’attenzione alla sostenibilità. Non è sufficiente introdurre tecnologie digitali; occorre infatti dimostrare una riduzione concreta dell’impatto ambientale. Questo aspetto rientra perfettamente nella nuova filosofia dell’adozione tecnologica: unire pratiche virtuose con un’opportunità di riduzione dei costi operativi, in questo caso sotto forma di risparmio energetico, minore manutenzione e riduzione degli scarti.
Le aziende che integrano la trasformazione digitale con l’efficienza energetica hanno maggiori probabilità di rimanere competitive in un mercato sempre più orientato ai parametri ESG e in termini più generali alla sostenibilità. L’attenzione degli investitori internazionali e dei consumatori sui temi ambientali è in costante crescita, e implementare progetti di innovazione sostenibile può generare un vantaggio di posizionamento e di reputazione.
La nuova trasformazione digitale supporta crescita e sostenibilità
Come è facile intuire, Transizione 5.0 non rappresenta un semplice aggiornamento del piano Industria 4.0: si tratta infatti di un cambio di prospettiva in cui l’innovazione tecnologica deve coniugarsi con la sostenibilità ambientale. I fondi europei destinati alle aziende, integrati con le misure del PNRR, offrono un’opportunità concreta per abilitare questa trasformazione digitale e conseguire risultati misurabili sia in termini di performance economica sia di efficientamento energetico.
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