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Otto progetti per l’Appennino che verrà


Un programma di sviluppo socioeconomico per le aree interne e gli Appennini dell’Emilia-Romagna: si chiama Aspira (Ambiente, Sostenibilità, Partecipazione, Interconnessioni, Reti, Appennini), il progetto promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che vede un investimento complessivo di 200mila euro per il 2025.

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È stato presentato ieri nella sede stessa della Fondazione: “Aspira è un percorso che mette al centro le persone, le comunità e i territori, in linea con l’Obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030 – Città e comunità sostenibili”, apre il presidente della fondazione del Monte Pierluigi Stefanini. Il programma attiva due direttrici di intervento: la formazione e lavoro per le giovani generazioni e la valorizzazione delle risorse e delle competenze locali. “La Fondazione del Monte ha visto nell’Appennino un’opportunità per creare una piattaforma che valorizzi le risorse del territorio”, aggiunge Guglielmo Garagnani, coordinatore della Commissione sviluppo locale. Anche i progetti coinvolti infatti seguono diverse linee tematiche: formazione e orientamento; riurbanizzazione, integrazione e inserimento lavorativo; welfare familiare; competenze e cultura del territorio; attivazione d’impresa.

Linea formazione e orientamento L’Accademia Nazionale di Agricoltura organizza corsi teorico-pratici rivolti a studenti delle scuole superiori, per orientare le scelte professionali verso la valorizzazione del territorio appenninico, attraverso temi legati a gestione ambientale, agricoltura, zootecnia e artigianato locale. “In questo modo – spiega il presidente Giorgio Cantelli – si favorisce lo spin off di giovani e una nuova attrazione verso l’Appennino”.

Nella linea riurbanizzazione, integrazione e inserimento lavorativo si inserisce la gestione dell’ex cartiera di Lama di Reno a Marzabotto, per cui, ricorda la sindaca Valentina Cuppi, è stato recentemente pubblicato un bando. Il progetto prevede l’inserimento lavorativo di persone vulnerabili in un laboratorio di pelletteria sostenibile, contribuendo alla rivitalizzazione di un’area colpita dalla chiusura industriale e promuovendo inclusione sociale e sviluppo locale.

La linea welfare familiare prevede tre progetti: Acli-Circolo Marco Biagi interviene sul tema con ‘AffianCARE: Giovani in formAzione’, un progetto di formazione e tutoring al lavoro domestico per giovani dell’Appennino. Al Parco Museale della Val di Zena arriva invece ‘rEstate in Val di Zena’, otto settimane di campi estivi per bambini dai 4 ai 12 anni. Infine, la Compagnia della Venere – Trasparenti è attiva con un laboratorio teatrale nelle scuole secondarie di Vado-Monzuno per contrastare bullismo e dispersione scolastica.

Nella linea competenze e cultura del territorio sono inseriti due progetti: Bottega Bologna propone una scuola di ecologia politica in montagna, con focus sul tema dell’abitare, che coinvolge studiosi e professionisti per elaborare proposte innovative di policy in Appennino. La Parrocchia di San Paolo di Oliveto si occupa invece del progetto “Torre Biblioteca”, per la valorizzazione di un fondo librario interreligioso all’interno della torre campanaria medievale.

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Infine, la linea attivazione d’impresa lancia focus sull’imprenditoria, portato avanti dal “Bio-distretto dell’Appennino Bolognese”, un progetto di rete tra giovani imprese agricole e di trasformazione per promuovere una filiera bio locale sostenibile, tramite mappatura delle produzioni, piattaforme digitali di scambio e rafforzamento delle relazioni territoriali.



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